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LO STRAORDINARIO BOTTINO DI HARPS

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Cinquanta nuovi pianeti extrasolari. Presentato oggi negli Usa, nel corso del convegno “Extreme Solar Systems”, il generoso raccolto delle ultime osservazioni dello spettrografo HARPS dell’ESO. Dei 50 nuovi mondi scoperti, 16 sono “super-Terre”, una delle quali in orbita nella fascia d’abitabilità

Stella che vai, mondo che trovi. Il team di HARPS, il più implacabile cacciatore di pianeti extrasolari in circolazione, ha appena presentato il suo ultimo catalogo: una collezione di ben 50 mondi nuovi di zecca. Un numero impressionante, che in un colpo solo incrementa di quasi il 10 percento i pianeti extrasolari a oggi conosciuti. E non si tratta dei soliti giganti gassosi, ai quali siamo ormai abituati: ben 16 dei nuovi arrivati sono infatti classificabili come “super-Terre”, ovvero pianeti relativamente piccoli, la cui massa è compresa fra una e dieci volte quella della Terra.Di una di queste super-Terre, battezzata con la sigla HD 85512 b, avevamo parlato poche settimane fa qui su Media INAF. Fra i 50 pianeti recentemente trovati da HARPS è quello destinato ad attirare maggiormente l’attenzione, visto che si trova nella fascia di abitabilità, quella ristretta zona entro la quale è possibile che vi sia presenza di acqua in forma liquida. Ma più ancora del singolo pianeta potenzialmente abitabile, o dell’affollata messe di mondi presentata quest’oggi, è ciò che questi risultati ci inducono a prevedere per gli anni a venire a dare un senso di vertigine: circa il 40 percento delle stelle simili al Sole, affermano infatti gli scienziati, ospita almeno un pianeta con massa compresa fra le 3 e le 100 masse terrestri.«Il raccolto di HARPS ha superato ogni aspettativa, e comprende un numero molto elevato di super-Terre e di pianeti simili a Nettuno in orbita attorno a stelle molto simile al nostro Sole. Ma c’è di meglio: i nuovi risultati mostrano che il ritmo delle scoperte sta accelerando», ha dichiarato il responsabile del team di HARPS, Michel Mayor, dell’Università di Ginevra, presentando oggi i risultati al convegno “Extreme Solar Systems”, negli Stati Uniti.HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), l’eroe indiscusso di questo ritrovamento di massa, è uno spettrografo ultrasensibile montato su un telescopio da 3.6 metri sull’osservatorio ESO di La Silla, in Cile. «Ha una precisione superiore a quella di qualsiasi altro strumento oggi in funzione», dice Francesco Pepe, astronomo dell’Osservatorio dell’Università di Ginevra, anch’egli membro del team di HARPS, «e dunque ci permette di vedere pianeti anche molto leggeri».HARPS-N, uno spettrografo gemello sul telescopio dell’INAFFra pochi mesi, nell’aprile del 2012, HARPS verrà affiancato da uno spettrografo gemello, HARPS-N, che sarà ospitato dal TNG, il Telescopio Nazionale Galileo dell’INAF, alle Canarie. Il suffisso ‘N’ di HARPS-N sta infatti per “north”, in quanto il suo territorio di caccia sarà il cielo dell’emisfero nord. «HARPS-N arriva proprio al momento giusto», osserva Pepe, che del nuovo spettrografo è il responsabile, «e sarà montato su un telescopio bellissimo ed efficiente come il TNG. Ci attendiamo importanti risultati anche da HARPS-N, visto che l’emisfero nord è sì già stato esplorato, ma non con la precisione consentita da HARPS» 

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