L’Italia è il Paese al mondo con il più alto uso di acqua imbottigliata. Con “Imbrocchiamola” Legambiente aderisce alla Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile
Sensibilizzare all’uso dell’acqua del rubinetto per diminuire l’uso della plastica e aumentare l’attenzione verso questa risorsa a rischio. Questo l’obiettivo della campagna “Imbrocchiamola” con cui Legambiente ha scelto di partecipare alla Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile in corso fino al 16 Novembre.
Al centro della Settimana UNESCO 2008 il tema “Rifiuti riduzione e riciclaggio”, una proposta in linea con Imbrocchiamola di Altreconomia e Legambiente, nata per promuovere negli esercizi pubblici la somministrazione di acqua del rubinetto al posto di quella imbottigliata. Scopo della campagna sarà quello di coinvolgere sempre più ristoranti, bar, pizzerie a offrire l'acqua “del Sindaco”, dal momento che non esiste nessun obbligo di legge a vendere esclusivamente acqua in bottiglia, mentre esistono ottime ragioni, ambientali ed economiche, per scegliere quella dell’acquedotto.
L'Italia è il Paese in cui si ha il maggior consumo di acqua in bottiglia nel mondo con una media di quasi 190 litri a testa, il 65% della quale è commercializzata in bottiglie di plastica: circa 9 miliardi di bottiglie che ogni anno percorrono, soprattutto su camion, migliaia di chilometri contribuendo fortemente al riscaldamento globale del Pianeta. Solo nel 2006, per la sola produzione delle bottiglie c’è stata un'emissione di gas serra di circa 910mila tonnellate di CO2 equivalente. Ma anche la fase del trasporto dell’acqua minerale influisce non poco sulla qualità dell’aria: solo il 18% del totale di bottiglie in commercio viaggia sui treni, tutto il resto lo fa su strada.
Secondo i dati forniti dall’associazione di categoria Mineracqua e dal Corepla, il consorzio per il recupero degli imballaggi in plastica, nel 2006 sono stati immessi al consumo circa 2,2 milioni di tonnellate di imballaggi plastici, di cui 409mila in polietilene tereftalato. Delle tonnellate di PET utilizzate per la produzione di bottiglie di acqua minerale solo il 35% di queste sono state avviate a riciclo.
“Nel decennio UNESCO sull’Educazione Ambientale, è importante sottolineare che anche questo spreco potrebbe essere evitato – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione - riducendo il consumo di acque imbottigliate e scegliendo quella del rubinetto, con evidenti vantaggi ambientali sia per la riduzione del consumo di una fonte fossile come il petrolio, sia di emissioni inquinanti in atmosfera, compresi i gas serra, sia della produzione di rifiuti con conseguente risparmio economico per la collettività. Con Imbrocchiamola Legambiente vuole promuovere, pertanto, iniziative sul territorio per la riduzione dei rifiuti a monte, secondo la prima e più disattesa ‘R’ del noto principio comunitario per una corretta gestione dei rifiuti: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero. Normative e sanzioni sui rifiuti, infatti, spesso non sono sufficienti a scoraggiare atteggiamenti errati, se non supportate da un cambiamento di rilievo a livello di stili di vita, competenze e consapevolezze per ottenere le quali diventa strategico il ruolo dell’educazione”.
Numerosi circoli di Legambiente, nel corso della Settimana dell’Educazione Sostenibile, effettueranno un censimento degli esercizi pubblici che servono l'acqua in brocca, ai quali consegneranno l'adesivo di Imbrocchiamola da esporre in bella mostra sulla vetrina del locale: un modo semplice e diretto per indicare ai clienti la possibilità di ordinare una brocca di acqua del rubinetto per dissetarsi o accompagnare un pasto.A caratterizzare la partecipazione di Legambiente alla Settimana promossa dall’UNESCO, degustazioni di piazza delle acque per confrontare l’acqua del Sindaco con quelle in bottiglia, pubblicazione dei risultati delle analisi delle acque, banchetti informativi e convegni a tema.
Per ulteriori informazioni e calendario appuntamenti: www.legambiente.eu