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OASI WWF

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OASI WWF, QUEL PARCO NAZIONALE DIFFUSO PATRIMONIO DI BIODIVERSITA’ECOMONDO IN EDICOLA ANTICIPA LA GIORNATA DELLE OASI     E’ dedicato alle Oasi WWF, vero e proprio “Parco nazionale diffuso “ come lo definisce Fulco Pratesi , e all’impegno dell’associazione per strappare al degrado i preziosi lembi di foresta italiana il numero di maggio di Ecomondo, in edicola in questi giorni con il settimanale Vita non profit magazine. Si raccontano le Oasi che vivono da qualche anno situazioni di stress legate ai cambiamenti climatici: temperature più alte, minori precipitazioni (la cosa interesserà il 90% delle Oasi), con conseguenti difficoltà per la flora e la fauna legate agli ambienti umidi, in primis gli anfibi.    Questi dati, che verranno presentati in modo completo nei prossimi mesi, emergono dal primo triennio dell’ “Osservatorio Oasi”,  un’indagine sugli impatti dei cambiamenti climatici nelle aree gestite dal WWF. Al progetto – dedicato in questo primo triennio a anfibi e lepidotteri notturni, entrambi indicatori sensibili – collaborano l’Università della Tuscia, quella di Roma Tre, il Corpo Forestale dello Stato, il Museo di Zoologia di Roma ed Epson meteo per la strumentazione. Nel dossier dedicato alle Oasi, che il prossimo 22 maggio saranno aperte gratuitamente al pubblico per la grande Festa Oasi 2011, si raccontano le tre aree oggetto della Campagna di raccolta fondi che nei prossimi giorni verrà lanciata dal WWF per salvare dal taglio, dal degrado e dal bracconaggio tre importanti aree forestali italiane nell’Anno Internazionale delle foreste.   Le Oasi  proteggono anche importantissime essenze vegetali che ci racconta Fulco Pratesi: dal melo fiorentino (Oasi dei Ghirardi in provincia di Parma) all’abete bianco appenninico presente nell’Oasi di Guardiaregia in Molise, alla palma nana di Capo Rama in Sicilia. Molte Oasi hanno fatto scuola, come racconta Antonio Canu, e sono state il primo passo per aree protette più grandi: parchi nazionali o regionali come l’Oasi di Lama dei Peligni, in Abruzzo, primo nucleo del successivo Parco nazionale della Majella. Ma le Oasi sono anche tutela e valorizzazione dei saperi e sapori tradizionali: ecco perché sono nati i prodotti a marchio “Terre dell’Oasi”, dalla pasta integrale al farro, dal miele all’olio. Tutti prodotti all’interno delle aree protette e secondo le regole dell’agricoltura biologica. L’attualità è legata ai referendum acqua e nucleare, con un articolo del Presidente Stefano Leoni, mentre la rubrica “Ecoimpronta”  è dedicata ad una nuova economia oltre il PIL delineata da Tim Jackson (economista britannico autore di “Prosperità senza crescita”). Concludono il numero gli esempi di sostenibilità di Fulco Pratesi, che dedica la rubrica alla sua abitudine decennale a tenere diari e taccuini (scritti e illustrati) e la rubrica “No problem “ di Pino Paolillo, che racconta di come si possa, per salvare una tartaruga marina,  buscarsi una bronchite e finire a letto, tra antibiotici ed inalazioni. Anche questo succede agli ambientalisti DOC.

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