Ricercatori svelano il mistero della scomposizione molecolare
In cooperazione con i professori Jeremy Harvey e Adrian Mulholland della School of Chemistry presso la Bristol University nel Regno Unito, la dott.ssa Julianna Olah, Marie Curie Fellow UE, ha indagato su una classe di enzimi chiamati citocromi P450. Gli esperti affermano che questi enzimi sono coinvolti nella rimozione delle molecole dei farmaci dal corpo.
Quando i pazienti assumono una medicina in pillole, il flusso sanguigno assorbe le molecole attive attraverso l'intestino, e le molecole viaggiano in giro per il corpo fino a raggiungere le loro cellule bersaglio. Ma gli esperti ci dicono che esse non dovrebbero rimanere all'interno del corpo per sempre. Gli enzimi aiutano a scomporre le molecole attive allo scopo di rendere possibile l'escrezione, "riordinando" così il processo.
I citocromi P450 sono gli enzimi con il compito di riordinare. Essi si sono evoluti nel corso degli anni per gestire tutti i composti "estranei" che il normale metabolismo non riesce a scomporre, comprese proteine, lipidi o carboidrati.
Il team afferma che gli enzimi P450 si trovano principalmente nel fegato e aiutano la rimozione delle molecole dei farmaci aggiungendo ad esse ossigeno. Anche se il più delle volte e nella maggior parte dei casi il processo funziona, raramente come risultato si hanno delle varianti ossigenate che sono tossiche. Anche altre molecole potrebbero interferire con la normale funzione degli enzimi P450.
Una maggiore conoscenza sul modo in cui una data molecola reagisce con questi enzimi è fondamentale, e il team di Bristol sta contribuendo a questa sfida creando modelli dei meccanismi di reazione per l'interazione tra un farmaco specifico (destrometorfano) e una variante P450.
"I nostri calcoli hanno mostrato che il risultato del processo di trasferimento dell'ossigeno (ovvero a quale parte del destrometorfano si lega l'ossigeno) è influenzato da tre fattori," sottolinea il professor Harvey. "Il primo è il modo in cui la molecola entra nell'enzima ("docking"). Il secondo è la capacità intrinseca di ciascuna parte della molecola di accettare ossigeno. Il terzo è quanto ciascun processo di trasferimento dell'ossigeno in competizione è compatibile con la forma della tasca dell'enzima dove avviene la reazione," ha aggiunto.
"Mentre i primi due fattori erano già conosciuti, il terzo ancora non lo era. Questa scoperta può aiutare i chimici farmaceutici a progettare nuove molecole dei farmaci grazie a una migliore comprensione di come queste verranno scomposte all'interno del corpo."