Prevenire le malformazioni
Il motivo di questa attenzione da parte delle autorità sanitarie è il fatto che l'isotretinoina è teratogena, cioè può causare gravi malformazioni al feto se assunta durante la gravidanza. Con le nuove modalità di prescrizione si vuole agire su due fronti per limitare al minimo questo rischio: da un lato sensibilizzando i soggetti coinvolti nell'uso del farmaco, dall'altro ponendo una serie di vincoli alle prescrizioni.
Chi può prescrivere il farmaco
Novità sul fronte di chi può prescrivere il farmaco. La prima prescrizione può essere fatta soltanto dallo specialista dermatologo su ricetta non ripetibile (viene ritirata dal farmacista quando consegna il farmaco), ricetta che deve essere ripetuta ogni mese. Quelle successive possono essere effettuate anche dal medico di famiglia.
Informazioni e test di gravidanza
All'atto della prescrizione, il dermatologo deve spiegare alla paziente che il farmaco, se assunto da una donna in gravidanza, può causare malformazioni al feto.
È obbligatorio effettuare un test di gravidanza: il medico deve accertarsi che prima di iniziare la terapia la paziente non sia in attesa di un bambino e riportare il risultato del test in un apposito modulo da allegare alla ricetta.
Il medico deve spiegare alla donna che, durante l'intero ciclo di terapia (che in genere dura 4 mesi) e fino a un mese dopo la fine della cura, è necessario assumere un metodo contraccettivo efficace o meglio due (di cui uno di barriera, come il profilattico). Inoltre tutti i pazienti, se donatori, devono astenersi dalla donazione del sangue durante la terapia.
Consenso informato
I pazienti devono firmare davanti al medico il consenso informato, dopo aver ricevuto e compreso l'importanza delle informazioni relative alla prevenzione del rischio teratogeno.
Non solo le donne quindi, ma anche i maschi, che sono invitati a non scambiare né consigliare il farmaco a base di isotretinoina ad amiche o compagne.
Effetti indesiderati
L'isotretinoina deve essere prescritta come seconda scelta, cioè solo dopo aver sperimentato senza successo la terapia standard contro l'acne costituita da antibiotici per bocca e creme per uso locale.
Oltre al rischio teratogeno, infatti, questo farmaco può causare effetti indesiderati di una certa importanza a carico della pelle e delle mucose, degli occhi, dei muscoli, dell'intestino, del fegato oltre a problemi psichici. Per questo è importante che i medici, i farmacisti e soprattutto i pazienti segnalino alle autorità sanitarie che vigilano sui farmaci i problemi riscontrati durante la terapia.
Fonte: Altroconsumo