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L'India lancia il suo primo satellite sulla Luna

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Alle 2.52 di questa mattina il satellite Chandrayaan-1, senza equipaggio a bordo, è decollato dalla stazione spaziale Satish Dhawan, in India, e ha iniziato la sua missione esplorativa nell'orbita lunare. Scopo della spedizione è quello di fornire informazioni sulle caratteristiche fisiche e chimiche della superficie della luna.
Frutto della collaborazione tra Europa e India, Chandrayaan-1 è la prima navicella spaziale indiana a superare l'orbita terrestre.
La missione è stata accolta con entusiasmo dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), poiché dà all'Europa l'opportunità di allargare le proprie ricerche in campo lunare, rafforzando la cooperazione con l'India.
Il progetto, però, ha attirato anche alcune critiche. Sono in tanti a giudicarlo un inutile spreco di risorse in un Paese che non riesce a garantire neppure i servizi di base ai propri cittadini.

Flash News


La ricerca dell’Università di Pisa pubblicata sulla rivista Environmental Science and Technology ha analizzato campioni di sabbia raccolti alle foci dei fiumi Arno e Serchio


Particelle piccolissime, quasi indistinguibili dalla sabbia, le microplastiche nelle nostre spiagge sono una forma di inquinamento elusivo e pervasivo con cui è sempre più necessario fare i conti. A far luce sul fenomeno è arrivato un nuovo studio del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa pubblicato su “Environmental Science and Technology”, la rivista dell’American Chemical Society, tra le più autorevoli nel settore tecnologico-ambientale.
La ricerca coordinata dal professore Valter Castelvetro ha analizzato dei campioni di sabbia raccolti nei pressi delle foci dei fumi Arno e Serchio per determinare la quantità e la natura dei frammenti di plastica inferiori ai 2 millimetri. I risultati hanno evidenziato la presenza di notevoli quantità di materiale polimerico parzialmente degradato, fino a 5-10 grammi per metro quadro di spiaggia, derivante per lo più da imballaggi e da oggetti monouso abbandonati in loco, ma in prevalenza portati dal mare. Come tipologia si tratta prevalentemente di poliolefine, di cui sono fatti ad esempio gran parte degli imballaggi alimentari, e di polistirene, una plastica rigida ed economica usata anche per i contenitori dei CD o i rasoi usa e getta. Questi residui variamente degradati sono stati ritrovati in quantità diversa a seconda della distanza dal mare, più concentrati nella zona interna e dunale per effetto della progressiva accumulazione rispetto alla linea della battigia.

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