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PICASSO. LA SCULTURA

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Picasso. La scultura, che aprirà al pubblico alla Galleria Borghese il 24 ottobre, è la prima mostra in Italia dedicata a Picasso scultore e vuole proseguire il lavoro di indagine sul concetto di scultura che il Museo sta portando avanti da molti anni. Pensata come un viaggio attraverso i secoli, seguendo il filo cronologico dell’interpretazione plastica delle forme, la mostra presenterà 56 capolavori di Picasso realizzati tra il 1902 e il 1961, fotografie di atelier inedite e video che raccontano il contesto in cui le sculture sono nate.


Attraverso l’esplorazione di diversi temi – storie e miti, corpi e figure, oggetti e frammenti – la mostra definirà varie tipologie di incontro con opere della Galleria Borghese che spaziano dall’antichità all’età moderna. Fu durante il suo viaggio a Roma e a Napoli nel 1917, insieme a Jean Cocteau e a Igor Stravinskij, che Picasso ebbe modo di confrontarsi per la prima volta in situ con la scultura dell’antichità romana, con il Rinascimento ma anche con le pitture murali pompeiane. Una visita alla Galleria Borghese gli permise di studiare le sculture di Bernini, del quale ritrovò le opere anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano, che gli svelò inoltre il Michelangelo della Cappella Sistina.

Vide i dipinti di Raffaello a Firenze e riconobbe Caravaggio come il maestro della mise en scène. La mostra alla Galleria Borghese terrà conto della sua esperienza di contatto con l’arte italiana per tornare a riflettere su grandi temi legati alla pittura e soprattutto alla scultura dal Rinascimento in avanti. La scultura di Picasso è rimasta per lungo tempo poco conosciuta nonostante l’artista abbia mantenuto un rapporto privilegiato con questa disciplina, parte essenziale del suo lavoro, che ha tuttavia voluto proteggere e tenere segreta. Sebbene il suo mercante, Daniel-Henry Kahnweiler, abbia pubblicato nel dopoguerra un lavoro sulle sue sculture illustrato con fotografie di Brassaï, e le mostre di Roma e Milano del 1953 annoverassero un gran numero di bronzi, il lavoro scolpito di Picasso è stato rivelato in gran parte solo durante le retrospettive che si tennero a Parigi, Londra e New York dal 1966 al 1968. Fino ad allora non erano mai state esposte così tante sculture provenienti dai suoi atelier che coprivano tutto il suo percorso creativo, testimoni di una pratica ininterrotta. Le mostre al Centre Pompidou di Parigi nel 2000, al Museum of Modern Art di New York e al Musée national PicassoParis nel 2015-2016 riflettono il ruolo fondamentale avuto da Picasso in questo campo della produzione artistica. Tuttavia, la maggior parte dei critici che ha riconosciuto l’influenza dei grandi maestri sul suo lavoro pittorico, non ha saputo stimare l’impatto che la conoscenza dell’arte del passato ha avuto sulla sua scultura. In conseguenza di ciò le consonanze visive e concettuali generate dal dialogo che si propone con la mostra alla Galleria Borghese apriranno nuovi campi di riflessione. Picasso è un artista ingegnoso o un “superartigiano”, così come lo intende Platone nella Repubblica, e si appropria del passato per modificarne la percezione.

Il rapporto con l’Antico è presente in tutta la sua opera, ma l’ambiente mediterraneo in cui si immerge a partire dal 1946 rende il suo lavoro più aperto alla sperimentazione, alla miscelazione di nuovi materiali con pratiche esecutive spesso ancestrali. La sua opera scultorea di questo periodo comprende pietre incise, vasi, animali e figure mitologiche in ceramica. La materia, i motivi, il movimento delle forme o al contrario la loro ieraticità sono altrettante eco delle opere e dei capolavori presenti nella collezione della Galleria Borghese – ad esempio, la scultura Donna con bambino (1961) di Picasso sarà presentata insieme all’Apollo e Dafne di Bernini (1622/1625). Picasso. La scultura è una mostra ideata da Anna Coliva ed è inserita nel programma internazionale Picasso-Méditerranée, avviato da Laurent Le Bon, direttore del Musée national Picasso-Paris.

La mostra, a cura di Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso, nota esperta della scultura di Picasso, è sostenuta da FENDI, partner istituzionale della Galleria Borghese.

Flash News

 

 

Il dati del XXI Rapporto sul turismo italiano curato dall’Iriss-Cnr indicano la cifra record di 117 milioni di arrivi nel 2016 (3,5 milioni in più rispetto al 2015) confermando il trend positivo degli anni precedenti. Circa il 40% dei visitatori sono stranieri: in testa la Germania con 56 milioni di presenze, seguita da Francia e Regno Unito. Le regioni più visitate sono Veneto (22%), Toscana (12%) e Lombardia (11,2%). Il Rapporto verrà presentato il 13 febbraio 2018 a Milano

 

L’Italia, grazie ai suoi 53 siti Unesco, è il primo paese al mondo per disponibilità di patrimonio artistico-culturale e risulta tra i primi tre migliori paesi dove si consiglia viaggiare nel 2018, a conferma del ruolo strategico che il turismo occupa nell’economia italiana. Nel 2016, infatti, i consumi turistici in Italia sono stati pari a 93,9 miliardi di euro, di cui 36,4 miliardi riconducibili alla domanda straniera (38,7% del totale) e 57,6 miliardi a quella interna (61,3%). Il valore aggiunto generato si è attestato su 103,6 miliardi di euro, oltre tre volte quello prodotto nel settore agro-alimentare e oltre quattro volte la ricchezza generata da tessile e abbigliamento. Il numero degli occupati ha superato i 3,2 milioni, pari a circa il 13,2% dell’occupazione nazionale.

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