Con la mostra I Macchiaioli e la fotografia che domenica 15 febbraio chiude i battenti al Museo Alinari, cala il sipario anche su Firenze per Fattori, il vasto e spettacolare ciclo di esposizione ed eventi che ha attraversato l’intero 2008 e questo scorcio di 2009, omaggio al grande pittore toscano nel centenario della morte.
Quattro mostre visitate complessivamente da oltre 180 mila persone, una raffinata iniziativa editoriale, un convegno internazionale sul restauro dei dipinti dell’Ottocento, tutto ciò nel nome di Giovanni Fattori e di una Firenze risorgimentale per lo più dimenticata e oggi felicemente riscoperta.
Varato il 15 febbraio di un anno fa, Firenze per Fattori è un progetto dello storico dell’arte Carlo Sisi che l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha promosso e prodotto con la collaborazione del Polo Museale Fiorentino della soprintendente Cristina Acidini, di numerosi specialisti e l’appoggio di varie istituzioni: il Comune di Firenze, Firenze Musei, la Fondazione Parchi Monumentale Bardini e Peyron, l’Accademia di Belle Arti, il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, la Biblioteca Marucelliana, il Museo civico Giovanni Fattori di Livorno, il Centro europeo per il restauro (CERR) di Siena.
Primo appuntamento agli inizi di marzo con la presentazione dell’edizione anastatica dello Zibaldone di Telemaco Signorini, opera di estrema complessità e interesse del più estroso e poliedrico dei Macchiaioli. Con lo Zibaldone originale esposto a Palazzo Pitti, sempre da marzo una mostra di nicchia come Fattori e il Naturalismo in Toscana ha portato a Villa Bardini oltre 40 mila visitatori, con un successo ben superiore alle previsioni che ha ben dimostrato il persistente livello di popolarità dell’artista.
Settembre ha invece aperto i cancelli dell’Accademia di Belle Arti, per la prima volta accessibile al pubblico grazie alla mostra I luoghi di Fattori (circa 30 mila i visitatori) tutta dedicata alla scuola dove il pittore passò gran parte della vita, prima studente, poi docente, infine ospite fino al giorno della morte, il 30 agosto del 1908.
La Galleria Moderna di Palazzo Pitti in collaborazione con l’Istituto Matteucci ha invece raccolto il meglio dei ritratti dipinti dall’artista (L’altra faccia dell’anima), presentando dal 28 ottobre anche una sorprendente serie di inediti e collezionando ben 100 mila visitatori.
La due giorni in Palazzo Vecchio del convegno dedicato al restauro ha poi preceduto di poco l’inaugurazione (4 dicembre) della mostra al Museo Alinari (Mnaf), che domenica prossima chiuderà appunto la rassegna con un bilancio prezioso di oltre 10 mila visitatori.
“L’Ente Cassa”, commenta il vicepresidente Michele Gremigni, “è orgoglioso di aver prodotto una simile catena di eventi prestigiosi. Eventi che hanno onorato uno straordinario artista toscano e che ci hanno aiutato a ritrovare e a rivalorizzare molti luoghi e circostanze di un passato prossimo di Firenze ingiustamente trascurato, oltre ad aver determinato un positivo impatto sull’economia locale grazie al notevole afflusso di visitatori”.
Aggiunge il progettista Carlo Sisi: “Oltre 180 mila visitatori e una larga eco di stampa sono un risultato di cui possiamo dirci soddisfatti. Firenze per Fattori ha legato tra loro luoghi specifici della cultura macchiaiola con un doppio obiettivo: presentare iniziative singolari (lo Zibaldone, le mostre sui ritratti e sulla fotografia) e tracciare in città un itinerario coerente: da Villa Bardini (la collezione di Macchiaioli di proprietà dell’Ente arricchita di pezzi importanti), all’Accademia, a Pitti alla raccolta di immagini della Fondazione Alinari”.