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Fertilità femminile, l'età è il primo nemico

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«Con il passare degli anni si abbassano le probabilità di arrivare ad una gravidanza ed aumentano i problemi per le coppie alla ricerca di un figlio», spiegano dal centro di medicina per la riproduzione ProCrea. L'età è il primo nemico della fertilità di una donna. Non solamente perché con il passare degli anni, invecchiano i gameti, ma aumentano anche i rischi di malattie connesse all'infertilità. «Il mondo scientifico è concorde nel definire l'età il primo nemico della fertilità. E con il passare degli anni diventa quindi più difficile andare incontro ad una gravidanza», spiega Cesare Taccani, medico specialista in medicina della riproduzione al centro di fecondazione assistita ProCrea di Lugano. «Troppo spesso però questo fattore viene ignorato o tenuto non nella giusta considerazione: si tende a posticipare la gravidanza, lasciando spazio ad altre priorità».
Infatti continua ad aumentare l'età media delle donne al loro primo figlio: in Italia ha superato i 31 anni, quando solamente un paio di decenni fa si attestava intorno ai 27. Aumenta anche l'età delle donne che si rivolgono ai centri di procreazione assistita. Secondo i dati di ProCrea la media ha superato i 37 anni, quando solamente nel 2007 si attestava poco sopra i 36 anni.
Oggi, infatti, la gravidanza non è più vissuta come un fatto naturale, ma come una scelta consapevole su cui gravano però una serie di fattori. Si preferisce chiudere il proprio percorso di studi, ma anche avere alle spalle una situazione economica stabile e trovare il compagno ideale. Questo ha comportato uno slittamento nel tempo della scelta di diventare mamma. Inoltre, l'introduzione della pillola, che proprio l'anno scorso ha compiuto i 50 anni, ha permesso alla donna di gestire, posticipandolo, il momento della procreazione.
L'età influisce negativamente non solo nelle gravidanze naturali, ma anche nei successi dei trattamenti di fecondazione assistita. «I risultati risentono dell'età della donna -prosegue Taccani-. Considerare la media di successi registrati in ProCrea, che è passata dal 33 a oltre il 36 per cento nell'ultimo biennio non ha molto significato. Significativo è invece andare a vedere le fasce di età: abbiamo registrato gravidanze in oltre il 50 per cento dei casi con donne al di sotto dei 30 anni. Una percentuale che scende al 40 per cento intorno ai 35 anni per arrivare al 25 per cento quando la donna ha 40 anni. Oltre i 43 anni i successi sono stati il 6 per cento circa».
Accanto alla questione età, vengono registrati sempre più problemi legati alla salute riproduttiva della donna stessa. «Circa un caso su tre di sterilità femminile è provocato da una lesione delle tube, dovuta alla spirale o all'aborto o a un rapporto sessuale infetto. Anche un'appendicite può essere rischiosa», prosegue il medico. «Ci sono poi i problemi legati al peso: se è troppo o troppo poco si rischia di avere un'ovulazione saltuaria o del tutto assente. L'endometriosi per la quale spesso si arriva ad una diagnosi certa dopo diversi anni, quando presumibilmente la malattia si è aggravata. Non certo ultimo, il fumo: le fumatrici hanno tassi di infertilità più alti, una fecondità ridotta e impiegano più tempo a concepire - in genere oltre un anno. Il fumo, infatti, è dannoso per le ovaie femminili».
Per approfondire questi temi, il centro ProCrea propone dal 27 giugno all'1 luglio la "Settimana della fertilità": dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17 gli specialisti sono a disposizione per un consulto gratuito. È richiesta la prenotazione chiamando il numero +41 91 924 55 55.

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