La teoria dell'evoluzione e l'Islam: un rapporto difficile
In un articolo apparso alcuni giorni fa sulla rivista americana Science, Salman Hameed affronta il delicato rapporto tra teoria evoluzionistica e mondo islamico.
Il dibattito tra evoluzionisti e creazionisti, che negli ultimi anni ha diviso profondamente l'opinione pubblica degli Stati Uniti, è ora destinato, secondo Hameed, ad investire la società islamica, dove sembra crescere una diffusa reazione alle teorie darwiniane sull'origine della specie.
Chi si rifugiasse, però, nella facile equazione Islam uguale creazionismo, avverte Hameed, rinuncerebbe a cogliere la complessità di una cultura che si declina in molti modi diversi. Gli studi sociologici condotti finora nei Paesi di fede musulmana, infatti, mostrano risultati contrastanti, anche perché le teorie evoluzioniste sono entrate solo recentemente nel dibattito pubblico islamico.
Così come non esiste un Islam "monolitico" - scrive Hameed - non esiste neppure una posizione ufficiale condivisa sull'evoluzione. Alcuni versi del Corano parlano di creazione dell'universo e dell'essere vivente, ma questo tema non viene mai approfondito.
Il Corano dice che la Creazione dura sei giorni, ma non specifica la durata di ogni giorno. In un caso, ad esempio, il giorno "sarà come mille anni del vostro contare", in un altro "misura 50 mila anni". Se di creazione si parla, dunque, non sembra esserci dubbio che si tratti di una creazione abbastanza antica.
L'opposizione islamica all'evoluzionismo - secondo Hameed - nasce non tanto da una qualche verità "rivelata" nelle scritture sacre, quanto dal fatto che le teorie di Darwin evocano l'ateismo e il materialismo, ponendo una seria minaccia all'esistenza di Allah. Seyyed Hossein Nasr, professore di studi islamici all'università George Washington, considera l'evoluzionismo alla stregua di un'ideologia, priva di qualunque fondamento ma costruita per reggere l'impalcatura del modernismo. Al punto che, se dovesse crollare la teoria evoluzionista, crollerebbe l'intero edificio su cui poggia il modernismo (occidentale).
Il mondo islamico, però, è ricco di declinazioni e se quella di Nasr rappresenta l'opinione dei più conservatori, c'è anche chi accetta alcune interpretazioni dell'evoluzionismo, sulla base ad esempio delle teorie formulate da pensatori e filosofi arabi in età medievale.
Maurice Bucaille, che sostiene l'origine coranica di molte scoperte scientifiche della modernità, ammette la teoria dell'evoluzione degli animali solo fino ai primi ominidi e formula l'ipotesi di un'evoluzione separata dagli ominidi agli attuali esseri umani.
Se queste sono le teorie più diffuse fra gli intellettuali islamici, che cosa ne pensa la gente comune dell'evoluzionismo?
Da un'indagine recente condotta in 34 nazioni, fra cui la Turchia, di fede musulmana, è emerso che circa il 25% degli adulti in Turchia concorda con l'affermazione "gli esseri umani, come li conosciamo, si sono evoluti dalle prime specie animali". Una percentuale decisamente inferiore a quella espressa dall'opinione pubblica degli Stati Uniti (40%). Un dato preoccupante, quindi, se si considera che la Turchia è un paese islamico laico e secolarizzato.
Un altro studio realizzato in sei Stati musulmani ha messo in evidenza che solo l'8% degli egiziani e il 14% dei Pakistani crede che la teoria di Darwin sia quasi sicuramente vera. L'unico dato dissonante proviene dal kazakistan, ex repubblica sovietica, in cui solo il 28% degli intervistati ritiene che le teorie evoluzionistiche siano false, contro il 40% degli americani.
Il problema fondamentale, secondo Hameed, è che in molti paesi islamici l'insegnamento si svolge in un clima profondamente religioso. In Pakistan, ad esempio, dove non c'è separazione tra Stato e religione, si legge che lo studio della biologia, previsto in tutti i programmi scolastici, "aiuta gli studenti a comprendere che Allah (...) è il creatore dell'universo" e i libri di testo riportano versi del Corano sulla creazione della vita. Intervistati da alcuni ricercatori, 18 insegnanti di biologia pakistani hanno ammesso di utilizzare la religione per spiegare l'origine della vita sulla Terra, ma la maggior parte di essi dichiara di presentare agli studenti sia la versione coranica che quella scientifica. Tutti gli intervistati, comunque, credono fermamente che non vi sia alcuna contraddizione fra scienza e Islam.
La cultura islamica ha una grande considerazione della scienza e degli scienziati. I biologi, quindi, secondo Hameed, dovrebbero sfruttare la stima di cui godono per imparare a comunicare l'evoluzionismo attraverso i mezzi d'informazione, spiegando alla società musulmana l'applicazione pratica e scientifica delle teorie di Darwin.
Approfondimenti:
Salman Hameed
SCIENCE AND RELIGION:
Bracing for Islamic Creationism
Science 12 December 2008:
Vol. 322. no. 5908, pp. 1637 - 1638
DOI: 10.1126/science.1163672
Veronica Rocco