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DAI CANTI TRADIZIONALI CINESI A VERDI E PUCCINI

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DAI CANTI TRADIZIONALI CINESI A VERDI E PUCCINI. LA MUSICA, QUESTO GRANDE LINGUAGGIO UNIVERSALE CHE UNISCE ORIENTE E OCCIDENTE. A Torre del Lago si conclude la full immersion del Coro giovanile della Scuola Superiore Fondamentale di Pechino. Il canto diventerà materia ufficiale del piano didattico del rinomato liceo cinese.

  – C’è chi ha trattenuto a stento la commozione domenica sera durante il concerto tenuto dal coro della Second High School Attached to Beijing Normal University, Scuola Superiore Fondamentale di Pechino presso l’Auditorium Enrico Caruso del Gran Teatro di Torre del Lago, che ha dato ufficialmente il via alla collaborazione tra questo istituto e la Fondazione Festival Pucciniano. La serata, cui hanno preso parte anche il Presidente della Fondazione Paolo Spadaccini, il Direttore Generale Franco Moretti e il ViceSindaco del Comune di Viareggio Ciro Costagliola, è stata scandita da liriche famose della tradizione musicale cinese come The Whole River Red, aria composta sotto la Dinastia Song intorno al 1100. Non solo. Al canto raffinato delle 31 giovani voci – i ragazzi hanno tra i 12 e i 18 anni – si è accompagnata la coreografia di sei ballerine dirette da Chen Sujun. “Nella Cina antica – ha spiegato la coreografa – la voce è esaltato dall’espressività del movimento, della danza tradizionale. Poiché il nostro Paese conta ben 56 etnie è importante che anche il ballo possa rappresentare le tante identità che formano il territorio. E’ per questo che nei miei balletti inserisco sempre performance che si rifanno alla cultura etnica”. Un programma particolarmente evocativo dunque che non ha dimenticato di omaggiare l’Italia e i suoi autori. I ragazzi, diretti da Chen Huan e accompagnati al pianoforte da Wu Da Ye, si sono infatti cimentati nel Va Pensiero dal Nabucco di Verdi e, a sorpresa, insieme con il Coro Polifonico della Fondazione diretti da Francesca Tosi, nel terzo atto della Turandot di Puccini andata in scena proprio il giorno prima al Gran Teatro. Organizzato e promosso dalla Società italo-cinese Present’Art, il concerto è arrivato a sigillo di una full immersion di due giorni con i maestri dell’Accademia di Alto Perfezionamento Stefano Visconti, Francesca Tosi e Lucetta Bizzi che ha riservato parole di elogio per questi studenti arrivati dalla lontana Pechino. “Sono bravissimi – ha detto entusiasta al termine dello stage –, stupisce soprattutto che un coro di tale livello nasca in seno ad un liceo come attività extrascolastica, mentre qui in Italia una cosa simile non è prevista da nessun istituto. Inoltre – ha concluso – apprendono alla svelta, sono dotati di ottime voci, hanno un grande potenziale e, cosa più importante, la volontà di superare gli ostacoli”. Dell’esperienza italiana, conclusasi con l’assegnazione degli attestati di collaborazione e partecipazione tra le due realtà, i responsabili della Scuola Superiore Fondamentale di Pechino hanno pensato di fare tesoro promuovendo il canto da attività extrascolastica a materia ufficiale del piano didattico liceale.  

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