“Se le accuse rivolte a Marta Di Gennaro, ex vice di Bertolaso alla Protezione Civile, al prefetto Corrado Catenacci e Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del Ministero dell'Ambiente, l'ex governatore Antonio Bassolino, verranno confermate dalla Magistratura ci troveremmo di fronte al tradimento della fiducia da parte di pubblici amministratori. A loro infatti lo Stato ha dato enorme fiducia tanto da consentirgli di operare in deroga alle sue stesse norme. Ma ancora una volta i poteri straordinari, come già nel caso dello scandalo della Protezione Civile, invece che servire per risolvere un’emergenza pur con corsie preferenziali ma comunque nel rispetto delle regole, rischiano di trasformarsi essi stessi in una “Emergenza per la Legalità” – ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia. Questi rappresentati dello Stato più di qualsiasi altro pubblico amministratore avrebbero dovuto tenere un comportamento irreprensibile mentre siamo costretti a rilevare che i reati contestati sono gravissimi e dimostrano quanto sia fondamentale il ruolo della Magistratura nella difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini. Ruolo che oggi abbiamo sottolineato proprio in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario segnalando l’attività costante della rete dei 300 eco-avvocati del WWF”.
Il WWF ricorda il processo ‘madre’ del caso rifiuti in Campania, ovvero, il maxi-processo, tuttora pendente, che dal 2008 vede sul banco degli imputati dell’aula bunker del Tribunale di Napoli nomi di spicco del panorama politico-economico italiano i quali, devono rispondere della gestione illecita ed inefficace in materia di rifiuti. Mala gestione che ha condotto al collasso delle istituzioni preposte alla gestione dei rifiuti e alla conseguente crisi cronica in Campania. Il processo, nel quale il WWF è parte civile, è ancora in corso in primo grado e durerà probabilmente anni per il grande numero di imputati, testi e parti civili. Tra gli imputati figura tra gli altri il Governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino, oggi indagato dalla Magistratura per reati riguardanti sempre la gestione dei rifiuti, ed allora per reati commessi in qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, durante l’incarico ricoperto tra il 2000 e 2004. “Sappiamo bene che il sistema politico e istituzionale che avrebbe dovuto garantire la gestione corretta del sistema rifiuti in Campania non ha funzionato ed è ancora una volta la Magistratura a doversi far carico di identificare le responsabilità, quando però i buoi sono già scappati – ha dichiarato Stefano Leoni - E’ vero che la crisi dei rifiuti attanaglia la popolazione campana e non solo, esasperata dalla mancanza di risposte certe e da interventi risolutivi che possono essere perseguiti con strumenti ordinari senza ricorrere a scorciatoie emergenziali. Esiste una parte della città di Napoli che ha dimostrato, avendo a disposizione gli strumenti giusti, di poter raggiungere livelli di raccolta differenziata comparabili con le più efficienti città europee. Grazie ad un progetto avviato due anni fa dal WWF 7 quartieri napoletani col ‘porta a porta’ hanno realizzato il 60% di raccolta differenziata con punte oltre il 90%. Un dato che se replicato sulla città intera toglierebbe ben 27.000 tonnellate di rifiuti in discarica al mese a dimostrazione che i cittadini di Napoli, se ben guidati, superano in efficienza e tenacia i loro stessi amministratori oggi di nuovo sul banco degli imputati. In una ‘cronaca nascosta’ questi cittadini ‘Campioni’ di differenziata hanno ‘risparmiato’ alla discarica ben il 66,09% dei rifiuti prodotti consentendo di recuperare la materia e riducendo il fabbisogno di discariche. Sono bastati due anni di lavoro, comunicazione e sensibilizzazione con operatori dedicati nell’attività ‘pilota’ per dimostrare come i cittadini napoletani superino in efficienza i propri amministratori che finora, al contrario, li hanno condannati all’emergenza cronica. I quartieri coinvolti sono Bagnoli, Ponticelli, Centro Direzionale, Chiaiano, Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio, Rione Alto. Bagnoli con i suoi 19.236 abitanti è il quartiere più virtuoso della città con il 91,11% di raccolta differenziata (su 3.519 tonnellate di rifiuti prodotti da gennaio a settembre 2010 ben 3.206 non vanno in discarica). Seguono il Centro direzionale con l’84,25% per 2.349 abitanti, Chiaiano con 72,63% per 24.860 abitanti, i Colli Aminei con 68,43% per 21.961 abitanti, Ponticelli con 65,43% per 10.888 abitanti, Rione Alto con il 64,68% per un totale di 16.509 abitanti, San Giovanni a Teduccio con 50,15% di differenziata per 31.876 abitanti.