Inaugurazione della mostra "Un Re, un Guerriero, un Eroe"
La tomba 36 della necropoli sabina di Eretum
La mostra illustra il più importante ritrovamento avvenuto nella necropoli di Colle del Forno, che si trova all'interno dell'Area della Ricerca di Roma 1 del CNR, pertinente all’abitato arcaico della città sabina di Eretum. Il sito è stato scavato dall’equipe di archeologi e ricercatori guidata da Paola Santoro, direttore dell’Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico - Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISCIMA - CNR). Nel 2005 fu scoperta una tomba di grandi dimensioni, all'interno della quale era stato deposto un ricco corredo e collocato un carro, i cui cavalli da tiro erano stati sacrificati. Il defunto, incinerato, era deposto in una cassa lignea, ornata da un velo ricamato in oro; il suo status sociale e politico è testimoniato dal trono in terracotta. Si tratta di un sovrano vissuto alla fine del VI secolo a.C., quando un vuoto di potere favorì localmente nuovi assetti politici e istituzionali.
La mostra “Un Re, un Guerriero, un Eroe”, aperta fino al 14 febbraio 2010 nella Sala del Monte Frumentario del Museo civico archeologico di Fara in Sabina (RI), illustra il più importante ritrovamento avvenuto nella necropoli situata al 26° km della via Salaria. In sette anni, l’equipe di archeologi e ricercatori guidata da Paola Santoro, direttore dell’Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico - Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISCIMA - CNR), ha completato lo scavo della necropoli di Colle del Forno, che si trova all'interno dell'Area della Ricerca di Roma 1 del CNR, pertinente all’abitato arcaico della città sabina di Eretum.
Nella campagna di scavo del 2005 fu scoperta una tomba di grandi dimensioni, lunga 37 metri, dotata di un corridoio d’accesso di 26 metri, un complesso funerario formato da un ampio atrio scoperto dove si aprivano tre camere. All'interno, era stato deposto un ricco corredo e collocato un carro, i cui cavalli da tiro erano stati sacrificati. Nella camera centrale il defunto, incinerato, era deposto in una cassa lignea, ornata da un velo ricamato in oro; il suo status sociale e politico è testimoniato dal trono in terracotta, realizzato su imitazione dei troni etruschi in bronzo del periodo orientalizzante. Si tratta senz’altro di un sovrano, vissuto alla fine del VI secolo a.C., quando il crollo del sistema di alleanze su cui aveva poggiato la supremazia di Roma nella regione provocò un vuoto di potere propizio alla ricerca di nuovi assetti politici e istituzionali.
La mostra, organizzata dal Museo Civico archeologico di Fara in Sabina e dall’Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a cura di Maria Luisa Agneni ed Enrico Benelli, si avvale di un allestimento innovativo, progettato dalla ditta STEP srl di Roma, degli apporti della tecnologia applicata allo scavo quali la geofisica (Salvatore Piro, ITABC-CNR), della ricostruzione della tomba con rilievi ad alta risoluzione (Roberto Gabrielli, ITABC-CNR) e della ricontestualizzazione del corredo tramite le proiezioni di Stefano Scialotti.
La mostra è stata finanziata dalla Regione Lazio (Assessorato alla Cultura) nell’ambito delle attività per la promozione del Sistema Museale della Media Valle del Tevere (VATE).
Il 7 novembre a partire dalle ore 10.30, nella sala conferenze del Monastero delle Clarisse Eremite di Fara si terranno due conferenze:
Enrico Benelli (ISCIMA - CNR) – La Tomba 36 della necropoli sabina di Eretum
Adriana Emiliozzi (ISCIMA - CNR) - Il Carro del Re
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.