Il Direttore Generale della FAO a COP23: servono sistemi alimentari che mitighino e si adattino al cambiamento climatico
Cambiamento climatico, fame e povertà possono e devono essere affrontati assieme
La FAO ha recentemente reso noto che il numero di affamati è tornato a crescere per la prima volta in dieci anni. Oggi sono 815 milioni le persone che soffrono la fame ogni giorno. L'aumento è dovuto soprattutto a conflitti e a crisi economiche, ma anche all'impatto del cambiamento climatico, soprattutto per quanto riguarda le situazioni di siccità prolungata in Africa. E stime dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) mostrano come il cambiamento climatico potrebbe aumentare il rischio di fame e malnutrizione fino al 20 per cento entro il 2050. Graziano da Silva ha indicato il ruolo fondamentale dei sistemi alimentari, che sono pesantemente influenzati dal cambiamento climatico, ma che ne sono a loro volta tra i principali promotori.
Adottare pratiche agricole climaticamente intelligenti
Almeno un quinto delle emissioni di gas serra possono essere attribuite all'agricoltura, ha ricordato Graziano da Silva.
Dobbiamo fare molto di più per ridurre queste emissioni e allo stesso tempo migliorare i raccolti e costruire resilienza ha affermato. Questo significa adottare pratiche come l'agro-ecologia e altri approcci di intensificazione agricola sostenibile e climaticamente intelligente. "Non possiamo aspettarci che i piccoli produttori, gli agricoltori e gli allevatori a livello familiare ...possano affrontare queste sfide da soli"; avranno bisogno di sostegno a livello nazionale e internazionale, ha aggiunto. "Ridurre la deforestazione, ripristinare i terreni e le foreste degradate; eliminare gli sprechi e le perdite alimentari; rafforzare la capacità dei suoli di assorbire carbonio; allevamenti a basso impatto ambientale - sono solo alcune delle soluzioni conosciute per affrontare le sfide della fame, della povertà e della sostenibilità allo stesso tempo" ha spiegato Graziano da Silva. In particolare, ha continuato il Direttore Generale, mentre l'allevamento produce più emissioni di ogni altra fonte alimentare, "un allevamento a basse emissioni è possibile" - per esempio la FAO stima che adottando pratiche migliori e già esistenti si potrebbero tagliere le emissioni del 20 - 30 per cento. Il mandato della FAO include sostenere i paesi nel loro impegno per migliorare in modo sostenibile i loro settori agricoli; per adattarsi ai cambiamenti climatici e costruire resilienza; per mitigare il riscaldamento globale attraverso l'agricoltura. La FAO inoltre aiuta i paesi a monitorare i propri "Contributi previsti determinati a livello nazionale" (Nationally Determined Contributions) per quanto riguarda il cambiamento climatico e fornisce sostegno tecnico e finanziario per rendere realtà tali impegni.
A COP23 la FAO ha lanciato il nuovo rapporto Tracking Adaptation in Agricultural Sectors che fornisce un quadro di lavoro e una metodologia per sostenere e monitorare le misure di adattamento nel settore agricolo.