Una soluzione al surriscaldamento globale? mangiamo meno carne
L'invito, che non ha mancato di suscitare polemiche sulla stampa internazionale, viene da una figura insospettabile, Rajendra Pachauri, appena rieletto presidente dell' Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite.
Secondo i dati forniti dall'ONU, la produzione di carne è responsabile di un quinto delle emissioni totali di gas serra. I bovini, ad esempio, emettono nell'aria grandi quantità di metano, un gas che incide sul riscaldamento globale 23 volte di più dell'anidride carbonica.
Basterebbe - afferma Pachauri - rinunciare alla carne una volta alla settimana, per poi ridurne progressivamente il consumo.
Si calcola che il cittadino medio britannico consumi circa 50 g al giorno di proteine animali,una quantità relativamente bassa tra i Paesi ricchi, ma tuttavia superiore del 20-25% rispetto agli standard proposti dall'OMS.
La dieta è solo uno degli aspetti del cambiamento, ammette Pachauri, poiché a cambiare dovrebbe essere il nostro stile di vita.
C'è chi storce il naso davanti alla proposta di Pachauri e ribatte che diventare vegetariani non è la soluzione al problema. Una dieta a base di latte e suoi derivati, tra l'altro, non limiterebbe l'emissione di gas serra perché sono proprio i bovini a produrre la maggiore quantità di metano nei processi industriali.