Il 2 marzo scorso, i ministri dell'Ambiente di 27 paesi europei hanno respinto, con 282 voti su 345, la decisione della Commissione europea di obbligare Austria e Ungheria a togliere il veto sulla commercializzazione di mais MON 810 nei due Stati. E' la quarta volta che i governi europei si oppongono alla volontà della Commissione di sospendere la moratoria. EuropaBio, l'associazione europea che riunisce le industrie biotecnologiche, non nasconde il proprio malumore di fronte alla decisione dei ministri europei che - afferma Nathalie Moll, rappresentante di EuropaBio - va contro la volontà degli agricoltori europei, i quali chiedono a gran voce la libertà di coltivare OGM".
Il ministro tedesco dell’Agricoltura e della protezione consumatori, Ilse Aigner, non ha dubbi. In una conferenza stampa svoltasi ieri, ha dichiarato : "Sono arrivata alla conclusione che ci sono giustificati motivi per credere che il mais geneticamente modificato MON 810 rappresenti un pericolo per l'ambiente". Un parere condiviso da altri 5 paesi dell'Unione Europea. La scelta di bandire questo alimento, afferma la Aigner, non è dettata da ragioni politiche, ma si basa su fattori scientifici. Il veto, infatti, riguarda quel particolare organismo e non tutte le coltivazioni OGM.
La Monsanto fa sapere, per bocca del suo portavoce Andreas Thierfelder, che la decisione della Germania non è giustificabile dal punto di vista scientifico. Se la decisione sarà confermata,la società americana potrebbe adire le vie legali per ottenere il via libera alla coltivazione di semi transgenici entro il 2009.
Alla fine del 2008, i ministri europei per l’Ambiente avevano stabilito alcune linee-guida sulla commercializzazione di OGM nei Paesi dell’Unione Europea. Ecco i punti-chiave:
1. verifica dell'impatto ambientale sul medio e lungo termine delle coltivazioni transgeniche, in particolare quelle che producono pesticidi e sono resistenti agli erbicidi.
2. valutazione degli effetti socio-economici della commercializzazione di OGM nel mercato europeo, con particolare riguardo ai semi transgenici e ai loro effetti sul sistema agricolo complessivo.
3. potenziamento della presenza di esperti degli Stati-membri dell’UE all’interno dell’EFSA
4. istituzione di zone senza OGM in ecosistemi protetti.
Fonte: Euractiv
Link consigliati:
Federal Ministry of food, agriculture and consumer protection
Food Safety Strategy
EURACTIV
Germany joins ranks of anti-GMO countries (15/04/2009)
http://www.euractiv.com/en/cap/germany-joins-ranks-anti-gmo-countries/article-181267
Ministers back right to refuse GM crop cultivation (03/03/2009)
http://www.euractiv.com/en/sustainability/ministers-back-right-refuse-gm-crop-cultivation/article-179882
EU ministers back GMO-free zones (09/12/2008)
http://www.euractiv.com/en/cap/eu-ministers-back-gmo-free-zones/article-177557
Emma Bariosco