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I copepodi e il loro ruolo nella catena alimentare dell'Artico

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Il minuscolo copepoda Calanus glacialis, un cugino dell'aragosta e della cladocera, influenza la dieta di molte creature della regione Artica, in particolare durante la rigida stagione invernale.

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 Il Calanus, una specie di zooplankton erbivoro dell'Artico, riesce ad adattarsi al ghiaccio marino disciolto e alla fioritura di piccolissime specie di alghe. In un nuovo studio, condotto dal Centro universitario di Svalbard (UNIS) in Norvegia, i ricercatori hanno fatto luce sulla relazione tra la luce del sole, il fitoplankton e lo zooplankton e su come il plankton dipenda dal ghiaccio marino. La ricerca fa parte del progetto CLEOPATRA ("Climate effects on planktonic food quality and trophic transfer in Arctic Marginal Ice Zones"), un'iniziativa condotta nell'ambito dell'Anno polare internazionale (API), una campagna mondiale di ricerca in sostegno della scienza polare. CLEOPATRA è in parte sostenuto da una serie di progetti dell'UE finanziati nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE.

I ricercatori dicono che questo particolare tipo di zooplankton è probabilmente la specie più importante della regione artica e chele alghe che si trovano sul ghiaccio o che galleggiano liberamente sull'acqua saranno influenzate dai cambiamenti delle condizioni del ghiaccio della piattaforma polare continentale. Questi potenziali cambiamenti potrebbero avere conseguenze sul Calanus glacialis e sui suoi predatori.

Il ghiaccio che si scioglie, la luce del sole e le sostanze nutritive fanno dell'Artico un luogo particolarmente fertile nei mesi estivi che culminano in nuova vita per sei mesi l'anno e la catena alimentare dell'Artico è ricca di acidi grassi omega-3 prodotti esclusivamente da alghe marine come il fitoplankton e le alghe del ghiaccio marino, sul quale il Calanus glacialis bruca. Questo copepoda a sua volta diventa un importante fonte di nutrimento per le creature marine, in particolare durante i lunghi mesi invernali. Il Calanus accumula una grande quantità di grasso che rappresenta circa il 70% della sua massa corporea. Gli uccelli marini, le balene della Groenlandia e il merluzzo dell'artico sono ghiotti di questo zooplankton e il merluzzo dell'artico costituisce un ricco pasto per foche, cacciate a loro volta dagli orsi polari.

"Nelle zone di ghiaccio marginali, l'oceano è coperto di ghiacci in inverno," dice il professor Jørgen Berge, project manager di CLEOPATRA. "Quando il ghiaccio finalmente si ritira con l'arrivo della primavera artica, si verifica una straordinaria produzione di biomassa."

Secondo il team Aprile è il periodo dell'anno nel quale le alghe che vivono sotto il ghiaccio cominciano a fiorire. Queste alghe sono uniche per il fatto che possono adattarsi all'uso di meno luce solare possibile. I ricercatori hanno anche sondato lo sviluppo del Calanus glacialis dopo aver brucato nella parte di sotto del ghiaccio marino. Hanno scoperto che le femmine mature usano il picco iniziale di fioritura di biomassa per lo sviluppo sessuale e per al produzione di uova.

Un altro, maggiore, picco di fioritura di biomassa emerge a luglio, un periodo durante il quale il fitoplankton nuota in acque prive di ghiaccio. È durante questo periodo che i voraci piccoli di Calanus glacialis sono diventati abbastanza grandi e mangiano queste ricche sostanze nutritive.

Nella seconda fase del progetto CLEOPATRA, i ricercatori hanno scoperto come lo sviluppo dei copepodi avviene durante le due distinte fioriture delle alghe nell'Artico del nord.

I risultati mostrano, dicono i ricercatori, che i cambiamenti dello scioglimento del ghiaccio marino artico potrebbero sconvolgere il ciclo del Calanus. I ricercatori, provenienti da Germania, Norvegia, Polonia, Federazione russa, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti, hanno in programma di mappare l'impatto dello scioglimento più rapido del ghiaccio marino su tutta la rete alimentare dell'Artico in futuro.
 

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