LITALIA E LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE:
Discutiamo il 5 maggio con Laurens Jolles e Laura Boldrini, il Rappresentante e la Portavoce per l’Italia dell’UNHCR, Alto Commissariato ONU per i Rifugiati,
Modera il dibattito Nino Sergi, LINK2007
ROMA, giovedì 5 maggio 2011 dalle ore 17.30 alle 19.30
Sala Starlin Arush – Via Aniene 26/a Pare che il Mediterraneo stia diventando un incubo per l’Italia.
Una regione che è naturalmente destinata a guardarsi negli occhi, a dialogare e a trovare forme di integrazione tra i vari paesi a beneficio reciproco, in campo economico ma anche culturale e politico, non riesce a trovare né il necessario slancio delle pubbliche opinioni né leaders capaci di tradurlo in decisioni lungimiranti.
In un mondo che si globalizza, ci stiamo chiudendo. Le paure dominano e influenzano le decisioni politiche, distruggendo ogni progetto innovatore, ogni sogno per le generazioni future, avviando al contrario la fase agonizzante della nostra civiltà.
Rivoluzioni, guerre, emigrazioni nel Mediterraneo: guardiamo la realtà senza volerla leggere nella sua complessità, senza saperla governare.
Dalla sponda sud del Mediterraneo giungono segnali di cambiamento ma non vogliamo coglierli. Da alcuni ministri arrivano messaggi come: loro ‘föra di ball’ e noi ‘fuori dall’Europa’, oppure sull’intervento in Libia: “ogni bomba significa un clandestino in più in Italia”.
No ai ‘clandestini’, forze navali per bloccare i barconi anche con l’uso delle armi, esami in mare aperto delle richieste di asilo. L’importante è tenerli lontani.
Dove stiamo andando? Esistono ancora almeno gli impegni e i doveri internazionali assunti dall’Italia a protezione delle persone in pericolo?