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Foreste ed economia: 10 milioni di nuovi posti di lavoro

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La gestione sostenibile delle foreste potrebbe divenire un mezzo per creare milioni di posti di lavoro “verdi”

Dieci milioni di nuovi “posti di lavoro verdi” possono essere creati investendo nella gestione sostenibile delle foreste, afferma la FAO.

“In seguito all’enorme perdita di posti di lavoro dovuta all’attuale crisi economica, la gestione sostenibile delle foreste potrebbe divenire un mezzo per creare milioni di posti di lavoro ‘verdi’, contribuendo pertanto a ridurre la povertà e a migliorare le condizioni ambientali”, afferma Jan Heino, Vice Direttore Generale del Dipartimento Foreste della FAO. Poichè foreste ed alberi sono degli importanti serbatoi di carbonio, tali investimenti possono anche notevolmente contribuire agli sforzi per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, aggiunge Heino.

Secondo un recente studio dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, la disoccupazione mondiale potrebbe aumentare da 179 milioni di persone nel 2007 a 198 milioni nel 2009 nel migliore dei casi; nel caso peggiore, potrebbe arrivare a raggiungere i 230 milioni di persone.

Maggiori investimenti nel settore forestale potrebbero creare lavoro in attività quali la gestione delle foreste, le pratiche agro-forestali, un miglior controllo degli incendi, lo sviluppo e la conservazione dei sentieri di montagna e dei luoghi ricreativi, l’espansione delle aree verdi urbane, il recupero delle zone forestali degradate e l’imboschimento di nuove aree. Tali attività potranno essere adattate alle circostanze locali, tra cui la disponibilità di forza lavoro, i livelli di abilità e le condizioni sociali, economici ed ecologiche.

Numerosi paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Corea del Sud, hanno incluso il settore forestale nei loro piani di stimolo economico. L’imboschimento è una componente importante anche nel programma di promozione dell’occupazione rurale in India. Secondo la FAO, è possibile ottenere almeno 10 milioni di nuovi posti di lavoro a livello mondiale grazie agli investimenti nazionali.

Allo stesso tempo, migliori pratiche forestali e ulteriori imboschimenti potrebbero significativamente ridurre il trend di progressiva diminuzione del manto forestale constatato in molti paesi. Questo aiuterebbe a ridurre le emissioni di carbonio causate dal cambiamento di destinazione d’uso della terra e potrebbe potenzialmente avere un effetto positivo sul cambiamento climatico maggiore di ogni altra iniziativa attualmente pianificata o considerata dai leader mondiali

Come una gestione sostenibile delle foreste possa aiutare a costruire un futuro “verde” e a soddisfare la crescente domanda da parte della società di beni e servizi derivanti dalle foreste, sarà il tema principale della Settimana Mondiale delle Foreste, che si terrà dal 16 al 24 Marzo a Roma in occasione della riunione del Comitato Foreste della FAO. L'Inviata Speciale per il Cambiamento Climatico del Segretario delle Nazioni Unite, dottoressa Gro Harlem Brundtland, terrà il discorso d’apertura nel quale sottolineerà il ruolo critico del settore forestale nel migliorare la capacità della società di rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico.

L’incontro si svolgerà sullo sfondo di una crisi economica globale senza precedenti. Lo stesso settore forestale ne è stato colpito duramente, afferma il rapporto FAO “Lo Stato Mondiale delle Foreste 2009”, che verrà presentato il 16 Marzo 2009. Tuttavia, il settore forestale ha un potenziale considerevole per svolgere un ruolo catalitico nella risposta mondiale alla crisi economica e ambientale globale.
 
 
FAO 

 

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L’industria edile è comunemente definita il “settore del 40%” perché il 40% dei materiali e dei prodotti in commercio sono utilizzati nelle costruzioni, dove tra l’altro si consuma il 40% dell’energia sia a livello europeo che globale.
Il presupposto da cui partono i norvegesi è che si risparmi di più riducendo la domanda di energia invece di aumentarne la produzione –risparmiare 1 KWH di energia, infatti, equivale a produrne almeno 2 KWH. Per rispondere alle sfide attuali – cambiamenti climatici, scarsità di risorse energetiche -  i norvegesi hanno pensato di costruire edifici all’insegna dell’efficienza, utilizzando principalmente energie rinnovabili.
Il Centro di Ricerca norvegese è impegnato a sviluppare soluzioni tecnologiche sia per i futuri edifici sia per quelli già esistenti, mettendo a punto sistemi a impatto ambientale zero in tutte le fasi della costruzione e della demolizione.

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