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Dal 24 giugno al Museo di Roma in Trastevere Ostkreuz.

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La mostra dell’agenzia fotografica tedesca

 

Nella primavera del 1990 sette fotografi di Berlino est sono seduti a un tavolo del Café du marché a Parigi, il Muro è caduto da poco e, nella Germania ancora divisa, nessuno sa ancora immaginare l’evolversi degli eventi. su invito di Mitterrand per partecipare a una mostra che riunisce i maggiori artisti della DDR; tra loro Sibylle Bergemann, Harald Hauswald, Ute Mahler e Werner Mahler. In mente hanno l’esempio della Magnum Photos, di cui conoscono alcuni membri, e ora, tutti riuniti a Parigi, decidono di fondare una propria agenzia. La chiamano Ostkreuz, usando il nome di una stazione della ferrovia metropolitana che collega la parte est di Berlino con l’intera città, un modo per connotare la loro attività che, partendo da est, possono finalmente svolgere in tutte le direzioni. Gli spazi espositivi del Museo settembre 2017, OSTKREUZ. La mostra dell’agenzia fotografica tedesca 250 fotografie di 22 fotografi, dai lavori fino ai giorni nostri. La mostra è promossa da Crescita culturale - Sovrintendenza di Zètema Progetto Cultura

Una sezione dell’esposizione Institut in via Savoia. La mostra, inaugurata nel 2015 per celebrare i 25 anni di attività
Schwerin, Monaco e Gera (Turingia) suo cambiamento e le sue contraddizioni nei 25 anni successivi alla caduta del Muro,
gli scatti rivolgono l’attenzione al est e agli interni degli appartamenti altoborghesi dell’ovest la città cambiava volto quasi quotidianamente ancora lo spettro della Stasi. In mostra anche lo sguardo dei fotografi sul mondo: dal reportage sulla cultura heavy metal al ritratto della Corte internazionale di giustizia, passando per come la Primavera di Praga o la rivoluzione in Egitto. Infine, sono esposte anche archetipiche foto di famiglia che potrebbero essere raccolte in un qualsiasi album, oppure oggetti e situazioni difficilmente decifrabili. Partendo da un attento sguardo sul suo cambiamento e le sue contraddizioni nei 25 anni successivi alla caduta del Muro, gli scatti rivolgono l’attenzione allo sgombero violento delle case occupate di Berlino
gli interni degli appartamenti altoborghesi dell’ovest: polaroid del periodo in cui la città cambiava volto quasi quotidianamente e immagini in cui sembra aleggiare lo spettro della Stasi. Anche lo sguardo dei fotografi sul mondo: dal reportage sulla cultura heavy metal al ritratto della Corte internazionale di giustizia, passando per come la Primavera di Praga o la rivoluzione in Egitto. immagini che sfuggono a una collocazione precisa archetipiche foto di famiglia che potrebbero essere raccolte in un qualsiasi album, difficilmente decifrabili. in mostra offrono un panorama completo, vari distaccato sulla Germania e Berlino, uno sguardo che stimola sempre nuove riflessioni e discussioni, come sostiene Gabriele Kreuter-Lenz.
Nel complesso, le foto in mostra riproducono un variopinto mosaico di stili e approcci differenti, spesso caratteristici del periodo in cui sono nate, e per questo sono rappresentative dello sviluppo della fotografia nell’ultimo quarto di secolo a Berlino e in Germania, ma anche oltre questi confini geografici. Oggi Ostkreuz è il collettivo di fotografi più rinomato di tutta la Germania. Dei suoi 21 membri, molti sono pluripremiati, per metà sono donne, alcuni sono dell’ovest e altri dell’est. Le loro foto hanno fatto il giro del mondo e la OSTKREUZ è diventata un importante forum della fotografia che sviluppa mostre tematiche sui temi socialmente più sentiti e ospita vivaci dibattiti sul futuro di questo linguaggio giornalistico e artistico. Ostkreuz in Italia è distribuito da LUZ, società attiva nella produzione e distribuzione di contenuti editoriali nata nel 2010 dal passaggio di testimone da parte della prestigiosa Agenzia Grazia Neri.

I fotografi: Marc Beckmann, Sibylle Bergemann (1941–2010), Jörg Brüggemann, Espen Eichhöfer, Sibylle Fendt, Annette Hauschild, Harald Hauswald, Heinrich Holtgreve, Tobias Kruse, Ute Mahler, Werner Mahler, Dawin Meckel, Thomas Meyer,
Frank Schinski, Jordis Antonia Schlösser, Ina Schoenenburg, Anne Schönharting, Linn Schröder, Stephanie Steinkopf, Mila Teshaieva, Heinrich Völkel e Maurice Weiss.
Catalogo: OSTKREUZ – Agentur der Fotografen, Introduzione di Wolfgang Kil, testi di
Laura Benz, Jörg Colberg, tedesco / inglese / francese
Info
Quando: Dal 24 giugno al 17 settembre 2017
Dove: Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1/b Roma
Orari d’apertura: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 (la biglietteria chiude alle
ore 19.00), informazioni e prenotazioni 060608
Foyer del Goethe-Institut, Via Savoia 15 – 00198 Roma
Orari d’apertura: lun 14–19 | mar mer gio ven 9–19 | sab 9–13 (chiusura estiva: dal
31.7 al 28.8.2017)
Vernissage: il 23 giugno 2017, ore 19.00 (ingresso alla mostra fino alle ore 22.30)
Ingresso gratuito, con la presenza dei fotografi e un ricco programma
La mostra fa parte del circuito del festival FotoLeggendo.

Flash News

Il WWF si costituirà parte civile nell'eventuale processo

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Alghero ha posto sotto sequestro oltre 110 vasetti di polpa di riccio per ottenere i quali si stima siano stati utilizzati almeno 25 mila ricci

"Si tratta di un vero e proprio "crimine di natura” - ha dichiarato Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna - un prelievo abnorme e devastante se si considera che nell’intera stagione 2016/17 nell’area marina protetta di Capo Caccia sono stati pescati 54.920 ricci dai pescatori professionisti autorizzati. Un prelievo illegale come quello stroncato dalla Guardia di Finanza potrebbe essere devastante per l’ecosistema marino e per la stessaq specie, già a rischio di estinzione a causa di un eccessivo prelievo legale.
La regione Sardegna ha posto ulteriori limiti alla pesca autorizzata stabilendo per la passata stagione che i 187 pescatori sardi autorizzati potessero raccogliere in una giornata un massimo di 2.000 esemplari a fronte dei 3.000 che erano consentiti nella precedente stagione. Chi ha lavorato dalla riva ha potuto raccoglierne massimo 1.000 (pari a circa 2 ceste), a fronte dei precedenti 1.500. Mentre la pesca sportiva è stata consentita nelle giornate di sabato, domenica e festivi con una raccolta massima di 50 ricci al giorno”. “Si capisce quindi l’enorme danno che potrebbe aver causato alla specie un prelievo così massiccio concentrato in pochi giorni e in un momento di riposo biologico da alcuni bracconieri di ricci e, qualora venissero incriminati per disastro ambientale - ha concluso Carmelo Spada delegato WWF per la Sardegna - la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.

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