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Italia e Russia: una firma per l’arte

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In data 05-10-2007
Comunicato Stampa Adnkronos Comunicazione S.p.A.

 
Anno 4
Edizione Ottobre 2007
 
 

Italia e Russia: una firma per l’arte
A San Pietroburgo l’accordo che porterà all’Hermitage 200 tesori del I sec.d.C.

 

E’ stato firmato al Museo Statale dell’Hermitage di San Pietroburgo il contratto della mostra OTIUM LUDENS, un’esposizione di circa 200 reperti tra affreschi e oggetti tutti provenienti dalle ville marittime e rustiche di Stabiae della tarda Repubblica e il primo Ipmpero (I sec. a.C. e d.C.). che verrà inaugurata il 7 dicembre.

 La firma rappresenta la prima esperienza concreta d’attuazione del protocollo d’intesa firmato l’anno scorso tra la Regione Campania, la Soprintendenza Archeologica di Pompei, la Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae) e il Museo Hermitage.

E’ merito inoltre della Fondazione RAS il restauro degli spazi espositivi che ospiteranno i reperti delle ville d’ozio: sono quelli della bellissima Bosporan Room, opera dell’Arch. Leo von Klenze, che riaprirà al pubblico per il vernissage durante gli Hermitage Days.

La Fondazione RAS ha infatti finanziato con una donazione parte dei lavori necessari per la riapertura della sala: le pareti erano state dipinte di rosso nel secolo scorso ed il restauro, oltre all’adeguamento impiantistico, restituisce alla sala la tenue colorazione originale mentre il soffitto, decorato con affreschi d’ispirazione pompeiana, renderà particolarmente interessante l’esposizione di affreschi stabiani. "Si tratta della prima mostra relativa ad antichità vesuviane che si organizza in Russia.

Questo elemento, il prestigio del museo ospitante, la qualità delle opere esposte - dice il Prof. Pietro Giovanni Guzzo Soprintendente Archeologo di Pompei - fanno prevedere che l'iniziativa avrà un buon successo a San Pietroburgo. La Soprintendenza Archeologica di Pompei - prosegue Guzzo - è lieta di aver contribuito ad una tale iniziativa, utile alla diffusione del nome della Campania, e di Castellammare di Stabia in particolare, anche in quella terra".

L’obiettivo dell’accordo siglato in questi giorni è quello di dare sempre più spazio ad una politica di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed archeologico locale come strategia di promozione turistica ed imprenditoriale; una strada intrapresa in questi anni dalla Regione Campania che ha saputo ristabilire il rapporto profondo che legava storicamente il Mezzogiorno d’Italia alla Russia. Il contratto per la mostra OTIUM LUDENS conferma che l’obiettivo è stato raggiunto. In occasione della firma erano presenti: Mikhail Piotrovsky (Direttore del Museo Hermitage), il Prof. Pietro Giovanni Guzzo (Soprintendente Archeologo di Pompei) ed il notaio Ferdinando Spagnuolo (Consigliere Delegato della Fondazione RAS). Proprio in questa sede, il direttore Piotrovsky ha auspicato di poter stabilire in Campania un presidio stabile dell’Hermitage per poter lavorare a programmi di cooperazione scientifica con il supporto delle Istituzioni Locali.

OTIUM LUDENS rappresenta infatti la prima mostra ospitata in Russia dedicata all’ attrattore pompeiano ed è dunque un’importante occasione di incontro e stimolo per tutto il mondo universitario, scolastico e culturale russo. La mostra sarà inoltre affiancata da una serie di eventi collaterali e cicli di conferenze, ospitati nel teatro di corte del museo, volti a favorire la promozione della cultura e dell’identità della Campania in Russia. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 30 marzo 2008, è organizzata dalla Regione Campania Assessorato al Turismo ed ai Beni Culturali, dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei e dalla Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae). 

Flash News

 

 

Pubblicato sulla rivista Chemosphere uno studio coordinato dall’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Cnr. La ricerca, con una tecnica analitica specifica per la determinazione del metallo contaminante, conferma i livelli trascurabili per la salute della popolazione.

L’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Idpa) ha coordinato uno studio sulle concentrazioni di mercurio (Hg) nelle acque minerali naturali italiane in bottiglia. La ricerca 'Ultra-trace determination of total mercury in Italian bottled waters' (determinazione di ultra-tracce di mercurio nelle acque in bottiglia italiane) è stata pubblicata sulla rivista Chemosphere, in collaborazione con l’Istituto di nanotecnologia (Cnr-Nanotec), l’Università della Calabria (Unical), le Università Sapienza di Roma, degli Studi di Ferrara, Ca’ Foscari di Venezia e Magna Graecia di Catanzaro.

“Nel biennio 2014-2016 sono state raccolte e analizzate in laboratorio, con una tecnica analitica specifica per la determinazione del mercurio (Hg) in ultra-tracce, 244 acque confezionate in bottiglia di 164 marche, rappresentanti il 64% dell’intero mercato italiano. I dati raccolti forniscono informazioni fino ad oggi assenti, confermando i livelli trascurabili di Hg nelle acque in bottiglia italiane, circa mille volte inferiori rispetto al valore limite di 1 microgrammo per litro previsto dalla Direttiva Europea 2003/40/CE”, spiega Massimiliano Vardè del Cnr-Idpa. “Il mercurio è uno dei contaminanti più dannosi e indesiderabili, in particolare nell'ambiente acquatico. L’esposizione ad esso, anche a basse dosi, induce effetti avversi sul sistema nervoso centrale del feto, del bambino e dell’adulto e provoca, inoltre, significativa tossicità renale ed epatica, diminuzione della fertilità, alterazioni del sistema immunitario e danni al sistema cardiovascolare”.

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