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Primo censimento del Camoscio nei Monti Sibillini nell’ambito del Progetto LIFE - Coornata

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Più di trenta volontari, coadiuvati dagli agenti del corpo Forestale dello Stato e dai tecnici del Parco,hanno rilevato quasi tutti gli esemplari di questa specie presenti nel Parco. Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini si è svolto ieri il primo censimento autunnale del Camoscio appenninico. Hanno partecipato più di trenta volontari del Gruppo Camoscio attivato su Facebook,molti agenti del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, alcuni rappresentanti dell’U.R.C.A. (Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino) e i tecnici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che, coprendo dodici stazioni precedentemente individuate hanno rilevato la presenza di diciassette esemplari di Camoscio sui diciannove che compongono la piccola colonia del massiccio dei Monti Sibillini .Le condizioni atmosferiche incerte non hanno, purtroppo, permesso una visione completa delle aree di presenza della specie ma i risultati sono comunque soddisfacenti; lo scopo di questa prima operazione di censimento, infatti, era soprattutto organizzativo. Per il Parco era importante valutare la partecipazione e la sensibilizzazione dei volontari, l’effettiva visuale dei vari punti di avvistamento e le modalità di raccolta dati: a tal fine, le operazioni di ieri hanno dato esiti molto positivi. I punti di avvistamento erano, ovviamente, concentrati intorno al massiccio del monte Bove dove,cioè, si è stabilizzato il maggior numero di animali della colonia; ma è stato importante valutare la bontà della scelta degli altri punti di avvistamento alla luce delle prossime operazioni di censimento che potrebbero interessare altre aree del gruppo montuoso: l’auspicio è, infatti, che gli animali comincino a colonizzare anche altri settori dei Monti Sibillini. In un futuro non troppo remoto,inoltre, crescerà il numero di Camosci nati in natura e, di conseguenza, potrebbe essere più difficile riconoscerli dal momento che questi saranno, ovviamente, sprovvisti della marche auricolari; inoltre, i radio collari applicati sugli animali rilasciati hanno un’autonomia energetica limitata e, quindi, per la loro rilevazione futura, si ricorrerà alla sola osservazione diretta.Con questo primo censimento del Camoscio appenninico nei monti Sibillini è contestualmente stata avviata l’operazione di promozione degli Hotel del Camoscio, la rete delle strutture ricettive dell’alta valle del Nera che hanno aderito al progetto di valorizzazione territoriale promosso dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. In questa prima fase, le strutture aderenti hanno applicato particolari sconti a tutti i volontari che hanno partecipato alle operazioni di censimento. Già dai primi mesi del prossimo anno si procederà con altre immissioni in natura, effettuate nell’ambito del Progetto LIFE – Coornata, che si protrarranno fino al raggiungimento del numero minimo vitale fissato in trenta unità. Nella prossima estate si terrà una seconda operazione di censimento di questa specie e, in quell’occasione, lo scopo sarà quello di rilevare la presenza dei nuovi nati. Un dato molto importante che, ci auguriamo, possa essere estremamente positivo come avvenuto per l’anno in corso in cui ben cinque femmine sui sei si sono riprodotte con un tasso di natalità che ha, quindi sfiorato, il 100%.

Flash News



I nuovi dati dello studio ESPAD®Italia 2016 condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa confermano come le azioni di prevenzione sul gioco d’azzardo si leghino al calo del numero di giovani giocatori. L’attenzione deve restare però alta: gioca il 40% dei 15-19enni, tra cui molti minori, in particolare c’è allarme per l’azzardo on line, scelto dal 20% dei giovani giocatori

Il Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), coordinato da Sabrina Molinaro, ha rilevato tramite il progetto ESPAD®Italia i dati relativi alla diffusione del gioco d’azzardo fra gli studenti tra i 15 e i 19 anni nel 2016, sottolineando in particolare una riduzione dell’impatto rispetto agli anni precedenti.

“Si è infatti passati dal 47% di adolescenti giocatori negli anni dal 2009 al 2011 a meno del 40% nell’anno corrente: il fenomeno coinvolge dunque circa un milione di 15-19enni. Si registra anche un calo dei giocatori con un profilo di gioco definibile a rischio e problematico: i primi sono passati dal 14-15% degli anni 2009-2010 all’11% nel 2016, mentre negli stessi anni i problematici sono scesi dal 9% all’8%”, spiega Molinaro. “Il 58% dei giovani giocatori nell’ultimo anno ha giocato non più di una volta al mese, il 24% meno di una volta a settimana, il 7% con ancora maggiore assiduità. A essere coinvolti sono maggiormente i maschi, 50% contro il 30% delle coetanee, e le prevalenze in entrambi i generi crescono progressivamente con l’età, passando dal 34% dei 15enni al 40% dei 17enni, fino al 47% dei 19enni”.

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