Questo sito utilizza cookie per implementare la tua navigazione e inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più clicca leggi

Sei qui: HomeAutori Scienzeonline.comComunicati StampaPrima Giornata per il rispetto della legge sull’elefante africano

Prima Giornata per il rispetto della legge sull’elefante africano

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 
WWF: La lotta al commercio illegale d’avorio? Non può essere un fuoco di paglia.Oggi in Kenya il rogo di 5 tonnellate di avorio sequestrato Secondo il WWF per combattere il bracconaggio degli elefanti non basta bruciare l’avorioconfiscato ma occorre regolamentare seriamente i mercati illegali di avorio in Africa e in AsiaRegolamentare i mercati illegali di avorio in Africa e Asia invece che limitarsi a bruciare le scorteconfiscate. E’ l’appello lanciato oggi dal WWF contro il bracconaggio dell’elefante e il commercioillegale di avorio ai paesi che ospitano l’animale e alla comunità internazionale proprio nel giorno incui, in occasione della “Prima giornata del rispetto della legge sull’elefante africano”, circa 5tonnellate di avorio vengono bruciate a Nairobi, in Kenya, dalla Task Force dell’Accordo diLusaka (LATF), un organismo intergovernativo istituito per facilitare la cooperazione tra le diverseforze dell'ordine impegnate per la conservazione della fauna selvatica in Africa.Secondo un recente rapporto sul commercio di avorio di elefante, presentato alla Convenzione sulcommercio internazionale delle specie in via di estinzione (CITES), ad essere minacciati dallacaccia all’ “oro bianco”, sono soprattutto gli elefanti dell’Africa centrale, diversamente da alcunepopolazioni di elefanti dell’Africa meridionale e orientale che risultano stabili o in recupero.“Il rogo del materiale confiscato è un chiaro messaggio al problema del bracconaggio degli elefantiafricani e del commercio illegale del loro avorio, due problemi che negli ultimi anni appaiono incostante crescita – afferma Massimiliano Rocco, Responsabile del Programma Specie, Traffic &Timber Trade del WWF Italia - Questo fenomeno è legato sempre di più ai mercati nazionali diavorio illegale, o alla scarsa e insufficiente regolamentazione nazionale, soprattutto di alcuni paesi,in particolare Thailandia, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo, dove un mercato internoprivo di regole sta di fatti fornendo ai bracconieri una grande opportunità per riciclare l'avorio, chespesso trova un canale nel mercato internazionale, in contrasto con la normativa CITES e arriva suinostri mercati dove andrebbe del tutto chiusa la possibilità di commercializzarlo e non lasciare adautorità di polizia sempre più in difficoltà per risorse e mezzi il compito di contrastare il riciclaggiodi questi prodotti”.CACCIA ALL’AVORIO: DAL DIVIETO DEL COMMERCIO DELL’89 AL ROGO DINAIROBI NEL 2011Dal 1989 il commercio di avorio è stato bandito dalla CITES, anche se eccezioni sono state fattein rare occasioni, per consentire una tantum aste d'avorio recuperato da esemplari colpiti da mortenaturale o da appositi piani di intervento in Sud Africa, Namibia, Botswana e Zimbabwe. Tuttavia, aisensi delle norme CITES, non è legale consentire all’avorio confiscato di rientrare sul mercato.L'avorio che viene bruciato a Nairobi oggi deriva da una partita d'avorio sequestrata aSingapore nel 2002. La Task Force dell’Accordo di Lusaka (LATF), in accordo con il Segretariatodella CITES, ha preso in custodia nel 2010 l'intera partita di avorio confiscato e ha accettato dirimpatriare parte dell’avorio nel suo paese di origine, e di distruggere il resto (circa 5 tonnellate diavorio grezzo e lavorato) mediante incenerimento.“Ci sono stati casi in cui gli stock d'avorio conservati dalle autorità, in alcuni paesi, incluso avorioconfiscato, sono stati rubati e successivamente sono entrati nel commercio illegale", denunciaMassimiliano Rocco. “Simili esempi che denotano un così scarso controllo e la mancanza di unareale e puntuale gestione e regolamentazione possono anche favorire il bracconaggio con lapossibilità di commercializzare poi l’avorio. Di conseguenza, è essenziale che le scorte di avorioconfiscato siano ben gestite e controllate e che non vi sia la possibilità di una loro fuga”.A questo proposito, il WWF accoglie con favore la decisione del LATF di distruggere questo avorioma ritiene che, per una questione di buone pratiche, la quantità di avorio in questione debba esseresempre verificata in modo indipendente prima di essere bruciata, nell’interesse della trasparenza edella responsabilità.“E’ tassativo che tutti i paesi che detengono avorio sequestrato controllino che le loro scorte siano alsicuro e che il commercio interno sia strettamente regolato per evitare il riciclaggio di avorio rubatoo derivato da bracconaggio”, ha aggiunto Sam Weru, Direttore del Programma Conservazionedel WWF-Kenya.Il WWF esorta gli Stati che ospitano l’animale e la comunità internazionale a considerare questoincenerimento come l’inizio di uno sforzo determinato a rafforzare il rispetto della legge e a porrefine ai mercati nazionali non regolamentati.  

Scienzeonline.com
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 227/2006 del 29/05/2006 Agenzia di Stampa a periodicità quotidiana - Pubblicato a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50 - Direttore Responsabile: Guido Donati.

Agenziadistampa.eu - tvnew.eu
Direttore Responsabile Guido Donati
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa quotidiana - Pubblicata a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50

Free business joomla templates