Allarme prezzi: la FAO si mobilita per aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi economica
Dureranno un anno i progetti avviati dalla FAO in 54 paesi dell’Africa, dell’Asia e del sud America per limitare gli effetti disastrosi del rialzo dei prezzi alimentari sulla vita di milioni di piccoli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo.Tra il 2007 e il 2008, secondo le stime della FAO, il prezzo delle derrate e dei mezzi di produzione agricoli è aumentato del 52% e quello dei fertilizzanti è cresciuto ad un ritmo superiore al prezzo dei generi alimentari.
Obiettivo principale dei progetti promossi dalla FAO è quello di fornire i mezzi di produzione agricoli, tra cui sementi e fertilizzanti, alle popolazioni maggiormente colpite dalla crisi economica e caratterizzate da condizioni ambientali sfavorevoli, come il Burkhina Faso. Secondo la FAO, sarà necessario stanziare almeno 1.7 miliardi di dollari per aiutare i paesi più poveri ad uscire da una crisi economica senza precedenti, spesso aggravata da fattori storico-culturali, come in Africa, dove i sistemi agricoli sono stati abbandonati a se stessi per decenni.
Uno dei paesi africani in cui sono più evidenti gli effetti della recessione è il Burkhina-Faso, dove l’aumento dei prezzi si accompagna a condizioni climatiche e ambientali disastrose. Piogge torrenziali, abbattutesi in molte province del paese dopo un lungo periodo di siccità, hanno distrutto coltivazioni, scorte e sementi, affamando gli animali da pascolo e trasformando le terre in lande desolate. Per garantire la prossima stagione di semina, la FAO ha distribuito fra 33 mila coltivatori delle province più colpite circa seicento tonnellate di sementi e 432 tonnellate di fertilizzanti.
Fornire mezzi di produzione, pur essendo una risposta essenziale all’attuale situazione di emergenza, non basta però a migliorare le sorti economiche di un paese dove oltre l’80% della popolazione pratica un’agricoltura di sussistenza e quasi la metà vive sotto la soglia di povertà. Il progetto della FAO punta alla formazione e organizza corsi professionali e di aggiornamento per insegnare ai produttori locali come moltiplicare le sementi e migliorarne la qualità, incrementando così la produttività agricola.
L’impegno della FAO nei paesi più colpiti dalla crisi dei prezzi cerealicoli è di aiutare i piccoli produttori a diventare autosufficienti. Una delle iniziative più interessanti è quella delle fiere commerciali, nate all’inizio degli anni’90. Esse offrono una doppia opportunità: da un lato, favoriscono e sostengono i produttori locali, dall’altro danno la possibilità ai contadini poveri di ricevere dal governo dei buoni per acquistare sementi, fertilizzanti e mezzi di produzione in base ai propri bisogni. Il metodo delle fiere commerciali ha già dato risultati incoraggianti in un piccolo stato dell’Africa australe, lo Swaziland, dove, nell’autunno del 2007, sono state organizzate 25 fiere in tutto il Paese, che hanno permesso alle famiglie di raccogliere circa 10.000 tonnellate di mais. Lo Swaziland subisce non solo gli effetti del generale rialzo dei prezzi, ma anche quelli di una devastante siccità, che negli ultimi anni ha messo in ginocchio le regioni occidentali del paese, colpite fra l’altro da una grave epidemia di AIDS.
Veronica Rocco