Comunicato Stampa FAO
Edizione Maggio 2007
Penuria alimentare per 28 paesi
Africa
In Marocco quest’anno la produzione cerealicola è stata gravemente compromessa dalla siccità e si stima sarà appena un quarto di quella dell’anno scorso. In Sudafrica l’esito dei recenti raccolti cerealicoli principali è contrastante – con una produzione fortemente ridotta a causa della siccità in e Swaziland ma con raccolti record, o comunque superiori alla media, in Malawi, Angola, Mozambico, Madagascar e Zambia.
Per quanto riguarda l’Africa occidentale, a causa delle piogge irregolari, la stagione del raccolto è stata sinora piuttosto lenta nel Sahel. In Africa orientale, le prospettive sono favorevoli nella maggior parte dei paesi, ad eccezione della Somalia, dove si prevede una produzione ridotta.
Asia
Le prospettive per i raccolti principali di cereali minori e di riso sono generalmente favorevoli in Estremo Oriente, grazie al provvidenziale arrivo delle piogge monsoniche.
In Cina, India e Pakistan si sono registrati raccolti record, al contrario del Bagladesh dove il raccolto di grano è stato molto ridotto a causa di condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Paesi con crisi alimentare
Gravi difficoltà alimentari persistono in 28 paesi, secondo il rapporto FAO.
Prolungati periodi di siccità e piogge irregolari in Zimbabwe, Swaziland e Lesotho sono all’origine dei cattivi raccolti di quest’anno, tra i peggiori mai registrati in questi paesi. La produzione 2007 di mais, alimento base, si prevede calerà di circa il 43 per cento in Zimbabwe, del 51 per cento in Lesotho e del 60 per cento in Swaziland, rispetto al 2006.
Produzione più scarsa ed aumento dei prezzi a livello nazionale e regionale avranno effetti molto pesanti sulla sicurezza alimentare di oltre 4 milioni di persone vulnerabili in Zimbabwe. L’inflazione alle stelle ha superato in maggio il 4.500 per cento, riducendo drasticamente il potere d’acquisto e limitando molto alle famiglie a reddito basso e medio-basso l’accesso ai prodotti disponibili.
In Africa orientale continua a destare preoccupazione il sud della Somalia. La generale situazione di violenza che affligge quella regione, soprattutto la capitale Mogadiscio, ha causato centinaia di migliaia di sfollati e limitato grandemente le attività economiche e commerciali. In Sudan le ostilità in corso e l’insicurezza rimangono i fattori principali che inibiscono l’accesso al cibo, specialmente nella tribolata regione del Darfur.
Nella Corea del Nord la disponibilità alimentare della popolazione rimane precaria, ma sembra che a fine giugno sia arrivato nel paese il primo invio di 400.000 tonnellate di aiuti umanitari di riso promessi dalla Corea del sud.
In Nepal su un totale di 75 distretti si stima che 42 abbiamo problemi alimentari, e l’insicurezza alimentare è cronica ed ampiamente diffusa nelle regioni montagnose occidentali, dove l’assistenza alimentare alle popolazioni vulnerabili rimane limitata.
In Iraq la sicurezza alimentare della popolazione continua ad essere a rischio a causa del conflitto e dell’insicurezza in cui vive il paese. Secondo le agenzie umanitarie sono oltre 1.8 milioni gli sfollati e più di 2 milioni i profughi.
In Bolivia viene al momento fornita assistenza umanitaria alle famiglie rurali più vulnerabili, che hanno perso il raccolto ed il bestiame a seguito della siccità e delle inondazioni che quest’anno hanno colpito il paese durante la stagione produttiva principale.