Nello stesso giorno si aprirono i lavori del III Convegno Nazionale della Lega Italiana per la lotta contro il cancro.
Nel 1939 l’IRE viene riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).
Il primo Direttore dell’Istituto Regina Elena fu il Senatore Prof. Raffaele Bastianelli (dal 1931 al 1950) seguirono poi i professori Francesco Pentimalli, Riccardo Moretti, Mario Margottino, Gastone Ambesi Impiombato, Gennaro Di Macco e Antonio Caputo (primo Direttore Scientifico).
Il Direttore Scientifico, inteso quale ruolo istituzionale di promozione e coordinamento dei progetti di ricerca secondo le direttive ministeriali è presente a partire dal 1984. La prima nomina consistette nella conferma dei direttori già in carica e pertanto venne confermato Antonio Caputo, già direttore dal 1969 al quale succedono Renato Cavaliere, nel 1995, Pier Giorgio Natali (dal 1995 al 2001), Francesco Cognetti (2001-2006) e ad oggi Paola Muti.
Gli Anni 1950-1990
Tutte le attività, sin dall’inizio, furono caratterizzate da un crescente grado di integrazione tra l’area propriamente clinica e quella sperimentale.
E’ difficile dare esaustivo riscontro di tutti i contributi e risultati raggiunti.. Solo per un accenno esemplificativo, diciamo che in quegli anni all’IRE si sviluppano nel campo sperimentale modelli di tumori a diverso potenziale metastatico, si dimostra la sensibilità all’ipertermia di cellule tumorali, vengono allestite le prime banche biologiche con cui vengono caratterizzati nuovi anticorpi monoclonali di interesse biomedico mentre nel campo clinico viene ideato il trattamento ipertermico del melanoma e dei sarcomi che poi avrà una diffusione internazionale, si sviluppano diagnostica e trattamenti integrati, nasce il Registro Tumori di Latina, primo registro epidemiologico del centro sud accreditato presso l’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), la cui gestione tecnico scientifica è ancor oggi affidata alla struttura di epidemiologia dell’Istituto Regina Elena.
Tra i frequentatori dei laboratori di ricerca IFO negli anni 60 vi furono diversi Premi Nobel, come Max Ferdinand Perutz e John Cowdery Kendrew del laboratorio di biologia molecolare di Cambridge – Regno Unito, Nobel per la Chimica nel 1962. Ed ancora Manfred Eigen, Melvin Calvin , premio Nobel per la chimica nel 1961 e altri illustri scienziati quali Erwin Chargaff, Reynolds Nobie, Ralph Roughton.
Il 23 novembre 1988 viene inaugurato il Centro della Ricerca Sperimentale sull’area di via Tiburtina (Pietralata): si concretizzò così in maniera significativa e tangibile l’impegno pluriennale per una moderna ricerca sperimentale in tutti i suoi aspetti.
La nuova struttura fu la felice sintesi di interventi pubblici (Ministero dei LL.PP. – Provveditorato Regionale per le OO.PP del Lazio, Ministro della Sanità) e finanziamenti privati (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro – AIRC) al fine di potenziare il più possibile la ricerca oncologica, piochè sin dagli anni ‘70, l’interesse della comunità scientifica si arricchisce della biologia molecolare, richiedendo sempre più sofisticate competenze e tecnologie.
Per raggiungere il fine l’oncologo di base non si chiede più perché, ma come…….
Il Nuovo Centro di Ricerca Sperimentale è un progetto pionieristico strutturato attribuendo spazi specifici ai vari laboratori di specialità, ma il comune denominatore è il concetto di interdisciplinarietà, concetto che caratterizza tutta l’oncologia di base.
Il Centro di Ricerca Sperimentale(CRS) oggi ospita i Dipartimenti di Oncologia Sperimentale e di Sviluppo di Programmi Terapeutici,che svolgono anche attività altamente integrata con i Dipartimenti Clinici.
I temi di ricerca sono quelli dei meccanismi della trasformazione e della progressione neoplastica, dei rapporti ospite-tumore, della individuazione di nuove molecole di interesse diagnostico-prognostico. Vengono sviluppate anche nuove modalità di trattamento, tramite l'impiego di modelli preclinici, la caratterizzazione molecolare delle neoplasie e la monitorizzazione di protocolli clinici innovativi.
Nei primi anni ’90, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un piano di sviluppo degli IFO nel settore dell’oncologia, con un efficace espansione che favorisca al massimo l’integrazione tra la ricerca sperimentale, quella clinica e l’assistenza.
Questo progetto si realizzerà nell’autunno nel 2000, quando l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena si trasferisce dalla sede storica di V.le Regina Elena nella nuova e moderna costruzione situata nel quartiere di Mostacciano: oltre 100.000 mq dedicati ad ampi laboratori di ricerca, ambulatori polispecialistici, dotazioni di alta tecnologia per diagnosi e cura, posti letto in stanze confortevoli, sale operatorie attive e moderne, reparto di terapia intensiva e del dolore.
Il protocollo di intesa per l’acquisto della struttura è stato siglato il 13 luglio 2000 “al fine di unificare, in un'unica struttura di eccellenza, le attività oncologiche e dermatologiche e quindi di realizzare un polo di ricerca clinica e cura con standards tecnologici di altissimo livello, per assicurare un’assistenza di elevata qualità e umanizzazione, soprattutto in campo oncologico.” (dal comunicato del Ministro della Sanità, Prof. Veronesi)
La struttura era stata acquistata da Don Luigi M. Verzè, per realizzare il polo romano dell’IRCCS San Raffaele di Milano. Era stata progettata dal 1989 al 1992, con uno studio di fattibilità primo nel suo genere, per un ospedale moderno, integrato, organizzato, strutturato per una gestione efficiente ed efficace e per ospitare l’attività sanitaria assistenziale, la ricerca e la didattica.
Il San Raffaele di Roma nel 1999 viene ceduto al gruppo Tosinvest, ma nel 2000, il Ministero della Sanità e la Regione Lazio rilevano la struttura per ospitare e dare una nuova sede agli Istituti Fisioterapici Ospitalieri, e quindi all’istituto Regina Elena e all’Istituto san Gallicano. La moderna struttura di Mostacciano si estende su una superfice di oltre 100.000 mq distribuiti su otto livelli sopraelevati e tre sotterranei.