Scritto da ASI
Creato Mercoledì, 01 Giugno 2011 01:00
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Terminata la missione STS-134 con l'atterraggio dello Shuttle arrivato mercoledì 1° Giugno nella base americana del Kennedy Space Center.
Mercoledì 1° Giugno è atterrato alle 08,35 (ora italiana) nella base aerea americana del Kennedy Space Centre (Florida) lo Shuttle ‘Endeavour’, rientrato dal suo ultimo viaggio nello spazio, con a bordo il Colonnello Roberto Vittori, pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare ed astronauta europeo, che ha concluso l’importante missione scientifica italiana di DAMA (DArk MAtter) dell'Agenzia Spaziale Italiana. Durante i 16 giorni di permanenza nello spazio, il Colonnello Vittori, ‘mission specialist’ per la missione STS-134, ha posizionato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) il potente ‘cacciatore’ di antimateria AMS02, Alpha Magnetic Spectrometer, il cui compito è quello di intercettare e identificare, con i suoi rivelatori, tipi di particelle elementari che non si possono riprodurre sulla Terra con gli acceleratori. L'Italia ha contribuito in modo determinante, assieme ad altre 16 nazioni, alla realizzazione di molte delle componenti essenziali dello strumento grazie ai finanziamenti dell’ASI e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Vittori ha condotto i dodici esperimenti scientifici di DAMA, che rappresentano parte del programma congiunto ASI-Aeronautica Militare, avviato nell’ambito dell’accordo di cooperazione nel settore del volo umano spaziale. Gli importanti esperimenti, messi a punto in collaborazione con università italiane e centri di ricerca nazionali, avranno ricadute rilevanti nel campo della radiobiologia, della biomedicina, della fisiologia degli organismi, nonché della biologia cellulare. A bordo della ISS il Colonnello Vittori ha incontrato anche l’altro astronauta italiano, ing. Paolo Nespoli, rientrato martedì 24 maggio dopo una permanenza di sei mesi nello spazio, al quale ha passato in consegna la medaglia d’argento donatagli dal Santo Padre e la Bandiera Italiana, che il Presidente della Repubblica aveva dato a Vittori in occasione dell’inizio delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. “Con l’atterraggio dello shuttle – afferma il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis - si conclude con successo la missione STS-134 che ha visto, tra i protagonisti, un pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare. Il Colonnello Vittori ha contribuito fattivamente alle attività spaziali sia a bordo dello Shuttle che della ISS, in particolare con l’installazione dell’AMS02 e le sperimentazioni che avranno ricadute nel campo medico/chimico/biologico, consolidando la competenza e la professionalità nel settore del volo umano e in quello scientifico. Il Tricolore ‘issato’ sulla Stazione Spaziale Internazionale nel momento storico dei 150 anni dell’Unità d’Italia ha ulteriormente sancito la straordinaria capacità del Paese di ‘fare sistema’ in un settore di eccellenza”. “È stata una missione – ha affermato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ing. Enrico Saggese - di grande successo. La presenza di Roberto Vittori che ha contribuito a installare l’AMS, magnifico esperimento a cui ASI insieme all’INFN tiene molto, e il completamento di tutti gli esprimenti italiani partiti a bordo dello shuttle hanno reso la missione appena conclusa veramente straordinaria per l’Italia. Posso dire senza ombra di dubbio, che si è trattato di una spedizione da record, non solamente da punto di vista scientifico ma anche per la testimonianza di attenzione che abbiamo ricevuto sia dal Santo Padre sia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il colloquio tra il Papa e tutto l’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale, presenti i due astronauti italiani, è stato un occasione senza precedenti. Mai prima un pontefice aveva parlato in diretta con gli astronauti presenti sulla Stazione. Tutto l’equipaggio ha atteso - ricorda il presidente Saggese - con interesse ed emozione questo evento che ha rappresentato un momento di grande comunicazione e di vicinanza tra la parte spirituale dell’uomo e quella razionale della ricerca. Non meno esaltante è stato il collegamento con il Presidente Napolitano che è stato vissuto soprattutto in chiave di testimonianza e di esaltazione della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, con accenti di particolare attenzione al mondo della ricerca e alla condizione dei ricercatori Italiani, che rendono orgoglioso il Paese per le sue affermazioni in campo internazionale. Ringraziamo, quindi, il Presidente per aver voluto condividere con tutti noi questo particolare momento di successo del settore spaziale italiano. Abbiamo fortemente dimostrato che lo ‘spazio’ italiano c’è e sa farsi apprezzare".