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Chissà cosa si prova a ballare

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Quella di Ileana Argentin non può davvero considerarsi una vita come le altre. Affetta da amiotrofia spinale, Ileana Argentin ha dedicato la propria esistenza a sostenere le istanze di coloro che vivono nelle sue medesime condizioni presentandole in un contesto sempre più ampio fino alla Camera dei deputati dove è stata eletta nel 2008. Già membro del Direttivo Nazionale della FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) e Consigliere Comunale a Roma con delega alle Politiche dell'Handicap e per la Salute Mentale, la Argentin ha voluto scrivere un libro per ripercorrere, come in un diario, le proprie battaglie, le sconfitte ma soprattutto le vittorie sulla malattia. “Chissà cosa si prova a ballare. Gioie, passioni e battaglie di una vita con l'handicap”, questo è il titolo del libro presentato il 4 luglio presso l'Aranceria di San Sisto a Roma, alla presenza di Fabrizio Frizzi, che ha curato la prefazione del libro, di Carmine Donizelli, editore del volume, dell'attrice Cinzia Leone, di Daniele Ozzimo, membro del Consiglio Comunale di Roma, e di Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma. Il testo, il cui titolo rappresenta un interrogativo che ha accompagnato l'autrice fin da giovanissima, racconta la vita della Argentin dai trascorsi adolescenziali alla conquista della Laurea conseguita durante una fase di aggravamento della malattia, dai suoi primi impegni nell'associazionismo fino al salto in politica. Non vengono tralasciati i momenti più intensi della sua vita privata come la conquista del vero amore, il raggiungimento di una piena sessualità ed il forte desiderio di maternità.Un percorso composto da frammenti, storie, sogni, emozioni e passioni come quelle per la musica e per il calcio che mostrano i molteplici volti di una donna che, a dispetto di una condizione che avrebbe potuto rappresentare un impedimento per la sua realizzazione professionale ed umana, non ha voluto rinunciare a niente.Durante la presentazione i partecipanti hanno letto alcuni passi tratti dal testo per sottolineare non solo la grande ironia, intelligenza e leggerezza con cui il tema della malattia è trattato ma soprattutto come l'handicap per Ileana Argentin non ha rappresentato un ostacolo insormontabile ma anzi un incitamento, uno stimolo ed un punto di forza.Il libro rappresenta dunque un inno alla vita e soprattutto una grande lezione per tutti, finalizzata alla ricerca della felicità e della semplicità anche in una condizione complessa come quella della disabilità in una società in cui imperante è il concetto di consumo ed in cui si sta perdendo il senso civico, come sottolineato dall'autrice.Si tratta di un testo rivolto a tutti. A coloro che devono rapportarsi con i portatori di handicap, per far loro comprendere che il confronto e non la fuga è la strada migliore. E soprattutto a coloro che vivono una esistenza caratterizzata dall'handicap, o come lo definisce la Argentin nel suo libro, dal “limite”, termine che presuppone la sfida ed il superamento, suggerendo così che il primo handicap è la rinuncia ad una vita “normale”. Fabrizio Giangrande

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