Vale tudo di Sgarbi contro griffe, sopraintendenze e artisti ritrovati"
Pornodive a parte, durante il suo intervento Sgarbi si è regolarmente imbestialito e ha puntato il dito contro le Fondazioni di moda che si fanno belle con l’arte, purché di moda, inserendola in logiche affaristiche. Il critico dalla sua faretra ha scoccato dardi avvelenati contro i Trussardi, i Fendi e i Prada ( a Ca’ Corner della Regina con la mostra sulla collezione della Fondazione di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli) e non basta. Sgarbi se la prende con la sopraintendenza ai beni artistici, incarnata dalla Renata Coldello, contro i fumi dell’opera di Anish Kappor che sbuffano all’interno della navata della chiesa dell’isola di San Giorgio, e di fronte alle opere di Julian Schnabel posizionate nelle nicchie di Sansovino al Museo Corner, Sgarbi avrebbe gridato "è uno stupro” e ancora sul trasferimento delle opere del Tintoretto alla Biennale.
E poi gli artisti. Quelli che "no, io al padiglione Italia firmato Sgarbi, non paretciperò mai!” e che poi ritrattano. Non sono mancati i commenti del critico diretti agli artisti "ritrovati”: da Mimmo Jodice a Jannis Kounnellis a Enzo Cucchi, che sbarca oggi in Biennale con 40 opere in mostra a Palazzo Grimani.