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I colori della scienza: l’arte racconta la ricerca

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Dall'11 gennaio 2020 il Mattatoio ospiterà la mostra I colori della scienza. L'iniziativa, che coinvolge oltre 4000 studenti di tutta Italia in un innovativo percorso tra arte e scienza, è realizzata nell’ambito del progetto europeo Infn-Cern Art&Science Across Italy di Horizon 2020 con il supporto scientifico e la supervisione di docenti Sapienza
Art&Science Across Italy, il progetto europeo organizzato da Infn e Cern nell’ambito del network Creations di Horizon 2020 per la diffusione della cultura scientifica rivolto alle scuole superiori italiane, chiude a Roma la sua quarta tappa locale (dopo Milano, Genova e Venezia) con la mostra "I colori della scienza. Nell’arte della ricerca scientifica".

All’interno della mostra saranno presentate, insieme a opere di artisti professionisti, 68 creazioni artistiche ispirate a temi scientifici, realizzate da circa 200 studenti di 16 tra licei scientifici, classici e artistici di Roma e provincia.Arte e scienza, due universi che si incontrano e coniugano i loro linguaggi in un innovativo percorso di immagini, testi e installazioni ispirate ai temi scientifici.

Le opere, esposte dall’11 gennaio al Mattatoio di Roma, nel cuore del quartiere Testaccio, sono state realizzate con il supporto e la supervisione di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e della Sapienza Università di Roma, per la parte scientifica, e di artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, per la parte artistica.

Sono parte integrante dell’esposizione la collezione art@ CMS, che raccoglie una ventina di opere, frutto della collaborazione tra artisti professionisti e scienziati, già esposte in eventi ed esibizioni internazionali (tra le quali, Singapore, Miami, Pechino, Chicago, Ginevra), e un percorso per immagini, testi e installazioni, realizzato dal Cern e dall’Infn, e dedicato ai misteri dell’universo e alle sfide della fisica delle particelle.

Nel suo complesso il progetto, alla sua seconda edizione, coinvolge undici città italiane (Milano, Torino, Roma, Genova, Potenza, Pisa, Firenze, Napoli, Matera, Venezia, Padova), per un totale di 93 scuole e 4000 studenti impegnati in attività di formazione e produzione di opere artistiche, nel contesto di progetti di alternanza scuola-lavoro.

La mostra sarà visitabile al Mattatoio (Padiglione 9B) fino al 22 gennaio, con ingresso gratuito.

Il progetto Art&Science Across Italy

Art&Science Across Italy è un progetto europeo per la diffusione della cultura scientifica rivolto alle scuole superiori italiane, organizzato da Infn e Cern nell’ambito del network Creations di Horizon 2020. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la cultura scientifica tra gli studenti, coniugando i linguaggi dell’arte della scienza come espressione dei processi creativi coinvolti nell’indagine della realtà.

Art&Science Across Italy è strutturato in fasi successive, con seminari nelle scuole e nelle università, visite a musei e laboratori scientifici, workshop tenuti da esperti del mondo scientifico e dell’arte e attività di tutoraggio durante la realizzazione delle composizioni artistiche.

Per ognuna delle città coinvolte, il progetto è articolato in quattro fasi - formativa, ideativa, creativa, competitiva – seguite da una mostra locale e da una selezione nazionale che ha come culmine la mostra conclusiva “I colori della scienza. Nell’arte della ricerca scientifica”, prevista al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann), nella primavera del 2020. I vincitori della competizione nazionale, selezionati da un comitato internazionale di esperti, prenderanno parte a un master al Cern di Ginevra e nei laboratori nazionali, sul rapporto tra arte e scienza. I vincitori sono destinatari di una borsa di studio, conferita dagli enti patrocinanti e dagli sponsor del progetto, a copertura del costo del master e delle spese accessorie.

Flash News

 


Dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019 nelle Sale Espositive di PalazzoCaffarelli e nell’Area del Tempio di Giove con reperti presentati per la prima volta al pubblico


Dal 27 luglio 2018 ai Musei Capitolini La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia, una nuova importante mostra ad ingresso gratuito per i possessori della MIC, la nuova card che può essere acquistata da chi risiede o studia nella Capitale a soli 5 euro consentendo l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici. Per info www.museiincomuneroma.it


Gli inizi di Roma sono spesso confinati, nella comune immaginazione, ai miti della fondazione tramandatici dagli storici antichi: dalla Lupa che allatta i Gemelli presso la palude ai piedi del Palatino alla disputa fratricida tra Romolo e Remo. Un immaginario rafforzato dalla circostanza che l’immagine di Roma maggiormente proposta nei secoli è legata ai simboli e agli edifici del suo passato imperiale, e, d’altra parte, dalla difficoltà nel rintracciare opere immediatamente riconducibili alle fasi precedenti della vita della città, a partire dall’età repubblicana e andando ancora più indietro nel tempo. La mostra La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia è la prima di una serie di esposizioni temporanee che permetterà ai visitatori di recuperare, attraverso le stratificazioni archeologiche, i valori fondativi della città di Roma che, nonostante il
passare dei millenni, incidono ancora nella vita degli odierni cittadini: lo sviluppo della società, la gestione del territorio e l’interazione con le altre comunità. Ospitata nelle sale espositive di Palazzo Caffarelli e nell’Area del Tempio di Giove dei
Musei Capitolini dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019, l’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, curata da Isabella Damiani e Claudio Parisi Presicce, e organizzata da Zètema Progetto Cultura. Prendendo il via dall’attenta lettura dei dati archeologici, La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia accende i riflettori sulla fase più antica della storia di Roma, illustrandone gli aspetti salienti e ricostruendo costumi, ideologie, capacità tecniche, contatti con ambiti culturali diversi, trasformazioni sociali e culturali delle comunità che vivevano quando Roma, secondo le fonti storiche, era governata da re. Grazie a lunghe attività di ricomposizione e di restauro a cura della Sovrintendenza Capitolina, con la collaborazione del Parco Archeologico del Colosseo che ha messo a disposizione i risultati delle più recenti ricerche nell’area nord-est del Palatino e sulla Velia, sarà possibile mostrare per la prima volta al pubblico dati e reperti mai esposti prima.  La mostra è realizzata con il sostegno di Sapienza Università di Roma (per i materiali degli scavi del Palatino e della Velia) e dell’Università della Calabria e University of Michigan (per i nuovi materiali di Sant’Omobono). Si avvale inoltre, sempre in collaborazione con il Mibac, di preziosi prestiti da parte del Museo Nazionale Romano e del Museo delle Civiltà, e da parte della Soprintendenza
per l’Area Metropolitana di Napoli. Il percorso espositivo - che inizia a partire dal limite cronologico più recente, il VI secolo
a.C., e arriva fino al X secolo a.C. - si snoda in diverse sezioni: Santuari e palazzi nella Roma regia, con reperti provenienti dall’area sacra di Sant’Omobono nel Foro Boario presso l’antico approdo sul Tevere; I riti sepolcrali a Roma tra il 1000 e il 500 a.C., con corredi tombali dalle aree successivamente occupate dai Fori di Cesare e di Augusto e dal Foro romano; L’abitato più antico: la prima Roma, con il plastico di Roma arcaica per un viaggio a ritroso nel tempo dalla Roma di oggi a quella delle origini; Scambi e commerci tra Età del Bronzo ed Età Orientalizzante, con testimonianze provenienti in massima parte dalla necropoli dell’Esquilino, uno dei complessi più importanti della Roma arcaica; e le sezioni Indicatori di ruolo femminile e maschile, Oggetti di lusso e di prestigio, e Corredi funerari “confusi”, che contengono reperti e oggetti provenienti anch’essi per lo più dalla necropoli dell’Esquilino a testimonianza di quella che poteva
essere la ricchezza originaria della necropoli.

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