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Urban nature in 100 citta' e' stato un successo

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All’evento nazionale di Roma sono intervenuti il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri gen. Tullio del Sette e l’Assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale Pinuccia Montanari A conclusione della prima edizione di Urban Nature, la grande festa della natura nelle città italiane, il WWF tira le somme di un’iniziativa che è riuscita ad avvicinare i cittadini alla biodiversità che, quotidianamente si incontra mentre si va a lavoro, a scuola o si fa una passeggiata in un parco cittadino. Il viaggio nel verde delle città ha evidenziato, però, limiti evidenti che impongono scelte per far sì che le città italiane rispondano meglio al bisogno di natura che i cittadini manifestano.

Nonostante siano stati fatti passi in avanti con la costituzione del Comitato Nazionale per il Verde Pubblico, in Italia siamo ancora lontani nella progettazione del verde, dalla Green Grid (rete verde) di Londra o dal Green Infrastructure Plan di New York e solo nei centri maggiori (sicuramente a Milano e Roma) o del Plan de vegetalisation de la ville di Parigi si sta cominciando a ragionare sulla creazione di un intervento di sistema che raccordi le aree verdi esistenti o progettate o almeno le aree protette (su 116 Comuni capoluogo di provincia, sono 88 i Comuni nel cui territorio, ad esempio, è localizzato almeno un sito Natura 2000) e i giardini pubblici cittadini o, addirittura, faccia entrare la rete ecologica urbana nella zonizzazione urbanistica e nelle norme di attuazione del piano. I cittadini chiedono di poter essere coinvolti nella gestione del verde, non solo moltiplicando le esperienze degli “orti sociali urbani”, diffusi in 94 di 116 comuni capoluoghi di provincia, ma promuovendo ex novo in Italia, negli ultimi 5 anni, prima a Milano (dal 2012) e poi a Roma (dal 2015), l’esperienza dei giardini e degli orti condivisi attraverso un Regolamento ad hoc che permette la concessione in uso ad Associazioni di cittadini di spazi verdi (sono 200 nell’area di Roma metropolitana le realtà auto-censite attraverso l’operazione di mappatura dal basso promossa da Zappata Romana, comprendenti anche orti urbani, informali, mentre 68 esperienze simili sono state contabilizzate a Milano con una decina i giardini condivisi riconosciuti dal Comune). “Non solo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) confermano che l’Italia è tra i Paesi maglia nera in Europa per lo smog ma comincia ad essere evidente come la mancanza del contatto con la natura abbia effetti negativi sulla salute, soprattutto nelle fasi della crescita. Il contatto con il verde urbano e con la biodiversità cittadina è spesso l’unica occasione per vivere la natura nel quotidiano: parchi e giardini hanno un ruolo fondamentale nel contrastare il “deficit di natura” che, purtroppo, influenza in modo sempre più determinante la vita di ragazzi e bambini che vivono nelle nostre città - dichiara la Presidente del WWF Italia Donatella Bianchi -. Per questo il WWF con Urban Nature non solo ha voluto rendere protagonista la natura cittadina ma rivolge un appello a tutte le istituzioni per un grande piano nazionale per il verde urbano: un piano per migliorare, da subito, la qualità della vita e la salute di chi vive nelle città italiane”. Alla luce di tutte le ricerche che documentano l’importanza del verde nei sistemi urbani per la salute e il benessere dei cittadini (in particolare per il sequestro del carbonio e la cattura di particolato come PM 10 e PM 2,5 nonché del protossido di azoto e di anidride solforosa) il WWF ritiene che questo capitale naturale debba essere arricchito e correttamente gestito in tutte le aree urbane. Al termine di questo viaggio nella natura delle città il WWF chiede quindi di procedere alla integrazione urbanistica (o con varianti generali a quelle esistenti dei Piani Comunali del Verde) con una pianificazione che individui e valorizzi la rete ecologica e i servizi ecosistemici forniti dalle aree urbane e le aree libere, utili e funzionali all’adattamento ai cambiamenti climatici; di predisporre i censimenti del verde, che sono uno strumento fondamentale per una corretta pianificazione, programmazione e progettazione delle nuove aree verdi o per la riqualificazione di quelle esistenti; di rendicontare e valorizzare gli interventi predisposti o attuati per la messa a dimora di alberi per ognuno dei bambini nati o adottati nel territorio comunale (in attuazione della legge n. 10/2013), dando maggiore evidenza alla loro coerenza con la pianificazione del verde e le politiche e le azioni a tutela della rete ecologica e della biodiversità e nel contrasto ai cambiamenti climatici e al consumo di suolo; di favorire, anche con un maggior coinvolgimento degli uffici comunali competenti, l’esperienza civica dei “giardini condivisi” e degli “orti sociali”. Nella domenica della natura in città sono stati più di 300 i volontari WWF, tra cui molti del Gruppo WWF Young che hanno dato il loro contributo per realizzare le oltre 100 iniziative (fra cui 23 cacce al tesoro) che si sono svolte in più di 50 città fra cui (Trieste, Bologna, Milano, Genova, Firenze, Perugia, Chieti, Rovigo, Napoli, Potenza, Catania, Palermo, Caserta, Bergamo, Lecce, Livorno, Pistoia). Dalle 130 squadre sono che si sono cimentate nelle cacce al tesoro di biodiversità sono arrivate circa 2000 segnalazioni. Complessivamente sono stati 13 i partner che hanno dato il proprio contributo all’iniziativa. A livello nazionale l’Arma dei Carabinieri, l’Associazione Nazionale Musei Scientifici, CSMON-LIFE, oltre agli sponsor tecnici Growing paper ed Equotube. Inoltre a Roma l’evento nel Parco di Villa Borghese al quale, tra gli altri, sono intervenuti il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Tullio del Sette e l’assessore alla Sosetenibilità ambientale di Roma Capitale Pinuccia Montanari è stato possibile grazie agli studenti dei Licei Aristofane e Augusto, al Teatro di San Carlino, a Safarid’Arte - Associazione Ara Macao, Natura Sì, Ars et Natura, l’Associazione Myosotis e il Museo Civico di Zoologia, il Museo del Crimine Ambientale (MACRI) e Bioparco di Roma, l’Associazione Amici degli Alberi, Homo Hambiens, WWF Ricerche e progetti e WWF Oasi, e al patrocinio dell’Assessorato alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Le visite guidate inoltre sono state svolte grazie alla partecipazione di noti esperti come Francesco Petretti, Antonio Canu, Valerio Sbordoni, Toni Mira, Enrico Alleva, Fausto Manes, Francesco Marcone e del piccolo ornitologo Francesco Barberini.

Flash News

Leone d’Oro al goethiano Faust del russo Sokurov

Il Leone d’Oro al Faust di Aleksandr Sokurov, alla 68esima kermesse veneziana, ha messo d’accordo tutti. Il cineasta russo gioca sul mito goethiano, senza dimenticare gli altri autori che hanno sfruttato lo stesso mito per i loro capolavori: una su tutte la monumentale opera lirica di Richard Wagner, personaggio che nel film è immaginato come allievo del dottor Faust e i cui richiami musicali sono parte integrante della pellicola. Sin dal primo impatto, il film risulta un’opera estetica e filosofica, non contempla, infatti, nessuna sensazione “di pancia”, rappresentando il punto di forza di un lavoro molto raffinato ma anche il suo limite. Aiutato dall’ottima collaborazione del direttore della fotografia Bruno Delbonnel, il cineasta russo privilegia i colori polverosi, i grigi, le nuances della terra, a voler sottolineare gli aspetti più sordidi e sudici della storia. Mefisto, rappresentato come un usuraio sporco, puzzolente, nei panni di un satiro, con i genitali al posto della coda, risultando grottesco, non ha nulla del fascino seduttivo del male, a favore, invece, del lato torbido insito nell’inganno. Eppure Faust viene circuito dall’inganno ma non vi resterà intrappolato per sempre. Il film comincia con la domanda sull’anima, se essa sia racchiusa nel cuore, nella mente o addirittura nei piedi. La sete di conoscenza del protagonista, partendo da interrogativi esistenziali e filosofici, via via si avvicina sempre più al desiderio propriamente detto, superando l’esperienza intellettiva per abbracciare quella dei sensi.

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