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Il crescente numero di incendi di vasta scala potrebbe contribuire al riscaldamento globale

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La FAO chiede strategie integrate per la gestione degli incendi boschivi ed il monitoraggio delle emissioni da essi provocate

Roma/Sun City, 10 maggio 2011 - Se il cambiamento climatico sta probabilmente contribuendo all'aumento del numero di incendi di vaste proporzioni in tutto il mondo, gli incendi potrebbero a loro volta contribuire al riscaldamento globale, afferma la FAO in un rapporto presentato oggi alla V Conferenza Internazionale sugli Incendi Boschivi tenutasi a Sun City, in Sudafrica.

L'agenzia ha sollecitato i paesi ad adottare strategie più integrate per la gestione degli incendi boschivi e a migliorare il monitoraggio delle emissioni di gas serra da essi provocati, in quanto contribuiscono al riscaldamento globale.

"Gli incendi di vaste proporzioni sono principalmente provocati dagli uomini e tendenzialmente aggravati dal cambiamento climatico, ma ora sospettiamo anche che essi costituiscano un vero e proprio circolo vizioso che sta facendo aumentare il riscaldamento globale", dice Pieter van Lierop, esperto forestale della FAO. "Dato l'aumento sia della frequenza sia delle proporzioni di tali incendi, insieme a previsioni climatiche che annunciano stagioni secche via via più calde e asciutte, questa sta diventando una questione urgente", afferma.   

Tra gli esempi più recenti di incendi di vaste proporzioni vi sono il "Sabato Nero" australiano - la serie di incendi che ha devastato l'Australia nel 2009, uccidendo 173 persone e distruggendo diverse città - e l'ondata record di incendi - oltre 32 000 - che ha investito la Russia nell'estate 2010, facendo 62 vittime e bruciando circa 2,3 milioni di ettari di terra.

Il rapporto, intitolato Findings and Implications from a Coarse-Scale Global Assessment of Recent Selected Mega-Fires (Risultati e implicazioni di uno studio su scala approssimativamente globale di recenti casi selezionati di incendi di vasta scala), esamina i recenti incendi scoppiati in Australia, Botswana, Brasile, Indonesia, Israele, Grecia, Russia e Stati Uniti.
 
Le principali cause degli incendi di vasta scala


Quasi tutti gli incendi di vaste proporzioni esaminati nel rapporto sono stati causati dall'uomo. Spesso gli incendi sono provocati intenzionalmente per rendere disponibile la terra a fini agricoli e di sviluppo. La siccità ha avuto un peso rilevante in tutti gli incendi esaminati nel rapporto, eccetto uno, mentre condizioni climatiche calde, secche e ventose erano presenti in tutti i casi. Nelle foreste tropicali, gli incendi di vaste proporzioni sono principalmente alimentati dalla legna e dalla sterpaglia secca residuo dei disboscamenti finalizzati all'utilizzo di tali aree per le piantagioni alimentari.

Strategie equilibrate per la gestione degli incendi boschivi


Sebbene la siccità venga spesso indicata come fattore decisivo per il diffondersi incontrollato degli incendi di vasta scala, Florida e Australia Occidentale offrono due esempi di casi in cui, nonostante la presenza prolungata di forti siccità, i costi, le perdite e i danni causati dagli incendi boschivi sono molto inferiori che altrove. Ciò è conseguenza dell'adozione di strategie più equilibrate per la prevenzione, la mitigazione e la gestione degli incendi.

In Florida, il Servizio Forestale degli Stati Uniti e lo Stato della Florida possiedono all'incirca 800 000 ettari. Ogni anno le due istituzioni bruciano in media tra il 10 e il 20 per cento delle loro foreste in maniera controllata. Gli incendi controllati vengono attuati a rotazione ogni due/quattro anni e costano tra i 10 e i 30 dollari l'ettaro. Nelle foreste lasciate prive di tale gestione, i costi per la lotta contro gli incendi possono anche superare le molte centinaia, addirittura le migliaia, di dollari l'ettaro, senza contare i costi aggiuntivi in termini di danni e perdite eventualmente provocati dagli incendi.

Nella zona sud-ovest dell'Australia Occidentale, il Dipartimento per lo Sviluppo e la Conservazione protegge un territorio di circa 2,5 milioni di ettari. Gli incendi controllati vengono qui usati regolarmente per la manutenzione di circa l'8-9 per cento di tale area, e costituiscono il 70-90 per cento degli incendi. I costi, le perdite e i danni provocati dagli incendi boschivi sono diminuiti notevolmente da quando è stato introdotto il programma di incendi controllati.

In alcune aree sono in atto delle iniziative di gestione degli incendi incentrate sulle comunità locali. Questi programmi, gestiti insieme da proprietari terrieri privati e pubblici, sono in grado di conciliare interessi contrastanti e di rendere più sicure e resistenti le aree forestali maggiormente a rischio di incendio sull'intero territorio.

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La tradizione dello haori ieri e oggi

Museo dell’Ara Pacis

Mercoledì 6 e giovedì 14 dicembre dalle 16 alle 19

Il soprabito Haori, introdotto nella tradizione giapponese per proteggere il kimono, è un indumento intessuto con materie prime pregiate e rifinito con decorazioni lavorate a mano. Per permettere la conoscenza dell’abito e la tradizione del suo utilizzo ieri e oggi, in occasione della mostra Hokusai. Sulle orme del maestro, mercoledì 6 e giovedì 14 dicembre dalle 16 alle 19, il Museo dell’Ara Pacis ospiterà uno stand con una selezione di haori originali prodotti da Kimono Flaminia. I due appuntamenti saranno ospitati all’interno della sala didattica del museo e saranno ad ingresso gratuito. I capi d’epoca saranno a disposizione dei visitatori della mostra per una prova d’abito che avrà il sapore di una vestizione tradizionale giapponese. Sarà possibile conoscerne da vicino la qualità, apprezzarne la manodopera con i suoi ornamenti e toccare con mano la consistenza del tessuto. Per poche ore una visita al museo si trasformerà in una esperienza unica che porterà il visitatore a diventare un cittadino giapponese di fine ‘800, al pari dei soggetti raffigurati nei dipinti di Hokusai.

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