In occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa
sabato 2 maggio alle ore 17.30
presso il Caffè Letterario in via Ostiense 95 a Roma sarà presentato il libro "Antistoria della libertà di stampa in Italia", di Rinaldo Boggiani, pubblicato da Edizioni Associate.
Relatori:
Prof. Giorgio Cortellessa, editore;
Prof. Nino Galloni, economista;
Dott. Giovanni Palladino, Pres. Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo (C.I.S.S.).
Sarà presente l’autore.
A conclusione dell'incontro seguirà un aperitivo.
Mai dire ma. Questa la frase emblematica che introduce le prime righe del libro Antistoria della libertà di stampa in Italia. Frase che esprime nella sua sintesi il contenuto di un argomento trattato dall’autore con padronanza, precisione di dati e concretezza espositiva.
Nel breve saggio, dedicato soprattutto ai futuri uomini di domani, Rinaldo Boggiani pone domande, trae conclusioni ma soprattutto riesce a innescare nel lettore il desiderio di approcciarsi allo scottante tema per approfondirlo. Dimostrando così che la parola ‘Libertà’ non può avere limiti di alcun genere ed è quindi inaccettabile qualsiasi sistema di controllo che tenda a ricrearne.
Dalla Prefazione:
Questo libro è soprattutto per i ragazzi, futuri elettori. Quei ragazzi che crescono leggendo, in luoghi pubblici e privati, è severamente vietato sporgersi... calpestare... entrare... fumare... come ci fosse una gradazione dei divieti affidata agli avverbi: è leggermente vietato... I grandi sono già nel vortice del lavoro, degli interessi economici, politici, sociali. Hanno poco tempo per leggere, e se leggeranno questo libro, i più lo riterranno dissacrante, irrispettoso delle istituzioni, della nostra storia, eccetera, eccetera, la solita tiritera.
Dal Testo:
Scrive Civiltà Cattolica il 4 dicembre 1883: «Poiché abbiamo la disgrazia di saper leggere, meglio sarebbe che non si leggesse altro fuorché una Bibbia corretta e il Bellarmino» (Roberto Bellarmino, 1542-1621, gesuita, cardinale, consultore del Sant’Uffizio, collaborò al processo intentato a Giordano Bruno; fu colui che ricevette, dopo tortura, l’abiura di Galileo Galilei).
Palazzo Chigi, 10 ottobre 1928: «Camerati! La stampa più libera del mondo intero è la stampa italiana! Il giornalismo italiano» continuerà il Duce «è libero perché serve una sola causa e un Regime; è libero perché, nell’ambito delle leggi del Regime, esercita funzioni di controllo, di critica, di propulsione. Io considero il giornalismo italiano fascista come una orchestra. Il la è comune. E questo la non è dato dal Governo attraverso i suoi uffici stampa (i latini dicevano che una scusa non richiesta è un’accusa manifesta) è un la che il giornalismo fascista dà a se stesso. Egli sa come servire il Regime. Egli l’ha nella sua coscienza...»
La nostra storia ha elaborato un ordinamento giuridico diventato ormai uno strano anello. «Il fenomeno dello “Strano Anello”», scrive Douglas R. Hofstadter, autore di uno straordinario testo scientifico, Gödel, Escher, Bach: un’eterna Ghirlanda Brillante, «consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente, salendo o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico, al punto di partenza». E questo è quanto successo a noi italiani. Abbiamo conosciuto vari gradini di un sistema gerarchico, ma siamo sempre al punto di partenza.
L’Autore:
Rinaldo Boggiani, già docente universitario di Istituzioni di Diritto pubblico, con Edizioni Associate di Roma ha pubblicato:
La disgrazia di saper leggere. Antistoria della libertà di stampa in Italia, 2002.
Stelle nere. Tutti i bambini sono stelle. Alcuni brillano. Altri no, 2004.
Antistoria della libertà di stampa in Italia, 2a edizione integrata, prefazione di G. Cortellessa, 2004.
Domani ero, prefazione di R. Biancoli, 2008.
Stelle nere. Tutti i bambini sono stelle. Alcuni brillano. Altri no. 2a edizione integrata, prefazione di R. Biancoli, 2008.
2012. La Shoah nel pianto di un bambino, 2007.
Strane creature sulle rive del Po. Il lato oscuro del potere (di prossima pubblicazione).
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