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Giovanni Prini Il potere del sentimento

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                                                         21 dicembre 2016 – 26 marzo 2017


Anteprima stampa: 20 dicembre ore 11.00-13.00
Inaugurazione: 20 dicembre ore 18.00

L’arte di Giovanni Prini (Genova 1877 – Roma 1958) attraverso la scultura, i dipinti, i disegni, le ceramiche, i mobili, i giocattoli. Il salotto Prini a Roma, la moglie Orazia e le opere degli amici artisti Giovanni Prini, scultore, pittore, artigiano, si trasferisce da Genova a Roma agli inizi del Novecento dove, insieme alla moglie Orazia Belsito, apre le porte della sua casa-studio sulla via Nomentana agli esponenti più giovani della vita culturale della capitale, amici, intellettuali e artisti tra cui Duilio Cambellotti, Umberto Boccioni, Cipriano Efisio Oppo, Sibilla Aleramo, Gino Severini, Ettore Ximenes, Antonio Maraini, Giacomo Balla. Giacomo Balla è ospite assiduo del “salotto”di casa Prini tanto da ritrarne l’ambiente nel quadro Nello specchio, una tra le circa 130 opere esposte nella prima mostra istituzionale dedicata all’artista: Giovanni Prini.

Il potere del sentimento, ospitata alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 21 dicembre 2016 al 26 marzo 2017, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Archivi delle Arti Applicate italiane del XX secolo, a cura di Maria Paola Maino. Gli spazi della Galleria, che conservano alcune delle opere più celebri dell’artista come Gli amanti e Le gemelle Azzariti, si apprestano dunque a raccontare la figura e il complesso percorso artistico di uno dei più significativi scultori del Novecento italiano indagandone sia la produzione cosiddetta maggiore – oli, disegni, marmi e bronzi – sia quella dedicata alle arti applicate - ceramiche, mobili e giocattoli-. Il percorso della mostra ha inizio dal Salotto Prini, raffigurato nel citato dipinto e rievocato anche attraverso la presenza di alcuni mobili disegnati dall’artista. Nell’ambiente numerosi i ritratti della moglie Orazia e le opere di artisti e assidui frequentatori della casa che testimoniano i legami di amicizia, tra gli altri, con Cambellotti (Nudo, 1904), Severini (Autoritratto, 1904; Ragazza in blu, 1905), Domenico Baccarini (La moglie di Giovanni Prini, 1906), Mario Sironi (Ballerina, 1916 ca). In mostra anche un olio inedito di Giacomo Balla del 1903. Attraverso le sale dei tre piani della Galleria, gli oli, i disegni, i marmi e i bronzi di Prini, sculture di media e piccola dimensione – come Le stelle e Serenella – i ritratti, piccoli gruppi e figure, ma anche le ceramiche, i mobili e i giocattoli raccontano le diverse stagioni  che l’artista attraversò, dai primi del Novecento fino agli anni Cinquanta, mantenendo inalterata la propria forza e freschezza creativa. Nei primi anni romani, la produzione scultorea di Giovanni Prini è in linea con i temi del socialismo umanitario; l’attenzione per l’infanzia ispira piccoli gruppi in bronzo mentre nel 1911 si cimenta con la scultura monumentale realizzando il fregio del pronao della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma rappresentando “l’artista e le battaglie artistiche” o “Peana dell’Arte”. Alla scultura e all’attività di insegnante, sensibile alle istanze del Modernismo europeo, affianca anche un attivo interesse per le arti applicate. Nel 1917 sottoscrive il manifesto di Galileo Chini “Rinnovando rinnoviamoci” per la promozione delle arti decorative; nel primo dopoguerra, assume la direzione artistica della fabbrica di giocattoli “SFAGI” di Roma e si dedica anche con successo alla produzione di opere e soprammobili in ceramica.
Importante è la sua partecipazione alla prima edizione dell’Esposizione Internazionale
delle Arti Decorative di Monza nel 1923. Presente alle Quadriennali di Roma e alle Biennali di Venezia, negli anni si dedica anche a grandi opere di scultura destinate agli edifici pubblici molti dei quali progettati da Marcello Piacentini. Nel 1932 è nominato Accademico di San Luca. Una sezione della mostra è, inoltre, riservata a schizzi e disegni preparatori, alla
corrispondenza e a documenti fotografici che completano il quadro delle relazioni tra i coniugi Prini e l’ambiente intellettuale romano mentre un itinerario grafico ricostruisce il rapporto dell’artista con la città evidenziando i luoghi dove sono presenti le sue opere, dove ebbe i suoi studi e dove abitò.

INFO
Mostra GIOVANNI PRINI
Il potere del sentimento

Dove

Galleria d’Arte Moderna di Roma - via Francesco Crispi, 24
Per i portatori di handicap ingesso da via Zucchelli,7
Quando 21 dicembre 2016 – 26 marzo 2017
Anteprima stampa: 20 dicembre ore 11.00-13.00
Inaugurazione: 20 dicembre ore 18.00
Orari Da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30; lunedì chiuso
24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00
L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di
chiusura;
Biglietti Intero € 7,50; Ridotto € 6,50
Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte
Moderna di Roma e alla Mostra. Riduzioni e gratuità per le
categorie previste dalla tariffazione vigente

Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00), www.museiincomune.it;
www.galleriaartemodernaroma.it; www.zetema.it

Promossa da
A cura di
Sponsor Sistema
Musei in Comune
Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Archivi delle Arti
Applicate italiane del XX secolo
Maria Paola Maino
MasterCard Priceless Rome
Organizzazione Zètema Progetto Cultura

www.museiincomuneroma.it

Flash News

WASP-12b is one of the darkest known exoplanets — as black as fresh asphalt. The exoplanet, which is twice the size of Jupiter, has the unique capability to trap at least 94 percent of the visible starlight falling into its atmosphere. The planet orbits so close to its host that it has fixed day and night sides. The day side hordes all the visible light because it always faces its star. A swirl of material from the planet’s super-heated atmosphere is spilling onto its star. Credit: NASA, ESA, and G. Bacon (STScI)

La planète WASP-12b absorbe la majorité de la lumière dans son atmosphère

Le télescope spatial Hubble de la NASA a observé une planète extrasolaire entièrement noire, qui absorbe la lumière plutôt que la réfléchir dans l’espace. Cette caractéristique inédite est attribuable à sa faculté unique d’absorber au moins 94 % de la lumière stellaire visible qui pénètre son atmosphère. Cette planète originale, nommée WASP-12b, dite de type « Jupiter chaud », gravite très près de son étoile et présente des températures extrêmes. Son atmosphère est si chaude que pratiquement aucune molécule ne peut survivre sur sa face diurne, où les températures atteignent les 2 500 degrés Celsius. Par conséquent, il n’y a probablement pas de nuages qui pourraient réfléchir la lumière vers l’espace : cette dernière atteint plutôt l’atmosphère de la planète, où elle est absorbée par des atomes d’hydrogène, puis transformée en énergie thermique.

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