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In mostra a Martigny "Rodin erotico"

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L'erotismo di Auguste Rodin. Dal 6 marzo al 14 giugno in Svizzera una mostra espone disegni e sculture dell'artista francese provenienti dal Musée Rodin di Parigi

Le soleil couchant
Le soleil couchant, Crayon graphite et aquarelle sur papier crème filigrané, 25.2 x 32.5 cm, «Musée Rodin, Paris, Donation Auguste Rodin, 1916», © Musée Rodin. Photo Jean de Calan
La mostra Rodin erotico propone un doppio itinerario, attraverso sculture e disegni di Auguste Rodin tutti provenienti dal Musée Rodin di Parigi. La rassegna è imperniata sul culto che Rodin ha per il nudo femminile e in particolare per il corpo sessuato della donna.

Mentre si sa che il nudo è l’elemento più importante del suo lavoro a tutto tondo, il ruolo che esso ha nelle migliaia di disegni e acquerelli è ancora largamente misconosciuto. L’insieme di una trentina di sculture e di novanta disegni permette di approfondire la questione dell’erotismo nell’opera di Rodin e di illustrare l’evoluzione dei disegni erotici dell’artista, dai primi disegni acquerellati degli anni ’90 fino ai grandi fogli a matita degli anni 1910.

Comme l'Egypte
Comme l'Egypte, Crayon graphite et estompe sur papier crème, 20 x 30.9 cm, «Musée Rodin, Paris, Donation Auguste Rodin, 1916», © Musée Rodin. Photo Jean de Calan
Alcune delle sculture più celebri di Rodin, da L’Age d’Airain al Balzac nu passando per Le Baiser, Jeux de Nymphes, Le Torse d’Adèle, Iris messagère des dieux o Le Christ et la Madeleine, fanno parte di questa mostra e invitano a una riflessione sui passaggi che hanno portato dal nudo all’erotismo, dalla sensualità all’oscenità, dalla trasgressione alla profanazione.
In parallelo alla sua opera scultorea, Rodin ha disegnato per tutta la sua vita e ha lasciato circa 10.000 opere su carta, 7000 delle quali sono conservate al Musée Rodin. Pur non potendo essere esposte che saltuariamente, esse non sono certo una parte minore dell’arte di Rodin che alla fine della vita afferma "È semplice, i miei disegni sono la chiave della mia opera " (René Benjamin, " les dessins d’Auguste Rodin ", Gil Blas, 17 ottobre-8 novembre 1910 ), evidenziando così che solo attraverso di essi è possibile comprendere tutta la sua ricerca.

Dalla fine degli anni ’80, Rodin esegue in modo quasi ossessivo disegni che sono variazioni su un unico tema, quello del corpo nudo della donna. Da qui in poi, l’artista disegna quasi esclusi-vamente in presa diretta ("io non posso lavorare che con un modello vivo - confida a Dujardin-Baumetz - la vista delle forme umane mi alimenta e mi sostiene "). Inoltre egli ha i mezzi per chiamare quotidianamente modelle che sono disposte a svestirsi, una dopo l’altra, o a volte, a due o a tre, nel suo atelier. Non le mette in posa, ma le coglie nei loro movimenti, negli atteg-giamenti più spontanei e liberi, in una ricerca costante della verità. Due sono le tipologie in cui inquadrare l’opera disegnata di Rodin. Nella prima, l’artista disegna rapidamente su un fogliet-to, con grafite dalla punta fine, in pochi minuti con gli occhi fissi sul suo modello (" la mano va a casaccio ; spesso la matita scorre a vuoto; il disegno si trova decapitato o amputato di un arto… Il maestro non l’ha guardato nemmeno una volta. In meno di un minuto questa istanta-nea del movimento è fissata… ", testimonianza di Clément-Janin, 1903). La seconda tipologia è rappresentata da un disegno ripreso o ricalcato da uno di questi " disegni alla cieca ", con un intervento che gli consente di ottenere un segno decantato, semplificato, sintetizzato, nella mag-gior parte dei casi ritoccato all’acquerello. ("Acquisita questa prima traccia, Rodin riprende la sua opera, a volte la corregge direttamente con un colpo di matita rossa, ma più spesso la retti-fica dopo averla ricalcata… ", continua Clément-Janin).

Eterna primavera
L'eterna primavera, Musée Rodin, Paris © Musée Rodin (foto Adam Rzepka)
Tra i disegni di Rodin, un migliaio sono comunemente considerati come disegni erotici, disegni che l’artista non conservava in un cassetto riservato, ma che cercava di mostrare in rapporto alle sue sculture, confermando il loro valore come grandi opere. I 90 disegni esposti alla Fondation Gianadda appartengono a questo insieme eccezionale. L’artista vi rivela il lavoro intimo e inten-so cui si è dedicato in particolare nel corso degli ultimi due decenni della sua vita. Instaurando una connivenza, o forse sarebbe meglio dire una vera complicità con le sue modelle, le portava ad assumere posizioni inedite, sensuali, stravaganti, ad accarezzarsi, a svelare le parti più segrete del loro corpo, ad aprirsi, sempre più ampiamente e in modi a volte acrobatici, per mostra-re senza falsi pudori il loro sesso, il loro piacere, la loro attesa. Il sesso della donna, questa sede di forze e di energie vitali, quasi sempre esposto, figura in primo piano sul foglio. Disegnare il sesso è disegnare ciò che c’è di più vero. Nei suoi disegni, di una audacia e di una libertà straor-dinaria, Rodin non smette mai di cercare, sempre più da vicino, la verità dei corpi.

"La bellezza è il carattere e l’espressione. Ora, non c’è nulla nella natura che abbia più ca-rattere del corpo umano. Esso evoca con la sua forza e la sua grazia le immagini più diverse. In certi momenti, assomiglia a un fiore: la flessione del torso imita la stelo, il sorriso dei seni, della testa e i capelli corrispondono allo sbocciare della corolla. In altri momenti ricorda una liana flessuosa, un arbusto dalla curvatura sottile e ardita […] Altre volte il corpo umano curvo all’indietro è come una molla, come un bell’arco sul quale Eros carica le sue frecce invisibili. Altre volte, ancora, è un’urna. Il corpo umano è soprattutto lo specchio dell’anima e da là viene la sua più grande bellezza ". (Auguste Rodin, L’Art. Entretiens réunis par Paul Gsell, Paris, Grasset, 1911).

Il catalogo, curato, come la mostra, da Dominique Viéville, direttore del Musée Rodin di Pari-gi, riproduce a colori tutte le opere esposte e comprende testi di diversi autori. (CHF 45.-, Euro 30,00 circa).
 
Martigny, Fondation Pierre Gianadda (Rue du Forum 59 - 1920 Martigny - Svizzera)
6 marzo - 14 giugno 2009
Orari: Tutti i giorni ore 10.00-18.00
Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)
Sito internet: www.gianadda.ch
Il biglietto di ingresso
Fr. 15.- / euro 10,00; terza età: Fr. 13-. / euro 8,50; famiglie: Fr. 35.- / euro 23,50; bambini oltre 10 anni e studenti: Fr. 8.- / euro 5,50.
Catalogo: Fr. 45.-- (circa euro 30,00)
consente di visitare anche la Collezione Franck, il Parco delle sculture, il Museo gallo-romano e il Museo dell’automobile

Per chi giunge a Martigny in auto dall’Italia attraverso il tunnel del Gran San Bernardo il pedaggio di ritorno in Italia, dietro presentazione della ricevuta di andata e di un biglietto di ingresso alla Fondation Gianadda, è gratuito.

Offerta speciale Ferrovie Svizzere " RailAway " : 20% di sconto sul viaggio in treno, il trasferimento e l’ingresso alla Fondation Pierre Gianadda (prenotazioni biglietti in Italia: telefono 02.67479578).

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Anche il 6 maggio, come tutte le prime domeniche del mese, l’ingresso a tutti i musei civici e alle mostre in programma in questi spazi è gratuito per i residenti a Roma e nella Città Metropolitana con una ricca offerta culturale promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Inoltre, come prima domenica del mese, il percorso di visita nell’area dei Fori Imperiali sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle ore 8.30 alle 19.15, con l’ultimo ingresso alle 18.15. L’apertura straordinaria prevede l’ingresso alla Colonna di Traiano e, dopo il percorso con passerella attraverso i Fori di Traiano e di Cesare, la prosecuzione attraverso il breve camminamento nel Foro di Nerva, che permette di accedere al Foro Romano, mediante la passerella realizzata presso la Curia dalla Soprintendenza di Stato.

E' l’occasione per scoprire le collezioni permanenti dei Musei e le mostre temporanee in corso.

Rimane a pagamento la mostra in corso nello Spazio espositivo del Museo dell’Ara Pacis Magnum Manifesto. Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia che celebra i 70 anni della Magnum Photos con le celebri immagini e gli storici reportage della più grande agenzia fotogiornalistica al mondo, e la mostra Canaletto 1697-1768 al Museo di Roma a Palazzo Braschi, che celebra il 250° anniversario della morte del grande pittore veneziano presentando il più grande nucleo di opere di sua mano mai esposto in Italia, 68 tra dipinti, disegni e documenti, inclusi alcuni celebri capolavori.

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