Ambiente
Presenza di tracce di radioattività in aria in concentrazioni non rilevanti dal punto di vista radiologico.
A seguito di quanto riportato nel comunicato del 4 ottobre u.s. in merito al rilevamento della presenza di tracce di Rutenio 106 in aria, si informa che sono pervenuti all’Istituto i dati rilevati dai laboratori della rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale (rete RESORAD) del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), come riportati nella tabella allegata, aggiornata al 9 ottobre 2017. Si conferma che non sono stati rilevati altri radionuclidi. Si ricorda che il Rutenio 106 è un radioisotopo artificiale con tempo di decadimento di circa un anno, utilizzato soprattutto in medicina in forma di sorgenti sigillate per applicazioni di brachiterapia e quale sorgente di energia nei satelliti artificiali. Esso è presente in impianti del ciclo del combustibile nucleare e in installazioni industriali per la produzione di radioisotopi.
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Componente verticale degli spostamenti del suolo (vista 3D) stimati a partire dalle mappe di deformazione ottenute sfruttando i dati acquisiti dai satelliti Sentinel-1 (S1) e COSMO-SkyMed (CSK). Copyright dati S1 di Copernicus, copyright dati CSK di ASI
Componente verticale degli spostamenti del suolo (vista 3D) stimati a partire dalle mappe di deformazione ottenute sfruttando i dati acquisiti dai satelliti Sentinel-1 (S1) e COSMO-SkyMed (CSK). Copyright dati S1 di Copernicus, copyright dati CSK di ASI
Nell’emergenza post terremoto il Dipartimento della Protezione Civile (Dpc), fin dalle primissime ore dopo il sisma, ha attivato il Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Cnr-Irea) di Napoli, in qualità di centro di competenza nel settore dell’elaborazione dei dati radar satellitari, per un’analisi volta alla misura dei movimenti del suolo conseguenti al sisma.
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ROMA, “SPELACCHIO” E’ MORTO: CODACONS CHIEDE RIMOZIONE IMMEDIATA ALBERO. E’ FIGURACCIA MONDIALE
DEPOSITATO ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI. COMUNE DOVRA’ RISARCIRE DANNI ALLA COLLETTIVITA’
Immediata rimozione di “Spelacchio”, l’albero di Natale di Piazza Venezia palesemente morto e che rappresenta un vergognoso spettacolo per cittadini e turisti. A chiederla il Codacons, che diffida il Comune di Roma a rimuovere oggi stesso la pianta, e che rende noto il contenuto dell’esposto depositato alla Corte dei Conti in cui si chiede di indagare l’amministrazione comunale per danni erariali.
“E’ evidente che in queste condizioni “Spelacchio” non può più rimanere a Piazza Venezia e deve essere rimosso con urgenza – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo perché l’albero appare in uno stato pietoso tale da offendere i romani e i tanti turisti che in questi giorni visitano la capitale, e nell’interesse della città è preferibile una piazza senza albero ad una piazza con un albero secco, spelacchiato e morente, che configura una figuraccia mondiale per Roma”.
L’associazione ha inoltre depositato un esposto alla Corte dei Conti del Lazio in cui si chiede di aprire una indagine sulle spese sostenute dall’amministrazione per l’albero di Natale di Piazza Venezia, e accertare eventuali danni erariali per la collettività, disponendo le misure del caso.
Nell’esposto il Codacons sottolinea “la necessità di un intervento per verificare la questione legata ai fondi spesi, a volte in maniera immotivata e dannosa per l’erario, per l’acquisto di bene poi rilevatisi totalmente inutili – come nel caso dell’albero di Piazza Venezia, acquistato pochi giorni fa ed ormai prossimo alla morte – a discapito di tanti servizi, utili alla collettività, che, invece, non vengono presi in considerazione”.
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