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WWF: “Ben tornata foca monaca a Marettimo"

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ANNO DELLA BIODIVERSITÀWWF: “BEN TORNATA FOCA MONACA A MARETTIMO”

PREZIOSO L’AIUTO DELLE COMUNITA’ LOCALI DA SOSTENERE E PREMIARE

 

Una straordinaria notizia anche per il WWF quella dell’avvistamento di diversi esemplari di foca monaca nelle acque dell’isola di Marettimo in Sicilia annunciata oggi dal Ministero dell’Ambiente, ma soprattutto più straordinario di tutto è il fatto che la segnalazione arrivi proprio dagli stessi pescatori che condividono per tutto l’anno con le foche ambiente e risorse naturali

. E’ una bella notizia su una delle specie simbolo dei nostri mari di cui sopravvivono appena poche centinaia di esemplari.“Speriamo davvero che il suo ritorno aiuti a celebrare degnamente l’Anno della Biodiversità e faccia comprendere a tutte le comunità locali che vivono lungo le nostre coste che una specie così rara rappresenta una ricchezza da difendere e custodire con saggezza – ha dichiarato Fulco Pratesi,Presidente onorario del WWF Italia.

 La presenza della foca monaca nelle acque della Sicilia non è un fatto inaspettato: altri avvistamenti erano stati segnalati negli anni precedenti e uno in particolare aveva fatto supporre agli esperti che degli esemplari si fossero addirittura già riprodotti nell’arcipelago delle Egadi .L’avvistamento si aggiunge ai tanti ormai registrati in questi ultimi anni lungo le coste italiane, dal Tirreno centrale al Salento, comprese le acque antistanti l’Oasi WWF di Policoro nello Ionio, fino alle coste sarde (vedi Mappa sul sito WWF).“La notizia giunta da parte dei pescatori è un segnale importante di come l’atteggiamento delle popolazioni locali stia finalmente cambiando rispetto agli anni precedenti – continua Pratesi – I lWWF ha sempre creduto quanto sia fondamentale il contributo delle comunità di pesca per salvare specie minacciate come le tartarughe marine o i cetacei. Ecco perchè apprezziamo il messaggio del Ministro dell’Ambiente che bene ha fatto a sottolineare l’importanza di un coinvolgimento responsabile e fruttuoso con le popolazioni locali. La conservazione della natura deve infatti nascere dalla richiesta delle comunità stesse ormai consapevoli dell’importanza della tutela delle risorse naturali. Se le popolazioni, come quella di Marettimo, dimostreranno di saper mantenere vitale anche un piccolo nucleo di foca monaca andranno premiate perché il loro sforzo interessa l’intera nazione e non solo: il loro impegno dovrà essere portato all’attenzione della stessa Comunità Europea che si è posta come priorità assoluta ogni attività di protezione su questa specie”.In realtà proprio a Marettimo il Gruppo Foca Monaca, promosso dal WWF fin dal 1985, ha svolto in questi anni un’intensa attività di sensibilizzazione. E’ in quest’isola che è partito un progetto speciale ispirato ad un giovane attivista del Gruppo, Marco De Salvo, recentemente scomparso, facendo installare una statua che raffigura la foca con il suo cucciolo a grandezza naturale e l’opera è diventata una delle attrazioni della comunità e dei ragazzi del luogo. A questo si sono aggiunte attività di sensibilizzazione, di divulgazione sulla specie anche in gemellaggio con altre località che hanno la fortuna di ospitare questa specie. Lo stesso Gruppo ha dimostrato e documentato proprio il mese scorso la presenza di nuclei vitali anche nell’Adriatico settentrionale lungo le coste dell’Istria, in Croazia.Gli esperti del Gruppo Foca Monaca del WWF hanno anche potuto analizzare il video realizzato dai pescatori di Marettimo e si fa sempre più reale l’ipotesi che si tratti di diversi esemplari, una piccola colonia quasi certamente impegnata in un’attività riproduttiva in loco. Nei prossimi giorni verranno raccolte ulteriori testimonianze dirette che a questo punto arricchiranno la Mappa dell’areale di questa specie che ci auguriamo stia finalmente riconquistando i nostri mari.

Ufficio stampa WWF Italia

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Le mariage précoce a des conséquences dévastatrices sur la santé et le développement des jeunes filles. Bien que cette pratique soit devenue moins courante en Afrique subsaharienne, une nouvelle étude de l’Université McGill conclut que plus d’un tiers des filles sont mariées avant l’âge de 18 ans dans une quinzaine des pays analysés. « J’ai été choquée de constater l’ampleur des mariages chez les fillettes dans certaines régions de l’Afrique subsaharienne, explique Alissa Koski, auteure de l’étude. Je ne m’attendais pas à trouver que, dans certains pays, plus d’une fille sur cinq est mariée avant l’âge de 15 ans. Le mariage précoce comporte plusieurs dangers. Ces filles sont plus à risque de connaître des complications lorsqu’elles accouchent, de contracter le VIH ou de subir des violences de la part de leur mari. De manière générale, elles ont très peu d’emprise sur leurs vies. »

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