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Poznan, dure critiche all'Italia: poca attenzione all'ambiente

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Clima: presentato oggi a Poznan il Rapporto di GermanWatch realizzato con la collaborazione di Legambiente. Italia agli ultimi posti tra i Paesi industrializzati per la qualità degli interventi di riduzione dei gas serra

Italia in caduta libera nel Climate Change Performance Index del German Watch, il Rapporto internazionale che valuta la qualità degli interventi per la riduzione dei gas serra nei Paesi industrializzati ed emergenti realizzato con la collaborazione di Legambiente.

Lo studio, che si sofferma sugli interventi positivi e strutturali di ogni singola nazione nel campo del riscaldamento globale, ci mette al 44 posto sui 57 paesi a maggiori emissioni di CO2 (insieme producono oltre il 90% dei gas serra a livello mondiale). Svezia, Germania e Francia sono il terzetto di testa. In quarta e quinta posizione, a sorpresa, ci sono India e Brasile. Mentre le ultime posizioni sono di Arabia Saudita, Canada e Usa.

L’Italia - che perde terreno rispetto alla scorso anno quando era al 41 posto - precede di poco Paesi come la Polonia e la Cina e ha le medesime performance negative del Giappone. “Una performance
disastrosa - sottolinea Legambiente, una delle associazioni ambientaliste internazionali che ha collaborato alla stesura del Rapporto - che rispecchia il cronico ritardo del nostro Paese nel
raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto”.  A spingerci così in basso in questa graduatoria sono l’assenza di una strategia complessiva per abbattere le emissioni di CO2, una politica energetica che punta sull'aumento dell'uso del carbone, il deficit di trasporti a basse emissioni. A 11 anni dalla firma del Protocollo di Kyoto c'è la constatazione che l’Italia è uno dei Paesi europei dove i gas serra sono cresciuti rispetto ai livelli del 1990 (+9,9%), nonostante il trattato internazione imponga un taglio del 6,5%

“A salvare l’Italia dagli ultimissimi posti della classifica – ha sottolineato Legambiente - le poche  ma importanti misure adottate in questi anni, come il conto energia per la promozione del fotovoltaico o gli incentivi del 55 per cento per l’efficienza energetica. Misure
che paradossalmente sono proprio quelle finite nel mirino dell’attuale governo, che dopo aver eliminato l’obbligo della certificazione energetica degli edifici, ha tagliato il 55 %”.

La situazione dell’Italia, come sottolinea il rapporto, potrebbe presto diventare ancora peggiore, anche per il ruolo all’interno dei negoziati internazionali in corso. Insieme alla Polonia l’Italia è il
paese che merita il giudizio più negativo sul piano internazionale per i ripetuti tentativi di sabotare il pacchetto energia e clima dell’Unione europea.

 

Flash News

 

La captura para el comercio local e internacional es una de las amenazas principales sobre estas aves tropicales (imagen: Igor Berkunsky)

Más del 38 % de las poblaciones de loros tropicales del continente americano (Neotrópico) está en declive por el impacto de la actividad humana, según un estudio científico publicado en la revista Biological Conservation por un equipo internacional en el que participa Juan Carlos Guix, colaborador del Departamento de Biología Evolutiva, Ecología y Ciencias Ambientales de la Facultad de Biología de la Universidad de Barcelona.

La captura para el comercio local e internacional y la pérdida del hábitat natural son las amenazas principales sobre estas aves tropicales del orden Psittaciformes, según el artículo dirigido por los expertos Igor Berkunsky (Universidad Nacional del Centro de la Provincia de Buenos Aires) y Juan Masello (Universidad Justus Liebig, Alemania). En la investigación colaboran un total de 101 expertos de 76 instituciones y organizaciones no gubernamentales, que han podido determinar las principales amenazas que afectan a 192 poblaciones de 96 especies de loros neotropicales en veintiún países.

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