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Cina: resta illegale il commercio di parti di tigre e corno di rinoceronte

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La Cina manterrà il divieto di utilizzare parti di tigre e corno di rinoceronte per il commercio di oggetti di antiquariato e per la medicina tradizionale. La possibile legalizzazione del commercio è stata rinviata. Nei giorni scorsi il WWF aveva manifestato preoccupazione per l’annuncio della Cina di legalizzare sia l’uso di parti di tigre e corno di rinoceronte prelevati da animali allevati in cattività, che il commercio interno di oggetti antichi ricavati da queste due specie a drammatico rischio di estinzione, invitando il governo a mantenere in atto il bando.


"Il WWF ha accolto con piacere la notizia del rinvio, da parte della Cina, dello stop al bando del commercio interno di corno di rinoceronte e ossa di tigre - ha affermato Margaret Kinnaird, leader del WWF Wildlife Practice-. La Cina ha risposto positivamente alle reazioni internazionali: permettere il commercio di parti, prese anche da animali in cattività, avrebbe potuto avere un impatto devastante sulle popolazioni di rinoceronti e tigri. Questa mossa aiuta a mantenere il ruolo di leadership che la Cina ha assunto nell'affrontare la lotta al commercio illegale di animali selvatici e nel ridurre la domanda del mercato.

Sia le ossa di tigre che il corno di rinoceronte, ricorda il WWF, sono stati rimossi dalla farmacopea della medicina tradizionale cinese nel 1993 e la Federazione Mondiale delle Società di Medicina Cinese ha rilasciato una dichiarazione nel 2010 che esorta i membri a non utilizzare le ossa di questo felino minacciato o altre parti di specie in via di estinzione.
La Cina ha già dimostrato una forte leadership a sostegno della conservazione della tigre. Il governo cinese, poi, ha compiuto notevoli sforzi per salvaguardare la popolazione di tigri nella regione nord-orientale del Paese, istituendo di recente il Tiger and Leopard National Park, 1,6 volte più grande del parco nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti. Durante il Forum sul vertice di cooperazione Cina-Africa (FOCAC), che si è tenuto in Cina lo scorso settembre, la Cina e gli Stati africani hanno emanato il Piano d'azione di Pechino, con cui si sono impegnati a “combattere congiuntamente il contrabbando di specie in via di estinzione e dei prodotti ricavati dalle loro ossa”.

Adempiere a questi impegni contribuirà a rafforzare l'immagine della Cina a livello internazionale e la sua collaborazione con i Paesi in cui vivono rinoceronti e tigri in Africa e in Asia, nel contesto dell'iniziativa cinese "Belt & Road"

Flash News

 

Alla riapertura del Museo una nuova mostra celebra il bicentenario della morte di Napoleone ripercorrendo il rapporto tra l’imperatore francese, il mondo antico e Roma.

Riaprono il 4 febbraio i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali e i visitatori avranno la possibilità di visitare, oltre ai capolavori della collezione permanente, anche la nuova mostra Napoleone e il mito di Roma che sarà aperta al pubblico fino al 30 maggio 2021. Ideata in occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone Bonaparte, la mostra lo celebra ripercorrendo il rapporto tra l’imperatore francese, il mondo antico e Roma.
L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è a cura di Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Concept grafico Iowa State University. Progetto di allestimento Stefano Balzanetti, Alessandro Di Mario, Eleonora Giuliani assieme a Simone Bove per Wise Design.

 

Annessa all’Impero dal 1809 al 1814 e città imperiale seconda solo a Parigi per volontà di Napoleone stesso, Roma, e più precisamente l’area archeologica dei Fori Imperiali, fu oggetto di scavi promossi dal Governo Napoleonico di Roma tra il 1811 e il 1814 per liberare l’area a sud della Colonna di Traiano, che Napoleone aveva già preso a modello per la realizzazione tra il 1806 e il 1810 della Colonna Vendôme a Parigi. I Francesi volevano applicare a Roma quei criteri di ordine urbanistico che, nei loro intenti, l’avrebbero trasformata realmente in una seconda Parigi. Ispirarsi alla Roma Imperiale in ogni suo aspetto per celebrare la magnificenza di Napoleone e della sua famiglia divenne ben presto una consuetudine e portò inevitabilmente con sé l’uso di un linguaggio di propaganda ispirato all’Antico, caratterizzato dalla rappresentazione dell’Imperatore come erede dei grandi condottieri del passato, degli Imperatori romani, se non addirittura come eroe e divinità dell’antica Grecia, in un rimando costante a Roma Imperiale, alla sua arte e alla sua cultura.

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