Monitoraggio e previsione del mare. Primo Convegno Nazionale di Oceanografia Operativa
Come in meteorologia esistono le previsioni meteorologiche, oggi è possibile produrre anche per il mare le previsioni oceanografiche, dalla scala globale a quella dei mari regionali europei.
C'è tutta l'affascinante storia della "Historical Oceanography Society" fino alle straordinarie prospettive di sviluppo dell'oceanografia operativa, nel corso del Primo Convegno Nazionale di Oceanografia Operativa che si terrà a Genova dall'08 al 10 giungo; 08 giugno presso l'Auditorium dell'Acquario (Area Porto antico), e dal 09 al 10 giugno presso l'Auditorium "Rina" del Galata Museo del Mare (Calata De Mari n.1).
Il convegno di Genova vedrà riuniti gli Enti scientifici e governativi italiani di studi sul mare riuniti nel Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa che risiede all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV): enti quali l'ENEA, l'OGS, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l'ARPA Emilia Romagna, il Conisma, l'Istituto idrografico della Marina, il Servizio meteorologico dell'aeronautica militare.
I relatori che si avvicenderanno nei tre giorni del convegno e delle tavole rotonde iniziale (lunedì 8 giugno) e conclusiva (mercoledì 10 giugno) avranno il compito di illustrare e discutere le applicazioni e gli elementi strategici per l'oceanografia operativa in Italia e in Europa, il sistema osservativo e il sistema di modellistica nel Mediterraneo e dei Mari italiani.
L'obiettivo dell'incontro non è soltanto quello di una reciproca informazione per mettere a confronto metodi di studio, ma soprattutto è il tentativo di ottimizzare e accrescere le risorse dell'oceanografia operativa in Italia e i corrispondenti sviluppi a livello europeo ed internazionale.
Dal confronto di studi di specialisti sui mari, quale è la strategia o il metodo migliore per affrontare i problemi che oggi affliggono maggiormente il nostro Pianeta, come ad esempio il monitoraggio dell'inquinamento a mare, lo sfruttamento e lo sviluppo sostenibile delle coste?
Lo chiediamo alla prof.ssa Nadia Pinardi, docente di oceanografia e fisica dell'atmosfera presso l'Università di Bologna e direttore del Gruppo Nazionale di Oceanografia dell'INGV, organizzatrice del Convegno .
"La scienza e la tecnologia sviluppate in oceanografia negli scorsi venti anni hanno dimostrato che oggi è possibile monitorare il mare con satelliti e misure in situ che possono arrivare in tempi strettissimi ai centri di raccolta a terra e così permettere di usare modelli per la previsione del mare e le sue condizioni, dalle correnti alla biochimica. L'Italia è all'avanguardia in Europa nello sviluppo di tale sistema per il Mare Mediterraneo che si basa sullo scambio in tempo reale dei dati e lo sviluppo di modellistica ad alta risoluzione. Le applicazioni vanno dal controllo dell'inquinamento marino, alla sicurezza del trasporto e la pesca sostenibile".
Il CNR è presente nell'ambito del programma Mediterranean Forecasting System fin dagli albori. Gli Istituti maggiormente coinvolti del Dipartimento Terra Ambiente del CNR sono l'Istituto di scienze marine (Ismar), l'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc), l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac), l'Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione (Issia). Il CNR si occupa del sistema osservativo satellitare, di numerose boe oceanografiche costiere e di mare aperto 'in situ', che forniscono dati in tempo reale, utilizzate operativamente nei sistemi di previsione. Svolge un ruolo primario, nell'ambito della pesca, della modellistica oceanografica e nello sviluppo di prototipi, nello studio dei processi oceanografici e nei sistemi di previsione del moto ondoso nei mari italiani e nel Mediterraneo.
E' attivo anche per la parte geologica con la batimetria dei mari italiani e del mediterraneo e con sistemi innovativi di precisione sui rischi. Sviluppa software per l'operativo e ha mezzi navali di rilievo quali 'Urania' e 'Dalla Porta', che forniscono dati in campo oceanografico e meteorologico.
L'Enea ha contribuito alla nascita e allo sviluppo dei sistemi previsionali marini grazie allo sviluppo di un sistema operativo di osservazioni con navi commerciali, utilizzati per la previsione della circolazione oceanica e per lo studio di impatti sull'ambiente marino.
L'ENEA, nell'ambito del programma Mediterranean Forecasting System, si occupa di fornire i dati per modelli numerici ed in particolare per la previsione della circolazione del Mar Tirreno, fornendo mappe di rischio per eventuali inquinamenti di zone costiere. Lo sviluppo di idonei sistemi informativi garantisce l'accessibilità dei dati via rete. I Centri Enea maggiormente coinvolti in questo settore sono il Centro S.Teresa (La Spezia) e i Laboratori della Casaccia e di Frascati.
Questo convegno è il primo di una futura serie di eventi che vogliono proporre sia al grande pubblico che agli specialisti lo stato di avanzamento dei sistemi, dei metodi e delle tecniche dell'oceanografia operativa in Italia, ed i corrispondenti sviluppi a livello europeo ed internazionale.
CNR