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Biodiversità agricola: indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo

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Gran parte delle varietà vegetali e animali di cui ci nutriamo stanno scomparendo: un danno per la nostra cultura e la nostra salute. In occasione della giornata della Biodiversità, il 22 maggio, verrà presentata la campagna “Diversità per la vita”, in collaborazione tra Isa-Cnr e Bioversity International
 

Nel 20° secolo, circa il 75 per cento delle varietà vegetali pre-esistenti è andato perduto. Attualmente, tre quarti dell’alimentazione mondiale sono sostenuti da appena 12 specie vegetali e cinque animali. Un terzo circa delle specie viventi sono a rischio estinzione. Delle 7.100 varietà di mela che crescevano negli Usa nell’800, 6.800 non si trovano più. Sono scomparsi anche il 95 per cento delle 500 varietà di fagioli e l’81% dei più di 400 tipi di pomodoro un tempo esistenti.

Sono soltanto alcuni dei dati che verranno dibattuti giovedì 22 maggio presso il Teatro Eliseo di Roma, alle 18,30, nell’ambito della presentazione della campagna “Diversità per la vita”, nata dalla collaborazione tra Bioversity International e l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isa-Cnr), con l’obiettivo di sottolineare il valore della biodiversità agricola per la sopravvivenza e il benessere dell’umanità. La campagna globale, che sarà presentata in altri paesi quali Kenya, Malesia e Uzbekistan, si concluderà nel 2010, designato quale Anno Internazionale della Biodiversità.
L’evento di presentazione si terrà il 22 maggio, Giornata Internazionale della Biodiversità quest’anno dedicata al rapporto tra biodiversità e agricoltura, e sarà moderato dalla giornalista radio-televisiva Emanuela Falcetti. Farà seguito un concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
“La cultura dipende dall’agricoltura”, afferma Emile Frison, Direttore Generale di Bioversity International, “perché è grazie ad essa che l’uomo ha potuto dedicarsi all’arte, alla filosofia, alla scienza e tutte le altre attività che siamo abituati a concepire quali parte della nostra civiltà. Non dobbiamo, però, dimenticare che l’agricoltura dipende dalla biodiversità”. Al tema dell’“agri… cultura’, cioè della stretta interconnessione tra colture e culture, tra cultura, diversità e agricoltura, dedicherà la sua relazione il prof. Giovanni Aliotta  dell’Isa-Cnr e docente della Seconda Università di Napoli a Caserta.
"Dalla biodiversità dipende anche la nostra salute", aggiunge Antonio Malorni, direttore l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Cnr, "perchè la regola aurea per stare bene è mangiare poco ma il più variato possibile". E Aldo Masullo, professore emerito dell'Università di Napoli Federico II, sottolinea: "Educare le coscienze al rispetto della biodiversità significa non solo difendere la ricchezza della multiforme invenzione evolutiva, ma contrastare il crescente impoverimento della cultura".
La biodiversità agricola è costituita da diversi ecosistemi, piante, animali e microbi, che sostengono la vita umana garantendo cibo, fibre, materiali da costruzione e molto altro ancora. La diversità delle piante e degli animali è il risultato di un lungo processo di selezione e di sviluppo da sempre portato avanti dagli agricoltori e, più recentemente, anche dai selezionatori scientifici ed è la base sulla quale poggiano i progressi compiuti nel campo delle attività agricole e zootecniche.
“Non è solo una questione di selezione, anche se è un elemento molto importante”, prosegue il dg di Bioversity, la maggiore organizzazione mondiale dedicata alla biodiversità agricola e uno dei centri del Consultative Group on International Agricultural Research. “La biodiversità agricola significa anche un migliore regime alimentare ed un più alto livello di salute; potenzia la sostenibilità dei raccolti e riduce i rischi di insuccessi; offre concrete possibilità di reddito ed è particolarmente preziosa per le persone più povere, che vivono nei territori più estremi. La biodiversità agricola conferisce una maggiore sostenibilità ai sistemi agricoli, senza considerare che nel medio termine avrà  un ruolo fondamentale per quanto riguarda i cambiamenti climatici. Ognuno di questi punti è molto importante”.
Alla Tavola Rotonda parteciperanno il prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL; lo scrittore Beppe Bigazzi.
L'evento si svolge sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con la collaborazione e il contributo, tra gli altri, di: Ecoagriculture Partners, International Fund for Agricultural Development (IFAD), Istituto Agronomica per l’Oltremare (IAO).


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