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Machu Picchu prima di Machu Picchu

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Da un letto di un torrente venne trasformato in cava, poi in piazza, fino a diventare il capolavoro dell’architettura Inca che tutto il mondo conosce. È quanto scoperto, mediante tecniche di indagine geofisiche, dal Cnr con gli Istututi Ispc e Imaa, nell’ambito della missione internazionale Itaca. Lo studio è pubblicato su Scientific Reports.


Machu Picchu, monumento simbolo della civiltà Inca, indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno, è sempre fonte di attrazione non solo per la sua disarmante bellezza e fragilità, ma anche per le continue scoperte che la ricerca archeologica è in grado di restituire.
Sono stati pubblicati, sulla rivista ‘Scientific Reports’ (Nature), i risultati di recenti studi realizzati dalla Missione Itaca, coordinata dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) attraverso l’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Cnr-Ispc) e l’Istituto di metodologie per l'analisi ambientale (Cnr- Imaa) di Potenza, che - grazie all’integrazione tra saggi di scavo e la combinazione di tecnologie di osservazione della Terra - hanno rivelato l’immagine di Machu Picchu prima che l’uomo vi iniziasse a costruire le monumentali architetture.

“La storia costruttiva di un sito è parzialmente conservata nel sottosuolo e solitamente viene rivelata attraverso indagini archeologiche classiche, come gli scavi”, afferma Nicola Masini, ricercatore del Cnr-Ispc e coordinatore della missione Itaca. “Nel caso di Machu Picchu, non essendo più possibile effettuare operazioni di rilievo in campo, diventa importante integrare le informazioni acquisite nel passato con i metodi di indagine messi a disposizione dalle nuove tecnologie”.


Lo studio mostra le fasi preparatorie di costruzione del sito monumentale, quando Machu Picchu era un cantiere brulicante di maestranze ed operai impegnati a cavare e trasportare le pietre, a realizzare opere di drenaggio e di stabilizzazione dei versanti acclivi. “L’integrazione di diverse tecniche di indagine geofisica (georadar, geomagnetica e geoelettrica), di
imaging multispettrale da satellite e da drone, con alcuni saggi di scavo disponibili, ha rivelato, nel sottosuolo della Plaza Principal, una storia costruttiva tanto sorprendente quanto sconosciuta”, prosegue Rosa Lasaponara, ricercatrice Cnr-Imaa che, in collaborazione con Masini e Jose Bastante, già direttore del Parco archeologico di Machu Picchu, ha condotto la ricerca.

“Il nostro studio evidenzia una grande capacità degli Inca di sfruttare al meglio le caratteristiche geomorfologiche e la disponibilità di materiale lapideo tra gli affioramenti in superficie del caos granitico”. “Le indagini hanno rivelato la presenza, al di sotto dell’attuale Piazza, di un bacino idrografico poi trasformatosi in cava. Successivamente, nella prospettiva di riempirla per realizzare la piazza, vi si interviene con opere di drenaggio”, sottolinea Masini. “La piazza a sua volta viene costruita in due fasi: la prima relativa a una plaza hundida, ovvero una piazza incassata adibita ad attività rituali, la seconda è l’attuale Plaza Principal, posta tra i due settori architettonici dell’Hurin e dell’Hanan, visitata da migliaia di turisti ogni giorno”.


L’approccio utilizzato ha fatto emergere una storia, conservata nel sottosuolo di Machu Picchu, relativa alle fasi costruttive preparatorie che raramente viene allo scoperto se non attraverso estensive e distruttive campagne di scavo o, in alternativa, come dimostrato dai ricercatori italiani, massimizzando in termini areali il contenuto informativo di saggi e sondaggi, combinando e integrando diverse metodiche e tecnologie di indagine non invasiva basate sulla geofisica e il remote
sensing.

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Un’intera giornata dedicata allo sport e alla prevenzione con Check-up gratuiti degli specialisti del Policlinico Gemelli
E’ stata presentata oggi la “Longevity Run – Prevenzione e Stili di Vita: le due facce della longevità” - l’iniziativa in programma il prossimo 19 aprile presso lo Stadio “Nando Martellini” di Roma (Terme di Caracalla), finalizzata a sensibilizzare la popolazione italiana sull’importanza di uno stile di vita sano e sul valore della prevenzione per garantirsi una vita longeva e attiva. Presente alla conferenza stampa Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento, Neurologiche, Ortopediche e della Testa-Collo del Policlinico universitario A. Gemelli - IRCCS.

 “Dedichiamo ai romani una giornata all’insegna della prevenzione e dello sport – dichiara Daniele Frongia, Assessore allo sport, politiche giovanili e grandi eventi cittadini di Roma Capitale- un momento di aggregazione che grazie al potere unificante ed energizzante della corsa, vuole mettere a disposizione dei cittadini gli strumenti per tenere sotto controllo il proprio benessere, attraverso parametri semplici ed immediati”.

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