Per potenziare l'effetto degli antibiotici Il MIT di Boston "fabbrica" super virus che attaccano il sistema immunitario dei batteri
Il Massachusetts Institute of Technology e l’università di Boston hanno scoperto un nuovo metodo per impedire ai batteri di sviluppare anticorpi contro gli antibiotici e per uccidere quelli già resistenti ai farmaci. Per attaccare i super-batteri di nuova generazione, i ricercatori di Boston usano un esercito di virus batteriofagi, opportunamente ingegnerizzati, che distruggono il sistema immunitario dei batteri e aumentano l’efficacia degli antibiotici.
Secondo i dati raccolti dai centri per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive, il battere MRSA (Staphylococcus aureus meticillino-resistente), un battere a resistenza multipla, provoca ogni anno negli Stati Uniti 94.000 infezioni e 19.000 decessi. Per contrastare l’azione di questi microrganismi, fanno sapere gli scienziati, bisogna progettare al più presto nuovi farmaci, ma negli ultimi anni sono stati sviluppati pochissimi antibiotici nuovi in grado di contrastare i batteri resistenti.
Timothy Lu e James Collins dell’ Howard Hughes Medical Institute hanno deciso di programmare i virus batteriofagi per attaccare specifici target. Questo sistema, che è valso a Lu numerosi premi e riconoscimenti da parte della comunità scientifica, consente ai virus di colpire il cosiddetto “sistema SOS” dei batteri, che ha il compito di riparare il DNA dei batteri quando questi microrganismi entrano in contatto con antibiotici che danneggiano il loro patrimonio genetico. Usati insieme agli antibiotici tradizionali, questi virus ingegnerizzati impediscono al sistema immunitario dei batteri di sviluppare gli anticorpi contro l’antibiotico.
I ricercatori hanno testato i virus batteriofagi su tre tipi di antibiotici: beta-lattamici, aminoglicosidi e chinoloni. Le cavie infettate con batteri e trattate con un mix di virus batteriofagi ingegnerizzati e antibiotici sono sopravvissute nell’80% dei casi; il tasso di sopravvivenza scende al 50% nei topolini sottoposti ad una terapia a base di virus batteriofagi naturali e antibiotici, mentre solo il 20% delle cavie sopravvive ad un trattamento di soli antibiotici.
“Questo studio – spiega Lu – è l’anticamera per costruire una library di virus batteriofagi, ognuno progettato per attaccare diversi obiettivi batterici”.
Nel 2007 Lu e Collins avevano dimostrato l’efficacia di un virus ingegnerizzato per distruggere il biofilm batterico che si sviluppa sulla superficie delle apparecchiature industriali ed ospedaliere. I nuovi virus possono trovare applicazione nelle industrie alimentari, negli ospedali e in tutti quei contesti dove si possono sviluppare batteri nocivi per la salute dell’uomo.
Link consigliati:
Anne Trafton, “Engineered viruses can help fight antibiotic resistance .Viruses attack bacterial defenses”. Massachusetts Institute of Technology (02/03/2009)
http://web.mit.edu/newsoffice/2009/antibiotic-resistance-0302.html
Timothy K. Lu e James J. Collins “Engineered bacteriophage targeting gene networks as adjuvants for antibiotic therapy”. PNAS doi:10.1073/pnas.0800442106 (02/03/2009)
E’ possibile scaricare la versione integrale (in inglese) al seguente link:
http://www.pnas.org/content/early/2009/02/27/0800442106.full.pdf+html?sid=ae21b5f1-0d0d-4099-b3a7-3d9ceee3096b
Veronica Rocco