Falsità su pillola giorno dopo, non è sostitutiva contraccezione
Aborto, Parachini: “Falsità su pillola giorno dopo, non è sostitutiva contraccezione ordinaria”
L’incontro che si è tenuto oggi dal titolo ''Politiche per un contrasto all’interruzione volontaria di gravidanza nelle donne a rischio”, organizzato dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) e dall'Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) è stata l’occasione per un confronto tra operatori della legge 194 e personalità politiche. Peccato che le sole notizie che verranno diffuse nei giornali di domani, come si deduce dalle notizie delle agenzie di stampa, riguardino ancora una volta messaggi allarmanti sull’incremento dell’uso della pillola del giorno dopo nel nostro paese.
Dichiarazione di Mirella Parachini, della direzione Associazione Luca Coscioni e Vice-presidente FIAPAC (Federazione internazionale di aborto e contraccezione)
Si continua a caricaturizzare il ricorso alla contraccezione d’emergenza come una presunta “comoda” scorciatoia alla contraccezione ordinaria avallando l’idea di giovani donne sprovvedute e poco intelligenti che preferirebbero questa soluzione a scelte più valide. Numerosi studi, internazionali ma anche italiani, hanno dimostrato l’assenza di correlazione tra il ricorso alla contraccezione d’emergenza e un ridotto uso di contraccezione ordinaria. Sappiamo quanto l’Italia sia indietro sui consumi dei metodi contraccettivi, ma così è da sempre, anche molto prima della diffusione della pillola del giorno dopo. Attribuire oggi a questo fenomeno quello che è il risultato di una scarsa e insufficiente cultura contraccettiva e da parte delle famiglie che da parte delle istituzioni (come è emerso dalla relazione della Graziottin) è un modo per diffondere una specie di “criminalizzazione” del ricorso alla contraccezione d’emergenza, semplificando enormemente il problema. Ben venga comunque il dibattito in sedi ufficiali come queste, che ha permesso di ribadire quanto siano proprio i medici non obiettori di coscienza a contribuire a diffondere informazione contraccettiva e ad applicarsi per ridurre il numero delle IVG in Italia. Con buona pace di quelli che si ritengono gli unici difensori della vita.