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CARPINO FOLK FESTIVAL 2015
Ritmi che evocano tradizione e autenticità da 20 anni divenuti una delle principali
attrazioni dell’estate pugliese
Carpino, li 21 luglio 2015
“Eccoci pronti, anche quest’anno, per far rivivere uno dei più bei momenti aggregativi
d'Italia che da vent'anni si dà appuntamento, ad Agosto, alla grande festa del Carpino Folk
Festival”.
Carpino Folk Festival 2014
Il PROGRAMMA
05 Agosto 2014
PIAZZA GAL / CARPINO FOOD FESTIVAL
CANTAR VIAGGIANDO - "Una valigia di ricordi"
"Un viaggio slow a bordo dei vagoni delle Ferrovie del Gargano"
In collaborazione con Gal Gargano
Ore 19.12 in viaggio tratta San Severo/Carpino
LUCA MORINO - "MorinoMigrante"
con degustazione di prodotti tipici regionali a bordo
PAESAGGI SONORI RURALI
Ore 21.00 Azienda Zootecnica FACENNA / CARPINO
LA TRANSGARGANICA "Cena/Spettacolo podolico"
DON PASTA e FRANCO ARMINIO "Cucina dell'anima e ruralità resistente" con la
partecipazione dei CICUTA QUARTET
PIAZZA GAL: FESTIVAL DELLA CULTURA RURALE
Gli eventi di informazione del Gal Gargano
“Quella che abbiamo messo in campo a Carpino – ha dichiarato il presidente, Francesco
Schiavone - è la dimostrazione della volontà del Gal Gargano di operare in sinergia con le
realtà del territorio. Un lavoro che, con un’attenta programmazione e con le sinergie
giuste, può dare nuovo valore alle aree interne ed alle tradizioni culturali del promontorio”.
“Gli obiettivi che ci eravamo prefissati nel PSL nella definizione di questa misura
d’intervento erano: incentivare le attività turistiche dando continuità logico-fisica fra l’offerta
turistica balneare e le risorse rurali; diffondere e valorizzare i prodotti, il patrimonio
naturale e la cultura del territorio; sviluppare la creazione di un sistema a rete tra tutti gli
operatori e le comunità. Riteniamo – ha concluso Schiavone - che con iniziative e
programmi come questi siamo sulla strada giusta”.
Station To Station. Lo storyteller Luca Morino chiude Cantar Viaggiando
Sull'esempio dei pioneristici happening nomadici che negli anni 70 si svolgevano negli
USA, le tappe di Cantar Viaggiando sono una festa di performance, visual, concerti e
prodotti tipici che da 4 anni viene organizzata dal Carpino Folk Festival sui treni delle
ferrovie del Gargano.
Un lavoro spumeggiante, fresco, intrigante dal punto di vista delle sonorità, intenso e
insinuante da quella dei testi, che disegnano storie senza confine, derive metropolitane,
racconti di vita. Il tutto con un sound energetico in cui rumba, electro-cumbia, reggae, rock,
ma anche spaghetti western e steampunk.
LA TRANSGARGANICA
Massari, cantori, cuochi, suonatori, agricoltori, custodi di sementi racconteranno,
condivideranno, suoneranno e cucineranno i sapori della terra da dove a sera si saluta il
sole.
Una lunga transumanza di persone si è incamminata verso il mondo per condividere storie
di pastori con la bocca d’armonica; voci di un dio verde che sopporta anche l’offesa sotto il
sole rovente che insegue vacche e capre; profumi di mani ammorbidite dal siero; litanìe di
graticci per fichi che si asciugano; parti di giovenche che manifestano sapienza.
Stanno arrivando e ci apparecchieranno una tavola per una serata di convivialità festosa.
E tra un piatto e l’altro il filo di comunità sarà svolto dalle musiche che suoneranno, dal
caciocavallo podolico che faranno sotto i nostri occhi, dai profumi che questo cucinare
diffonderà tra noi, dalle storie della transumanza che condivideremo.
E insieme mangeremo, danzeremo, canteremo e brinderemo.
Tutto per tessere tele di comunità.
Saranno con noi Giacomo, Dora, Maria Antonietta, Michele, Rocco e Luciano
CUCINA DELL'ANIMA E RURALITÀ RESISTENTE
Don Pasta selecter è un dj, economista, appassionato di gastronomia.
Il suo primo progetto, “Food sound system” è divenuto un libro, edito da Kowalski, e uno
spettacolo multimediale, in tournée tra Italia, Francia e Spagna, protagonista di importanti
eventi per l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Slow Food on film, Taormina Arte,
Time in Jazz, Città del Gusto, Taste, Mescolanze Food Festival. A questo ha fatto seguito
nel 2009 “Wine Sound System” sempre edito da Kowalski, tradotto anche in francese dal
marzo 2011. Nel fabbraio 2013 è stato pubblicato il suo terzo libro: La Parmigiana e la
Rivoluzione.
Collabora tra gli altri con Paolo Fresu, David Riondino, Daniele di Bonaventura. Scrive
regolarmente per Slow Food, Repubblica, Left Avvenimenti e collabora con Smemoranda,
Alias, Fooding, l’Università del Gusto di Slow Food, CasArtusi e Cultura gastronomica.
Organizza a Roma il Festival Soul Food con Terreni Fertili e a Toulouse, dove vive,
l’Academie des Cuisines Metisses.
Paesaggi, paesi, poesia. Arminio, Franco, paesologo, poeta e scrittore Escursioni sulla
nuca sassosa della Puglia. Scuola di Paesologia dentro una masseria Osservazioni più
che opinioni, percezioni più che astrazioni. Luoghi e sentimenti i fili conduttori di una
visione ispirata al FIL, Felicità Interna Lorda. Ospitalità, ozio e lavoro, computer e pero
selvatico, nuovo umanesimo delle montagne, comunità provvisorie contro l'autismo corale.
Gioia di stare in un luogo dove si fa il formaggio, dove gli animali e gli umani lasciano sulla
terra la stessa orma. Idea della terra come madre comune, idea della terra da fasciare,
accudire, idea di lenire il dolore, idea di ammirare più che di scoraggiare. Arrivederci al
cinque agosto in località CAMINIZZO.
MORINO MIGRANTE
E’ una mente illuminata, uno sperimentatore curioso Luca Morino. Il compositore,
cantante, chitarrista, fondatore dei Mau Mau torna protagonista con un nuovo progetto che
vede ancora più in luce il suo talento di story teller e la sua cosmopolita sensibilità
musicale. Si chiama Morino Migrante e nonostante si tratti del suo progetto solista Luca
non rinuncia a dinamiche collettive, ad approdi innovativi e meticci.
www.carpinofolkfestival.com
https://www.facebook.com/CarpinoFolkFestivalUfficiale
Notte dei ricercatori, l’Università di Milano-Bicocca manda in onda la ricerca
Notte dei ricercatori, l’Università di Milano-Bicocca manda in onda la ricerca
Vi aspettiamo venerdì 27 settembre dalle 15.00 alle 22.00 presso i giardini Indro Montanelli a Milano. Esperimenti, demo live, video e attività interattive attraverso la chimica, la fisica, la botanica, l’informatica e tutti gli ambiti di ricerca dell’Ateneo milanese.
Milano, 25 settembre 2013 – Per stare faccia a faccia con la ricerca l’appuntamento è venerdì 27 settembre 2013 con MEETmeTONIGHT, l’evento milanese collegato alla Notte dei Ricercatori 2013.
Ecco le attività dell’Università di Milano-Bicocca che troverete nei laboratori allestiti presso i Giardini Indro Montanelli (Porta Venezia) di Milano:
ENERGIA, AMBIENTE E SOSTENIBILITA’
Giocare e imparare con la chimica. La carta assorbente può non assorbire i liquidi? Un uovo può cadere in un fluido senza rompersi? Demo live di ciò che sembra una vera magia.
Fotovoltaico di nuova generazione. Dalla frutta all’energia solare, una cella fotovoltaica costruita con coloranti naturali… ecco il fotovoltaico 2.0! Per un’anticipazione guarda qui
Milano: un mosaico di rumori. Qual è il rumore della movida a Milano? I partecipanti misureranno i livelli in ambito urbano con fonometri portatili e visualizzeranno in diretta alcune centraline di monitoraggio.
Leggi tutto...Rita Levi Montalcini
"La comunità scientifica perde oggi un autorevole esponente che nella sua lunga intensa vita ha testimoniato con straordinaria lungimiranza e fermezza il valore e l'importanza della ricerca scientifica. A lei dobbiamo tanto. Ha sostenuto, formato, entusiasmato, generazioni di giovani talenti, abbattuto pregiudizi, liberato energie, spianato percorsi, fatto della ricerca un baluardo di democrazia.Per questo e non solo, è difficile sintetizzare in una breve dichiarazione il vuoto che lascia nella comunità scientifica e in noi tutti, indipendentemente dalle competenze e dai ruoli", dichiara il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, prof. Luigi Nicolais. "Rita Levi Montalcini ha rappresentato, al di là di ogni retorica, un pezzo di storia: per lo straordinario valore delle sue ricerche, che hanno consentito di acquisire nuove e fondamentali conoscenze, attestato dal premio Nobel, e per la sua testimonianza umana. Di lei ricordiamo oltre allo straordinario contributo scientifico, il costante e nobile impegno in campo sociale e l'impulso etico che ne hanno animato l'intera esistenza. Costretta a espatriare dalle leggi razziali, Levi Montalcini è tornata a svolgere la sua attività in Italia, dimostrando in tal modo il legame profondissimo che la univa al nostro paese. E' per noi motivo di commosso orgoglio ricordare, in questa triste occasione, la sua prolungata collaborazione con il CNR: dal Centro di Ricerche di neurobiologia, al Laboratorio di Biologia cellulare, fino all'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello-EBRI".
Marco Ferrazzoli
Capo Ufficio Stampa Consiglio Nazionale delle Ricerche
I ricchi investono i poveri. “Welcome home” di Tom Heene – Settimana della Critica – Venezia 2012
Bruxelles, cuore dell’Europa, metropoli in perenne cambiamento al passo con le esigenze di un intero continente in cerca d’integrazione e di crescita, è la protagonista del film Welcome home di Tom Heene, presentato al Lido nella sezione Settimana della Critica. Mutante come la città è Lila-Manah Depauw, la giovane che ad un certo punto della sua esistenza sente un desiderio di rinnovamento, nel nome del quale mette in discussione tutto. La normalità-stabilità, invece, è rappresentata da Benji-Kurt Vandendriessche, il ragazzo di Lila, lasciato temporaneamente per tre mesi, che ansioso attende il ritorno della fidanzata. Geloso, ferito, trascurato, egli apre il confronto che si fa sempre più serrato e sfocia in un amplesso dimostrativo della dissociazione sesso-sentimenti, più che dell’amore reciproco, almeno nelle intenzioni di lei.
Leggi tutto...“Il gran rifiuto”a Bellocchio. Premio Mastroianni a Fabrizio Falco - Venezia 2012
Escluso dal palmares che “conta”, alla 69esima Mostra dell’Arte Cinematografica di Venezia, Bella Addormentata di Marco Bellocchio porta a casa un “premio di consolazione”: il Premio Mastroianni 2012 a Fabrizio Falco ex equo con il film di Ciprì, avendo il giovane esordiente recitato in entrambi. Partiamo dal presupposto che non si tratta di un premio di consolazione ma importante e meritato e arriviamo ad affermare quanto di più ovvio: le giurie non si discutono, non sono depositarie del Verbo ma vanno accettate e rispettate, senza polemiche provinciali e volgari.
Leggi tutto...La crisi siderurgica di Mordini. “Acciaio” di Stefano Mordini – Giornate degli Autori – Venezia 2012
Le acciaierie di Piombino, gli altiforni incandescenti fanno da sfondo al passaggio nell’adolescenza di due ragazzine, Anna-Matilde Giannini e Francesca-Anna Bellezza, nel film Acciaio di Stefano Mordini, che adatta l’omonimo Premio Campiello di Silvia Avallone. Presente alla sessantanovesima kermesse veneziana, nella sezione Giornate degli Autori, il regista dichiara di essersi lasciato travolgere dalla storia affascinante delle due amichette. Nel catturare un ambiente interiore prima che paesaggistico, il regista, però, non sempre emoziona. Lunga è la descrizione del vuoto esistenziale dei personaggi ma non va mai davvero a fondo. Il film non raggiunge mai il culmine dell’emozione, neppure quando ci scappa il morto sul lavoro.
Leggi tutto...Il sacro fuoco dell’utopia. “Apres mai” di Olivier Assayas - Osella per la Sceneggiatura a Venezia 2012
Cosa accadde negli animi l’indomani del maggio ‘68? E per indomani il maestro francese, Olivier Assayas, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2012, intende quello immediatamente dopo, datato ’71.
Apres mai è una pellicola di pregio, l’affresco di un mondo che restituisce l’eco degli eventi cruenti del 68 e li sublima attraverso l’arte. È un quadro riferito allo spirito adolescenziale, venato dalla melanconia dell’artista e di chi vuole cambiare il mondo. È, dunque, totalmente lontano dal quadro superficiale e per nulla impegnato, quale appare la generazione adolescente d’oggi - o almeno questo è quel che di loro si riporta.
Leggi tutto...Tra pietà e pietas. “Pieta” di Kim Ki Duk - Leone d’oro 2012
Seul, tra grattacieli e industria informatica da primato mondiale, fa da scenario ai bassifondi della stessa città, dove si consumano le più inimmaginabili nefandezze, al fine di riscuotere soldi prestati ad usura. Più che di pietà si parla di vendetta, una revenge mascherata da pietà nel film Pieta del coreano Kim Ki Duk che ringrazia, per il massimo riconoscimento veneziano, la giuria presieduta da Michael Mann, con un canto popolare del suo Paese.
Leggi tutto...“Dalla Sicilia con furore”. “È stato il figlio” di Daniele Ciprì – Osella per la fotografia a Venezia 2012
Se il sud d’Italia è il figlio diretto della tragedia greca, il film di Ciprì, E’ stato il figlio, colpisce nel segno: tutto raccontato dal “figlio”, come in una lunga “tirata” da coro greco. Cast d’eccezione, con Toni Servillo nei panni dello sciagurato Ciraulo-padre e Fabrizio Falco in quello dello sventurato figlio (Premio Mastroianni 2012), per uno dei tre film italiani in concorso a Venezia 2012.
Leggi tutto...Il cinema-inchiesta di Rosi. Francesco Rosi – Leone d’oro alla carriera – Venezia 2012
Salvatore Giuliano, di Francesco Rosi, Orso d’argento a Berlino nel 1961, fu una pellicola ignorata in Italia. Il Leone d’Oro alla carriera, il grande cineasta lo riceve solo quest’anno, mentre i tedeschi gli avevano conferito, già nel 2008, l’Orso d’oro alla carriera. Ma la lista dei premi del giovanotto, prossimo alle novanta primavere, non si esaurisce qui: Leone d’oro nel 63 con Le mani sulla città e Palma d’oro nel 72 con Il caso Mattei, oltre ad una decina di David Donatello tra il ‘65 e il ’97, tre Nastri d’argento e una Nomination agli Oscar per Tre fratelli, nell’81. Questa è per summa capita la carriera di Francesco Rosi, questo è l’emblema di un cinema-inchiesta che ha fatto storia, dando “altissimi contributi alla storia del cinema italiano e mondiale, con il percorso di un uomo impegnato sul duplice fronte dell’invenzione creativa e della testimonianza civile” – per dirla con il Nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che di Rosi è amico sin dai tempi dell’Università. Ed ancora, Scorsese ha sottolineato il suo omaggio al cineasta italiano che “ha saputo esprimere la bellezza delle persone e della Terra d’origine, il sud Italia”, con tutto l’amore di chi sa scavare dentro, in modo rispettoso, con coraggio e intelligenza. “Una lezione di rigore e coerenza”, secondo le parole di Giuseppe Tornatore, visibilmente emozionato, mentre consegna il premio al Maestro, che ci tiene molto a sentirsi cittadino, a sentirsi parte integrante di un Paese, con tutta la complessità della sua storia.
Leggi tutto...Il cattivo ragazzo di Spike Lee. “Bad 25” – Fuori Concorso - Venezia 2012
Il regista afroamericano di film come La 25a ora - da molti considerato il suo capolavoro, al momento - si cimenta con un documentario sulla pop star Michael Jackson, scomparso a Los Angeles poco più di tre anni fa. Come Spike Lee stesso afferma, questo docu-film è una vera e propria lettera d’amore rivolta al bimbo prodigio dei Jackson 5, con cui Lee è musicalmente cresciuto, essendo i due quasi coetanei.
Leggi tutto...“I cancelli del cielo” di Michael Cimino. Premio Persol – Venezia 2012
Premiato a Venezia con trentatré anni di ritardo, il film passato alla storia come il grande flop, Heaven’s gate, di Michael Cimino, è un ritratto ricco e appassionato, lucido e coinvolgente del “sogno americano”. Nella sezione Classici Restaurati, al Lido è stata proiettata la versione di 219 minuti, a cui ha assistito lo stesso cineasta, insignito del Premio Persol, per l’occasione.
“E’ un tardivo ma doveroso risarcimento alla grandezza di un cineasta visionario, una delle voci più intense e originali del cinema americano degli ultimi quarant’anni, progressivamente ridotto al silenzio dopo l’insuccesso commerciale di un capolavoro, al quale contribuirono gli stessi produttori con tagli insensati” – sono state le parole pronunciate dal Prof Barbera, direttore della Mostra, in occasione della consegna del premio.
Leggi tutto...Dalla Puglia con am(fur)ore e notizie dal cinema d’oggi e di ieri. 6° Festival Internazionale del Film di Roma
Parafrasando il grande Bond, James Bond, il festival capitolino ha regalato al pubblico alcuni eventi degni di nota. Che la Puglia sia diventata, negli ultimi anni, un’appetibile location cinematografica non solo per gli autoctoni è un fatto. Sarà la luce speciale di cui questa regione si fregia, una sorta di Hollywood all’italiana – Hollywood stessa nacque per ridurre i costi dovuti al clima buio di New York, grazie allo sfruttamento maggiore della luce naturale. O sarà perché di talenti al di qua e al di là della macchina da presa, questa regione sta dimostrando di averne in quantità. Sta di fatto che, in una gara di generosità, due attori pugliesi, Riccardo Scamarcio e Sergio Rubini, hanno conversato con un pubblico numeroso e attento, con serenità e schiettezza. Indimenticabile è stato per Sergio Rubini l’incontro con il maestro Federico Fellini, che lo scelse per il suo film L’Intervista, nel 1987, solo perché era convinto che non fosse un attore e perché il suo cognome coincideva con quello inventato per il suo personaggio…..quando si dice il destino….
Leggi tutto...Le avventure di Tin Tin – Il segreto dell'Unicorno. Meno avvincente del dr. Indiana Jones
85 milioni di dollari per un film che sembrerebbe una specie di salto nel buio. Le avventure del giornalista Tin Tin, iniziate più di ottant’anni fa, sono state fonte di ispirazione per le generazioni che hanno conosciuto la grande crisi del 1929 e il dramma della Seconda Guerra Mondiale. 200 milioni di copie vendute e traduzioni in 70 paesi, la materia era difficile e il ricordo del fumetto troppo radicato per accettarne la trasformazione in 3D. Inoltre, Spielberg per assicurarsi il risultato mette troppa carne al fuoco, fondendo tre albi a fumetti - Il granchio d’oro, Il segreto dell’Unicorno e Il tesoro di Rackham il rosso – il risultato, tuttavia, a tratti divertente ed elegante, non coinvolge del tutto. Il Nostro protagonista viene subito messo in ombra dallo spirito eroico del capitano di vascello Haddock, dedito al whisky ma unica persona in grado di risolvere l’enigma del Unicorno d’oro.
Leggi tutto...La Kryptonite nella borsa e il suo Superman all’italiana
Napoli 1973: iniziazione alla vita del bimbo Peppino, stordito dalla storture del mondo degli adulti. Gli zii – Capotondi, De Rienzo - preoccupati solo di cogliere lo spirito del tempo in modo pericoloso e superficiale; la madre – Golino, depressa perché tradita dal marito, che cerca di consolarsi accettando le attenzioni del suo psicanalista – Gifuni; Il padre – Zingaretti, diviso tra il ruolo del marito, del padre, dell’amante extraconiugale. Uno spaccato poco profondo di una società anche bigotta e ingenua di chi non vive appieno lo spirito di trasformazione di un’epoca perché non ne ha ancora sviluppato gli strumenti.
Leggi tutto...Page eight. Un dossier che scotta
David Hare torna alla regia dopo una lunga assenza con una spy-story: Page eight. Pellicola non in concorso ma presentata alla kermesse cinematografica romana nella sezione Occhio sul mondo-Focus UK. È un distillato della migliore tradizione cinematografica inglese, al lavoro via cavo – perché il film è realizzato per la tv inglese ed è prodotto dalla BBC, infatti. Hare torna, in grande stile, ancora una volta sul tema del dramma privato che si fonde con quello pubblico e politico sanciti dal segreto che li unisce, confezionando un prodotto dalle tematiche moderne ma dal fascino retrò. Sulle note jazzistiche, che accompagnano un gusto artistico altrettanto raffinato, la macchina da presa si concentra fissa sui volti di Bill Nighy, al tempo stesso austero e romantico, e della persuasiva Rachel Weisz, che cela dietro i suoi lineamenti da fiaba una grandissima determinazione, volta a scoprire la verità.
Leggi tutto...My week with Marylin. Sir Olivier stregato dalla diva delle dive
La pellicola d’esordio del cinquantunenne londinese Simon Curtis, dopo 20 anni di carriera televisiva, è stata ingiustamente accolta con freddezza dalla critica anglofona. D’accordo, la materia è difficilissima e infatti se ne parla dal punto di vista privato e circoscritto di Colin Clark, quando, nel 1956, era alla sua prima esperienza cinematografica con il ruolo di terzo assistente alla regia. Basato sui due diari scritti da Clark, nel 1956 - The Prince e The Showgirl and Me - ma pubblicati solo nel 1995, ecco un film che non desidera minimamente scalfire la leggenda né sporcala con pacchiani cliché. Lo stesso rispetto provato da Clark per la donna più desiderata del mondo, che ha dilazionato l’uscita dei diari di quasi quarant’anni, si avverte nel tocco registico molto misurato e niente affatto pretenzioso.
Leggi tutto...Girl model. Tra inganno e povertà
Per la sezione L’Altro Cinema-Extra il documentario Girl Model di Ashley Sabin e David Redmon, vince il Marc’Aurelio best documentary. E’ il luccicante mondo del fashion quello indagato dagli autori, non del tutto estranei e freddamente obiettivi, come un documentario richiederebbe. Ragazzine dai 13 ai 17 anni spedite dalla Siberia o dalla Russia, verso la capitale della tecnologia: Tokyo. Una specie di pacchi postali senza nessun valore dato alle loro menti o alle loro anime. In loro non si cerca la bellezza propriamente intesa ma solo che rientrino nei canoni delle richieste del cliente: mai abbastanza giovani, mai abbastanza magre, non altissime. Insomma, neppure delle bimbe precocemente cresciute ma delle bimbe vere e proprie, al limite dello sfruttamento minorile e la prostituzione minorile, mascherati dal sogno di essere una ragazza copertina.
Leggi tutto...Hotel Lux. “Questa o quella per me pari sono” (Rigoletto)
Il tedesco Leander Haussmann, con Hotel Lux, in concorso alla sesta edizione del festival cinematografico romano, ci offre un singolare spaccato di Mosca e Berlino degli anni ’30, attraverso le vicende immaginarie e non di due attori di cabaret, Hans Zeisig-Michael Bully Herbig e Siggy Mayer-Juger Vogel. Entrambi sognano Hollywood, ma in realtà, secondo le parole del regista, il film “racconta la vicenda di un uomo che al momento sbagliato si trova nel posto sbagliato". Costretto a fuggire, infatti, Zeisig ripara a Mosca, rifugiandosi in un albergo che è anche un asilo politico. Il Lux è realmente esistito: era un albergo convertito, a metà degli anni Trenta, in alloggio del Comintern e degli antifascisti mondiali. Lì hanno preso alloggio, tra gli altri, futuri capi di stato. Da riparo quale avrebbe dovuto essere, inoltre, l'Hotel Lux in un attimo poteva trasformarsi in una trappola, perché anche i comunisti non scherzavano affatto se venivi sospettato di tramare contro Stalin.
Leggi tutto...Voyez comme ils dansent, il ballo tragico di un dolore insuperabile
Vic Clement-James Thiérrée, celebre artista e funambolo, scompare misteriosamente lasciando le due donne che l’anno amato. La prima, Lise-Marina Hands, è una filmmaker, la seconda Alexandra-Maya Sansa - la brava attrice italiana “emigrata” in Francia in cerca di lavori degni delle sue qualità di performer – è un medico canadese. Un menage a tris, diviso tra due donne e un fantasma o un morto, è l’opera filmica di Claude Miller - regista con trent’anni di carriera e allievo di Truffaut – che conquista il Marc’Aurelio Gran Jury Award alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Leggi tutto...L’orchidea d’acciaio – The lady di Luc Besson
The lady, film d’apertura al Festival Internazionale del Film di Roma 2011, è un lavoro che persiste nel filone, intrapreso dal cineasta francese, volto a raccontare storie di eroine. L’”orchidea d’acciaio” birmana, Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991, ha il volto della diva malese Michelle Yeoh - Memorie di una geisha; La tigre e il dragone – promotrice e suggeritrice del soggetto. The Lady nasce così dalla passione congiunta di un' attrice e un regista per una piccola donna invisibile eppure monolitica.
Leggi tutto...Une vie meilleure – sempre e comunque
Un vie meilleure – A better life per il pubblico internazionale - è la pellicola presentata alla kermesse cinematografica capitolina da Cedric Kahn. Dai consensi critici si presumeva che avrebbe conquistato la vittoria ma ha comunque portato a casa il Marc’Aurelio per la migliore interpretazione maschile aggiudicato a Guillaume Canet - in passato già visto al Festival di Roma con Last Night e con il suo film da regista Les petits mouchoirs.
Kahn segue la discesa nell'abisso del suo protagonista, facendo dell’andamento della visione cinematografica stessa una ragione e stilistica e sostanziale del racconto: non si tratta semplicemente della "messa in scena" di un aspetto della realtà dei nostri giorni. Il regista non si preoccupa di edulcorare o sublimare il dramma vissuto da un numero sempre maggiore di persone, al contrario si alimenta della vita che racconta per toccare nel segno.
Leggi tutto...Un cuento chino – un racconto cinese
Bottino doppio – Marc’Aurelio d’oro e Premio del pubblico BNL – per Un cuento chino di Sebastiàn Borensztein, “…una commedia al limite del surreale, dai colori vivaci e i dialoghi brillanti…”. Il film tratta di due solitudini che s’incontrano e si salvano a vicenda: una volontaria, quella di Roberto-Ricardo Darín, e l’altra capitata per un destino beffardo, quella di Jun- Huang Sheng Huang. Tanto scorbutico, misantropo, alienato il primo, quanto timido e dolcissimo il giovane cinese. Niente in comune, non una parola di comunicazione – nessuno dei due parla la lingua dell’altro - eppure, anche se forzatamente ognuno a suo modo entra nell’universo dell’altro e ne diventa l’unica ancora di salvezza. Monotonia quotidiana, sguardo fisso e sornione ma rivelatore di una bontà d’animo nascosta a tutti i costi, tendenza al monologo, Roberto è l’incarnazione dell’esilio volontario.
Leggi tutto...Days of heaven, secondo la classe del gentleman Richerd Gere
Days of heaven, del maestro Terrence Malick – Palma d’Oro a Cannes 2011 per The tree of life – è anche la prima prova da protagonista del divo Richard Gere, che per il ruolo di Bill, si aggiudicò il David di Donatello per il miglior attore straniero, nel 1979. Il film annovera tra le sue perle, il premio per la Miglior regia a Cannes 1979, oltre all’Oscar al dp Nestor Almendros e a due Nomination agli Oscar per Ennio Morricone e Sam Shepard. Il perfezionismo del maestro balza subito agli occhi: ben 5 mesi di provini e tre anni di postproduzione. Gere entra nel progetto filmico a 26 anni per uscirne a 29. Molto più di una gestazione, dunque, questa pellicola dal sapore biblico ci piace ricordarla con le parole del gentiluomo zen: “…sembra una parabola religiosa e Terry ingaggiò una seconda unità che si doveva occupare soltanto delle scene riguardanti la natura girate per lo più nel West, in Canada e negli USA. La natura è quello che è e non ha rimpianti. Il vento e la pioggia, le forze brute della natura sono incontrollabili come noi e la nostra forza interiore e l’intelligenza umana non è nè peggiore nè migliore di una roccia. Terry dà molto spazio alla natura, tant’è che dopo il montaggio molto dialogo era sparito e io mi arrabbiai molto con lui, fino a rendermi conto di dover rinunciare alla fine perchè lui voleva così…”.
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