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“Circolazione delle popolazioni migranti nei Paesi mediterranei della UE: le future sfide per i sist

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Considerazioni conclusive dell’incontro ad alto livello

 

– L’incontro ad alto livello “Circolazione delle popolazioni migranti nei Paesi mediterranei della UE: le future sfide per i sistemi sanitari” si è concluso ieri con una serie di considerazioni conclusive. Queste hanno evidenziato la necessità di rafforzare la preparazione e la capacità di risposta dei sistemi sanitari tanto nei Paesi di origine quanto in quelli di accoglienza, e di rafforzare la cooperazione internazionale, alla luce dell’aumento dei movimenti di popolazioni “sia in relazione alla crisi attuale nel Mediterraneo, sia nel caso emergano nuovi scenari, non prevedibili al momento”[1].Organizzato dal Ministero della Salute italiano, in collaborazione con la Commissione Europea Direzione Generale Salute e Protezione dei Consumatori e con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ufficio Regionale per l’Europa, l’evento ha riunito Ministri, Segretari di Stato e funzionari di alto livello provenienti da Italia, Cipro, Francia, Grecia, Malta, Spagna e Ungheria, insieme ai rappresentanti dell’OMS Ufficio Regionale per il Mediterraneo Orientale, dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM), e del Centro Europeo per Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC).Dal gennaio 2011, 27 000 migranti, l'80% dei quali di origine tunisina, hanno raggiunto le coste europee. “Anche se in questa fase, le migrazioni non hanno causato problemi alla salute del tipo e delle dimensioni che potrebbero costituire un rischio per i sistemi sanitari dei paesi mediterranei dell'Unione europea (UE), e dell'Europa in generale, è importante essere consapevoli delle esigenze sanitarie delle popolazioni migranti costituite da gruppi eterogenei [e] adottare misure adeguate per far fronte ad eventuali necessità, che possono includere sistemi di sorveglianza per le malattie infettive, tra cui malattie emergenti e o ri-emergenti”[2].Una conclusione importante del dibattito è che tutti i migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, dovrebbero ricevere un tempestivo accesso ai servizi sanitari essenziali; questo è anche un prerequisito per proteggere la salute della popolazione dei Paesi ospitanti. Allo stesso tempo, assistere i Paesi in conflitto ad aumentare progressivamente la capacità dei sistemi sanitari nazionali, anche attraverso un maggiore sostegno economico e la formazione del personale sanitario, è stato considerato un passo fondamentale per garantire l'accesso alle cure sanitarie sia nei Paesi di origine che di transito.In particolare, i partecipanti hanno concordato i seguenti principi principali:        garantire a tutti i migranti il ​​il diritto alla salute ed evitare di stigmatizzarli in base a pregiudizi secondo i quali le popolazioni migranti rappresenterebbero una minaccia per la salute pubblica (nei paesi sviluppati, il rischio di una epidemia di malattie tropicali importate come la malaria, il colera, la tubercolosi, o le febbri emorragiche virali è molto improbabile);        rafforzare la preparazione e la risposta nei paesi dell'Unione europea per fronteggiare un eventuale aumento del fabbisogno di cure sanitarie per malattie croniche, per prevenire le epidemie di malattie infettive, e per affrontare le criticità ambientali, con il supporto tecnico dell’ECDC e dell'OMS;        rafforzare la cooperazione e la solidarietà internazionali sugli aspetti di sanità pubblica della crisi, con il sostegno della Commissione Europea, degli Uffici Regionali dell’OMS e con il coordinamento delle Nazioni Unite, coinvolgendo anche la società civile;        migliorare la raccolta e la condivisione di informazioni attraverso strumenti esistenti (Regolamento Sanitario Internazionale, Early Warning Response System) così come la ricerca, l’analisi e la formazione sugli impatti delle migrazioni sulla salute;        valutare l'assegnazione delle risorse finanziarie a livello europeo alla preparazione e alla risposta dei sistemi sanitari sulle conseguenze delle migrazioni su larga scala (da discutere alla prossima riunione del Consiglio dei Ministri della Salute della UE a Lussemburgo il 6 giugno 2011). [1] Dalle Raccomandazioni Conclusive2 Dalle Raccomandazioni Conclusive 


 
 

Flash News

Anche  domenica 05 novembre, come tutte le prime domeniche del mese, torna l’ingresso gratuito nei Musei Civici della città per tutti i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana con molte iniziative per bambini ed adulti e una    grande varietà di mostre da visitare.

Non rientra nelle gratuità la mostra  HOKUSAI. Sulle orme del Maestro, al Museo dell’Ara Pacis.

Inoltre, come prima domenica del mese,  il percorso di visita nell’area dei Fori Imperiali  sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle ore 8.30 alle 16.30,  con l’ultimo ingresso alle 15.30. L’apertura straordinaria prevede l’ingresso alla Colonna di Traiano e, dopo il  percorso con passerella attraverso i Fori di Traiano e Cesare, i visitatori proseguiranno  attraverso il  breve camminamento nel Foro di Nerva che permette di accedere al Foro Romano, mediante la passerella realizzata presso la Curia dalla Soprintendenza di Stato.

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