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Il cuore che si "emoziona" e guida il nostro cervello
Lo studio dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Padova e l'University of California Irvine pubblicato nei “Proceedings of the National Academy of Science of the USA”
Le emozioni nascono nel cuore, e non nel cervello, dicevano i poeti. Ora la ricerca scientifica conferma le fondamenta di questo topos letterario. Uno studio dei bioingegneri dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Padova e l'University of California Irvine e pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Science of the USA” analizza il meccanismo che ci porta a provare una specifica emozione a fronte di determinati stimoli e trova nel cuore la radice delle emozioni.
Ancient DNA pushes herring trade back to the Viking age
Herring bones from trading places in The Baltic Sea show that extensive trade started 400 years earlier than previously thought.
Historians have believed extensive herring trade started around 1200, later controlled by the Hanseatic League. New study shows that it was established already in the Viking Age.
“We found that this trade existed already around 800 AD, 400 years earlier, which really pushes back this extensive fishing,” says Doctoral Research Fellow Lane Atmore at the University of Oslo.
She is first author of the study, published today in PNAS, which shows that herring bones from western populations around Sweden and Denmark were found as far east in the Baltic as Truso in today´s Poland. Truso is known as an important Viking Age trade port.
Rafforzare le alleanze e costruire movimenti per porre fine alle mutilazioni genitali femminili
Dichiarazione congiunta del Direttore esecutivo dell'UNFPA, Dott.ssa Natalia Kanem, del Direttore esecutivo dell'UNICEF Catherine Russell e del Direttore generale dell'OMS, Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus
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WWF: living planet report 2022
Il WWF ha pubblicato il rapporto sul Pianeta vivente, bilancio drammatico per la fauna selvatica: in America Latina e Caraibi popolazioni diminuite in media del 94% dal 1970. In 50 anni le popolazioni do vertebrati sul pianeta sono crollate in media del 69%. Fra le specie di acqua dolce si registra il maggior declino a livello globale: sono calate dell’83%
Il Living Planet Index del rapporto mostra che non c’è tempo da perdere se vogliamo una società ‘nature-positive’. Il WWF: dobbiamo dimezzare l’impronta globale di produzione e consumo entro il 2030.
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