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Con i calchi della Fondazione Sorgente Group viene riunita la dinastia di Augusto al Museo dell’Ara Pacis

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Fino al 31 dicembre 2017 sono esposti i calchi in gesso dei ritratti dei nipoti di Augusto, i principi designati alla successione imperiale.
I ritratti della Gens Giulio Claudia appartenenti alla Fondazione Sorgente Group entreranno nella storia degli studi archeologici. Dal 17 maggio le loro copie in gesso fanno parte di un nuovo allestimento del Museo dell’Ara Pacis promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, dove andranno a completare la serie già esposta dal 2006. Il progetto è stato finanziato interamente dalla Fondazione Sorgente Group, Istituzione per l’Arte e la Cultura, senza finalità di lucro istituita nel 2007 grazie al sostegno economico del Gruppo finanziario Sorgente Group con lo scopo di valorizzare, promuovere e divulgare tutte le espressioni della cultura e dell’arte appartenenti al nostro patrimonio culturale. Il progetto, che riunisce per la prima volta la famiglia di Augusto, è una preziosa opportunità di presentare un apparato iconografico e documentario inedito e un’imperdibile occasione di partnership pubblico/privato per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico.

La serie viene completata con sei calchi provenienti dalla Fondazione Sorgente Group: si inizia con Marcello, il nipote preferito di Augusto, assente dalla sequenza dei volti imperiali del Museo; si prosegue con i ritratti di Gaio e Lucio Cesari; si aggiungono, inoltre, i volti di Antonia Minore, di
Germanico e di Gaio adulto. In particolare, il ritratto di Marcello è considerato il migliore esemplare del volto del giovane principe. La famiglia di Augusto, il primo grande imperatore di Roma, si può dire dunque ricongiunta. Marcello, figlio di Ottavia, l’amata sorella di Augusto, era stato adottato e designato come erede, per poi morire in giovane età. Gaio e Lucio Cesari sono i figli che Giulia, unica figlia di Augusto, ebbe da Marco Agrippa: furono adottati dopo la morte di Marcello e designati alla successione, ma entrambi morirono prematuramente. I due ritratti di Gaio e Lucio, che rappresentano i personaggi da giovani, ci restituiscono un’impressione di grande freschezza. Di Gaio Cesare sarà esposto anche un secondo ritratto da adulto. Chiudono la serie Antonia Minore, la figlia di Marco Antonio e Ottavia, raffigurata come divinizzata con corona imperiale, e suo figlio Germanico, adottato da Tiberio per volere di Augusto. Nessuno di questi Principi è mai arrivato alla successione. Il progetto, voluto dalla Vicepresidente della Fondazione Sorgente Group, Paola Mainetti, è stato coordinato dalla curatrice per l’Archeologia della Fondazione, Valentina Nicolucci, con la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. La Fondazione ha colto con grande interesse la possibilità di mettere a disposizione del Museo dell’Ara Pacis i ritratti della dinastia Giulio Claudia, realizzandone copie perfette. È un riconoscimento al valore della sua collezione ma anche la giusta occasione per mostrarli al mondo e raccontarne la storia. I volti dei principi della Fondazione Sorgente Group hanno ricevuto in questi anni il consenso e il plauso degli studiosi grazie ad importanti esposizioni. Marcello è stato esposto in mostra per la prima volta nel 2008 nella sede di Palazzo Massimo. Successivamente, oltre a Marcello, anche i
due ritratti di Gaio e Lucio sono stati esposti alle Scuderie del Quirinale nel 2013, in occasione della mostra Augusto. A marzo 2014 i tre volti hanno poi fatto parte dell’edizione parigina della Mostra “Moi, Auguste, Empereur de Rome”, al Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais.

Flash News

In data 12-04-2007
Fao Comunicato Stampa

Anno 4
Edizione Aprile 2007

Dannosa ruggine del grano si sta diffondendo dall’Africa allo Yemen
Creata una partnership per monitorare ed evitare l’ulteriore diffusione del pericoloso fungo

 – Un nuovo e virulento fungo che attacca molte varietà di grano si è propagato dall’Africa orientale allo Yemen, nella Penisola Arabica, ha reso noto oggi la FAO.

 

La ruggine dello stelo (Puccinia graminis), detta anche ruggine nera del grano, è in grado di causare gravi danni alle coltivazioni e distruggere interi campi di grano. Si stima che almeno l’80 per cento di tutte le varietà di grano piantate in Asia ed in Africa siano soggetti a questo ceppo. Le spore della ruggine del grano vengono trasportate dal vento per lunghe distanze, attraverso interi continenti.


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