Fao Comunicato Stampa
Anno 4
Edizione Marzo 2007
Test più rapidi per accelerare le misure di contenimento della malattia
Vienna/Roma, 19 marzo 2007 - Esperti di salute animale provenienti da 15 paesi si incontrano oggi nella capitale austriaca per discutere di una nuova tecnologia mobile di individuazione rapida dell’influenza aviaria, che potrebbe rivoluzionare la lotta contro molte altre malattie animali.
Ricercatori, scienziati e industrie produttrici discuteranno dello sviluppo e del potenziale di dispositivi portatili per analizzare campioni di volatili e scoprire le cause della morte.
Questi kit diagnostici potrebbero anche essere adattati per individuare i diversi ceppi di influenza aviaria, incluso l’H5N1, che ha provocato la morte di milioni di volatili ed anche numerosi casi tra gli esseri umani. Questi sistemi potrebbero essere facilmente predisposti per inviare i risultati ad un laboratorio centrale, consentendo così una risposta molto più rapida in caso di scoppio di un focolaio.
I colloqui, della durata di cinque giorni, si inseriscono in un progetto di ricerca dell’ammontare di 500.000 dollari realizzato nell’ambito del Programma Congiunto FAO/IAEA, un partenariato con sede a Vienna tra la FAO e l'Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Tra le altre attività previste dal progetto, la sperimentazione sul campo dei dispositivi, l’identificazione di dove impiegarli inizialmente e l’esplorazione di future fonti di finanziamento.
Con analisi e risultati in tempi brevi si potrebbe accelerare l'identificazione dell’origine del focolaio e l’avvio di misure di controllo e contenimento della diffusione della malattia. Questi nuovi dispositivi di analisi potrebbero anche essere adattati per l’identificazioni di altre malattie animali epidemiche, come ad esempio l’afta epizootica o la febbre della valle del Rift.
L’apparecchiatura di cui si discute nel corso dell’incontro è un sistema di analisi del costo di 1.000 dollari grande quanto un televisore portatile. Si sta lavorando per ridurne ulteriormente le dimensioni per arrivare a quello che i ricercatori definiscono “un laboratorio in una penna”.
L’ultima ondata epidemica di influenza aviaria – iniziata in Asia alla fine del 2003 e diffusasi in Europa ed Africa – si stima sia costata al settore avicolo asiatico almeno 10 miliardi di dollari.
I principali strumenti di analisi negli ultimi 30 anni sono stati essenzialmente test di laboratorio come ad esempio il test immuno- enzimatico ELISA (dall’acronimo inglese Enzyme Linked Immunosorbent Assay), una tecnica di rilevamento che impiega proteine ed enzimi.
Tecnologie più moderne impiegano la tecnica conosciuta come PCR (reazione polimerasica a catena), che consente di amplificare specifiche sequenze di DNA. Nel caso di “laboratorio in una penna” sarebbe questo il metodo impiegato.
“L’idea geniale è che questi strumenti possono essere usati da chiunque, previa una semplice formazione di base”, dice John Crowther della sezione Salute e produzione animale del Programma Congiunto FAO/IAEA.
“Anche gli agricoltori ed i piccoli allevatori potrebbero fare i test, i cui risultati potrebbero essere poi subito elaborati in tempo reale da un centro di raccolta dati, come se si trattasse di un messaggio SMS da un cellulare. Da qui a due anni questo tipo di test potrebbe rivoluzionare il processo di diagnosi della malattia”.
Il Programma congiunto FAO/IAEA esplora il potenziale della tecnologia nucleare per incrementare la produzione agricola, e per questo progetto offrirà consulenza tecnica, formazione e ricerca, ed incoraggerà il sostegno finanziario da parte dei governi.
Il dr Crowther aggiunge: ”Alla fine i test saranno fatti dalle persone localmente, ognuno nel proprio paese, rendendo così i programmi di contenimento molto più efficaci in termini di costi, di speditezza e di sviluppo delle capacità a livello locale”.
Parteciperanno ai lavori rappresentanti provenienti dalla Cina, dalla Nigeria, dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti, dalla Svezia, dall’Olanda, dall’Austria, dal Ghana, dal Burkina Faso, dal Sudafrica, dal Vietnam, dalle Filippine e dall’Australia, oltre ad organismi internazionali e rappresentanti del settore privato europei e statunitensi.
Luisa Guarneri, Ufficio Stampa FAO
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