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La malattia mentale nei Paesi in via di sviluppo

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La malattia mentale nei Paesi in via di sviluppo. Se ne discute a Rimini dal 21 al 24 Aprile

Secondo i dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi nel mondo sono 450 milioni le persone afflitte da disturbi mentali più o meno gravi, ma solo il 9% dei malati riceve cure adeguate. Inutile dire che la maggior parte delle persone che non ricevono un'assistenza idonea vive nei paesi a basso reddito, spesso in condizioni di isolamento ed emarginazione.

Per contribuire a diffondere la conoscenza di un problema che troppo spesso viene ignorato, sia a livello sociale che a livello politico-istituzionale, dal 21 al 24 Aprile si riuniranno a Rimini, per il secondo anno consecutivo, i rappresentanti di 12 Paesi in via di sviluppo, tra cui Afghanistan, Iraq, Somalia, Georgia e Vietnam, gli esperti di agenzie sanitarie nazionale ed internazionali e i rappresentanti di organizzazioni non governative. 

Il convegno, organizzato dall'associazione onlus Cittadinanza [1], in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna,  mira a difendere i diritti e la dignità dei pazienti che soffrono di disturbi psichici e a individuare strategie di intervento idonee per migliorare le strutture sanitarie nei paesi più poveri. I delegati dei 12 Paesi avranno modo di presentare progetti di sviluppo e potenziamento dei propri sistemi di salute mentale e di  confrontarsi sia con le organizzazioni che lavorano in ambito sanitario nei Paesi più colpiti da crisi, epidemie, guerre, emergenze, sia con psichiatri ed esperti internazionali. Oggi sono attivi numerosi progetti di collaborazione tra ONG e Paesi in via di sviluppo: l'Ong Medici con l'Africa CUAMM, ad esempio, lavora in Uganda ad un progetto di formazione destinato ai dirigenti sanitari per sensibilizzarli alla cura delle disabilità psichiche, mentre le Regioni Puglia e Lazio stanno progettando interventi mirati in Egitto e Albania.

“I disturbi mentali, neurologici e quelli legati all'abuso di sostanze sono tra i più gravi al mondo”, afferma Benedetto Saraceno, direttore dei dipartimenti di salute mentale e di malattie croniche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La depressione è la quarta malattia più diffusa al mondo,  ma fra 20 anni potrebbe diventare la seconda, mentre i suicidi sono la terza causa di mortalità tra i giovani. “Le risorse dedicate alla salute mentale  - osserva Saraceno - sono però insufficienti, distribuite in maniera iniqua e arbitraria, utilizzate in modo incompetente”. A  fare le spese di questa cattiva distribuzione delle risorse sono principalmente le persone che vivono nei paesi a basso reddito, dove si calcola che il 75% dei malati non riceve nessun tipo di assistenza. Il divario tra paesi ricchi e paesi poveri si evidenzia anche nella distribuzione delle risorse umane, se si considera che nei primi ci sono in media 10 psichiatri ogni 100.000 abitanti, mentre nei paesi a basso reddito troviamo uno psichiatra ogni 2 milioni di abitanti.

Per potenziare i sistemi di assistenza alle disabilità psichiche nei paesi svantaggiati, l'OMS ha promosso il Programma di Azione per la Salute Mentale Globale, che punta a creare nuove forme di collaborazione tra Stati e organizzazioni, lasciando però che ogni Paese elabori un proprio piano d'intervento specifico, migliorando soprattutto le competenze e le professionalità a livello locale.

Note:
[1]
L'associazione Cittadinanza onlus, nata a Rimini nel 1999, sostiene progetti internazionali di sensibilizzazione e formazione a sostegno delle disabilità psichiche nei Paesi a basso reddito. Collabora con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, con la quale ha realizzato il progetto Atlas e il programma WHO-AIMS, un sistema di autovalutazione che consente ai singoli Paesi di  dare un giudizio sulle proprie strutture di assistenza ai disabili psichici.  Attualmente cittadinanza onlus opera in India, Serbia e Albania.

21-24 aprile 2009
2° Meeting internazionale “RAFFORZARE I SISTEMI DI SALUTE MENTALE NEI PAESI A BASSO E MEDIO REDDITO

Hotel Holiday Inn, viale Vespucci 16 - Rimini

Relatori:
Sudipto Chatterjee - psichiatra dell’associazione non profit indiana “The Sangath Society”
Angelo Fioritti - responsabile del servizio Salute mentale della Regione Emilia-Romagna
Michelle Funk - OMS, dipartimento di Salute Mentale
Lucia Gonzo - direttore scientifico dell’associazione Cittadinanza
Berit Kieselbach - consulente dell’organizzazione non governativa tedesca Gtz
Antonio Lora - presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica; consulente del progetto WHO-AIMS e del dipartimento di Salute mentale dell’OMS; consulente della Regione Lombardia per il programma di valutazione dei servizi di salute mentale
Anita Marini - OMS, ufficio regionale di Salute mentale in Giordania
Jodi Morris - OMS, dipartimento di Salute mentale
Olayinka Omigbodun - professore di psichiatria presso l’Università di Ibadan (Nigeria)
Khalid Saeed - OMS, ufficio regionale di Salute mentale per il Mediterraneo orientale
Benedetto Saraceno - OMS, direttore del dipartimento di Salute mentale e Abuso di sostanze, direttore vicario del dipartimento Malattie croniche e Promozione della salute
Shekhar Saxena - OMS, coordinatore del dipartimento di Salute mentale
Mark van Ommeren - OMS, dipartimento di Salute mentale
 
Per informazioni:
Cittadinanza onlus
Ttel. 0541 57684
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
sito web www.cittadinanza.org.

Link consigliati:

World Health Organization
Mental Health
http://www.who.int/mental_health/en/

Cittadinanza ai disabili mentali in povertà
http://www.cittadinanza.org/

Veronica Rocco

 

Flash News

 


Dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019 nelle Sale Espositive di PalazzoCaffarelli e nell’Area del Tempio di Giove con reperti presentati per la prima volta al pubblico


Dal 27 luglio 2018 ai Musei Capitolini La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia, una nuova importante mostra ad ingresso gratuito per i possessori della MIC, la nuova card che può essere acquistata da chi risiede o studia nella Capitale a soli 5 euro consentendo l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici. Per info www.museiincomuneroma.it


Gli inizi di Roma sono spesso confinati, nella comune immaginazione, ai miti della fondazione tramandatici dagli storici antichi: dalla Lupa che allatta i Gemelli presso la palude ai piedi del Palatino alla disputa fratricida tra Romolo e Remo. Un immaginario rafforzato dalla circostanza che l’immagine di Roma maggiormente proposta nei secoli è legata ai simboli e agli edifici del suo passato imperiale, e, d’altra parte, dalla difficoltà nel rintracciare opere immediatamente riconducibili alle fasi precedenti della vita della città, a partire dall’età repubblicana e andando ancora più indietro nel tempo. La mostra La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia è la prima di una serie di esposizioni temporanee che permetterà ai visitatori di recuperare, attraverso le stratificazioni archeologiche, i valori fondativi della città di Roma che, nonostante il
passare dei millenni, incidono ancora nella vita degli odierni cittadini: lo sviluppo della società, la gestione del territorio e l’interazione con le altre comunità. Ospitata nelle sale espositive di Palazzo Caffarelli e nell’Area del Tempio di Giove dei
Musei Capitolini dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019, l’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, curata da Isabella Damiani e Claudio Parisi Presicce, e organizzata da Zètema Progetto Cultura. Prendendo il via dall’attenta lettura dei dati archeologici, La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia accende i riflettori sulla fase più antica della storia di Roma, illustrandone gli aspetti salienti e ricostruendo costumi, ideologie, capacità tecniche, contatti con ambiti culturali diversi, trasformazioni sociali e culturali delle comunità che vivevano quando Roma, secondo le fonti storiche, era governata da re. Grazie a lunghe attività di ricomposizione e di restauro a cura della Sovrintendenza Capitolina, con la collaborazione del Parco Archeologico del Colosseo che ha messo a disposizione i risultati delle più recenti ricerche nell’area nord-est del Palatino e sulla Velia, sarà possibile mostrare per la prima volta al pubblico dati e reperti mai esposti prima.  La mostra è realizzata con il sostegno di Sapienza Università di Roma (per i materiali degli scavi del Palatino e della Velia) e dell’Università della Calabria e University of Michigan (per i nuovi materiali di Sant’Omobono). Si avvale inoltre, sempre in collaborazione con il Mibac, di preziosi prestiti da parte del Museo Nazionale Romano e del Museo delle Civiltà, e da parte della Soprintendenza
per l’Area Metropolitana di Napoli. Il percorso espositivo - che inizia a partire dal limite cronologico più recente, il VI secolo
a.C., e arriva fino al X secolo a.C. - si snoda in diverse sezioni: Santuari e palazzi nella Roma regia, con reperti provenienti dall’area sacra di Sant’Omobono nel Foro Boario presso l’antico approdo sul Tevere; I riti sepolcrali a Roma tra il 1000 e il 500 a.C., con corredi tombali dalle aree successivamente occupate dai Fori di Cesare e di Augusto e dal Foro romano; L’abitato più antico: la prima Roma, con il plastico di Roma arcaica per un viaggio a ritroso nel tempo dalla Roma di oggi a quella delle origini; Scambi e commerci tra Età del Bronzo ed Età Orientalizzante, con testimonianze provenienti in massima parte dalla necropoli dell’Esquilino, uno dei complessi più importanti della Roma arcaica; e le sezioni Indicatori di ruolo femminile e maschile, Oggetti di lusso e di prestigio, e Corredi funerari “confusi”, che contengono reperti e oggetti provenienti anch’essi per lo più dalla necropoli dell’Esquilino a testimonianza di quella che poteva
essere la ricchezza originaria della necropoli.

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